Capitolo 14

120 8 1
                                    

Dopo che Thomas e Luke furono tornati, preparammo la cena.
Quella sera cucinai io, mentre Thomas preparò il tavolo.
Aprii la carne in scatola e la decorai con la verdura che trovammo al supermercato e qualche oliva che c'era nell'armadio. Non era tanto, ma dovevamo accontentarci.

Durante la cena parlammo del più e del meno. Luke ci raccontò della sua vita e noi fecimo lo stesso con le nostre.
"Quindi sei di qui? Com'è che non ti ho mai visto?" Gli chiese Thomas, particolarmente interessato.
"Probabilmente non frequentiamo gli stessi posti" rispose, sorridendogli.

Sentii un piede tirarmi un calcio sotto il tavolo e sussultai. Alzai lo sguardo e incrociai quello di Bradley.
Sorrisi involontariamente e lui fece altrettanto.

"Vero Val?" Thomas mi richiamò.
"Ehm...certo" risposi, sperando non continuasse l'argomento.
Lui mi lanciò uno sguardo di rimprovero, lascandomi intuire che aveva capito non lo stessi ascoltando. Poi il suo sguardo divenne tenero e fece cadere l'argomento.

Terminata la cena, Thomas uscì a fumare e Luke lo accompagnò.
Questa volta toccò a me lanciare al mio migliore amico un'occhiata maliziosa, prima che si chiudesse la porta alle spalle.
Scoppiai in una risata e andai a lavare i piatti nel piccolo lavello della cucina.

Mentre asciugavo l'ultimo piatto, delle braccia mi circondarono la vita e delle labbra si posarono sul mio collo.
Con tutti gli avvenimenti della giornata, avevo messo i miei sentimenti in secondo piano.
A quel contatto lo stomaco si infiammò ed io mi immobilizzai.
Bradley mi voltò verso di lui.
"Dici che Luke sia gay?" Mi domandò.
Scoppiai a ridere.
"Ma no dai" dissi, ancora ridendo.

"Sei così bella quando ridi" disse d'un tratto, serio.
Smisi di ridere e il mio cuore perse un colpo.
"Grazie" dissi, abbassando lo sguardo imbarazzata.
Lui alzò una mano e mi mise una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
Afferrò il mio mento tra due dita e fece incrociare i nostri sguardi.
Io mi morsi il labbro inferiore, arrossendo, e lui si avvicinò a me, baciandomi.
Sorrisi a quel contatto e lui, in tutta risposta, mi morse il labbro.

Emisi un gemito di dolore e cercai di allontanarlo, ma Bradley mi afferrò per i fianchi e mi avvicinò a lui.
Il mio cervello andò letteralmente in pappa e senza pensarci mi ritrovai a ricambiare il bacio con enfasi.
Lo sentii sorridere sulle mie labbra.
Mi sollevò e mi sedette sul tavolo, io aprii le gambe e lo feci avvicinare a me. Passai le mie mani tra i suoi capelli, tirandoli leggermente, mentre le sue scivolavano lungo le mie cosce.
Lo attirai ancora di più a me e approfondii il bacio, che divenne sempre più passionale.

Si staccò, ansimando e sorridendo.
"Vuoi farmi impazzire?" Mi domandò.
Imbarazzata, cercai di mettermi a posto i capelli, che nel frattempo si erano scompigliati.
"Scusa" dissi, sottovoce.
Lui mi afferrò il mento con le dita.
"Non scusarti. Non è colpa tua. Mi fai impazzire con ogni cosa che fai" mi disse a fior di labbra.
Vi posò sopra un lieve bacio. Ed io ebbi un brivido lungo tutta la schiena.
"Tu mi fai impazzire"
Mi posò un bacio sul collo. Ed ebbi un altro brivido.
"Da quando ti ho vista la prima volta"
Posò un altro bacio sul collo. Un altro brivido.
"Sapevo che eri tu"
Un altro bacio. Un altro brivido.

Lo presi dolcemente per le braccia, sentendo i suoi muscoli tesi. Lo allontanai per guardarlo negli occhi. I suoi meravigliosi occhi azzurri.
Cosa eravamo adesso? Stavamo insieme?
A me lui piaceva, ma io piacevo veramente così tanto a lui? O era solo la situazione?

Lui notò il mio sguardo pensieroso.
"Tutto bene?" Mi chiese.
"Si" risposi io. Feci per avvicinarmi nuovamente a lui e dargli un altro bacio, ma lui mi allontanò delicatamente.
"Ho bisogno di farmi una doccia" affermò.

Uragano CooperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora