Capitolo 10

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Bradley si fermò, come risvegliato da qualcosa. Lasciò Thomas per terra, come se non esistesse, e si voltò preoccupato verso di me. Si avvicinò e mi afferrò il braccio.
"Perché piangi?" Mi chiese, con uno sguardo intimorito. Mi stava stringendo il braccio, ma pensai che non sapesse dosare la sua forza. Non era la prima volta che mi faceva male al polso senza rendersene conto.
"Stai scherzando? Hai appena picchiato il mio migliore amico e mi chiedi perché piango?" Dissi, ritraendo il braccio. Si rabbuiò, dopo quel gesto, e mi aspettavo sarebbe scoppiato di nuovo a urlare. Al contrario, abbassò lo sguardo, quasi come se si vergognasse.
"Scusa" disse sottovoce.
"Va bene" tagliai corto io seccata. Non poteva sperare che lo perdonassi con così poco.
Mi voltai per andare ad assistere il mio amico, quando mi afferrò nuovamente per il polso e mi rigirò verso di lui.
Cercai di divincolarmi, ma la sua presa era troppo forte.
"Non essere arrabbiata con me, ti prego" il suo tono era supplichevole e il suo sguardo sembrava disperato. Come avesse paura di qualcosa.
"Non puoi sperare di risolvere tutto con delle semplici scuse" dissi sottovoce, visto che si era avvicinato al mio viso.
"Scusate, a nessuno interessa se io sto morendo qua dietro?" Ci interruppe Thomas. Mi voltai a guardarlo. Feci per andare nella sua direzione, ma Bradley strinse la presa nel mio polso.
"Taci tu" gli ringhiò contro.
"Vuoi essere perdonato? Comincia ad avere un comportamento più civile nei confronti di Thomas" dissi seria.
Bradley mi guardò, per capire se facevo sul serio, poi sbuffò. Il fatto che non si rifiutò era un passo avanti, e ne fui felice.

Si allontanò ed andò a distendersi sul letto. Io mi voltai ed andai verso Thomas. Lo aiutai ad alzarsi e lui prese un fazzoletto per asciugarsi il sangue che gli usciva dal labbro.
"C'è un bagno?" Mi chiese. Fino a quel momento non mi ero posta il problema, ma guardandomi intorno notai che, in effetti, in quella stanza mancava il bagno.
"A quanto pare no" risposi. Gli occhi mi si stavano chiudendo da soli, e solo in quel momento mi resi conto di quanto stanca ero. Quella giornata era stata lunghissima, ed erano successe fin troppe cose. Poche ore prima un uragano era passato sopra le nostre teste, e ora eravamo chiusi in una stanza sotterranea con poco cibo e neanche un bagno.
"Sai per caso che ora è?" Chiesi a Thomas. Lui si guardò il polso, dove aveva l'orologio e mi rispose.
"Sono le dieci, sarebbe ora di andare a dormire. È stata una giornata difficile per tutti" disse Thomas, dirigendosi verso il letto.
Bradley lo aveva interamente occupato, e si era ormai addormentato.
Sospirando dalla stanchezza, aprii un armadio dove precedentemente avevo notato delle coperte e dei cuscini. Ne tirai fuori uno ciascuno di entrambi e porsi a Thomas i suoi. Chiudendo le ante, l'armadio barcollò leggermente, e notai dietro di lui una fessura.
Lo spostai e sulla parete si rivelò una porta. Con cautela la aprii e guardai dentro. La stanza era interamente ricoperta di piastrelle lucide e azzurre, mentre nell'angolo c'erano un lavandino, una doccia e un water.
"Ho trovato il tuo bagno" urlai a Thomas, continuando a guardare dentro la stanza.
Lui si affacciò alla porta e sorrise.
"Ti dispiace se mi faccio prima io una doccia?" Gli chiesi.
"No, figurati, io preparo i "letti" intanto" disse, facendo le virgolette con le dita.

Mi chiusi in bagno e mi spogliai. Un espressione di disgusto si formò sulla mia faccia, quando pensai che dopo la doccia avrei dovuto rimettermi i vestiti sporchi che indossavo in quel momento. 
Fortunatamente, chi era passato prima di noi aveva lasciato del sapone.
Mi infilai sotto il getto dell'acqua calda, ammirata non solo perché ci fosse l'acqua, ma perché era anche calda.
Passai mezz'ora sotto la doccia, ne assaporai ogni secondo.
Quando uscii, mi asciugai con uno straccio che avevo trovato in un armadio e rimisi i vestiti. Il giorno seguente sarei andata a prendere dei vestiti nel supermercato più vicino, sperando che non fosse già stato saccheggiato. 
Per ultima, indossai la felpa di Bradley. Aveva ancora il suo profumo, e io sorrisi.

"Ho finito" dissi uscendo dal bagno. Thomas si fiondò dentro, lasciandomi un tenero bacio sulla testa e chiudendo a chiave la porta.
Avanzai nella stanza, verso il letto improvvisato che aveva fatto Thomas, intenta ad addormentarmi subito, ma quando passai accanto al letto, Bradley mi afferrò per un polso e mi tirò giù con se.
Caddi seduta sopra il letto.
"Ma sei scemo?" Gli chiesi, anche se era più una domanda retorica.
"Dormi con me" disse lui, con gli occhi ancora chiusi e la bocca impastata.
"No, caro, mi toccherà dormire per terra, per colpa tua" gli risposi io.
"Non era una domanda" disse lui, sorridendo. Con la presa ancora attorno al mio polso, mi fece distendere accanto a lui e mi avvolse in un abbraccio. Lo guardai, ma sembrava essersi già riaddormentato.
Cercai di divincolarmi per alzarmi dal letto, ma lui mi strinse più forte.
"Dormi, è tardi" disse Bradley, con gli occhi chiusi.
Decisi di arrendermi, anche perché stare tra le sue braccia era la cosa che volevo di più. Mi accoccolai con la testa sul suo petto e chiusi gli occhi. Lui mi diede un lieve bacio sulla fronte e io mi addormentai prima che Thomas uscisse dal bagno.

Quando mi svegliai, mi ritrovai da sola nel letto. Allungai il braccio per cercare Bradley, ma lui non c'era. Mi misi seduta per cercare con lo sguardo Thomas, ma neanche lui c'era. Iniziai a preoccuparmi, ma mi rilassai quando sentii l'acqua della doccia scendere.
Un attimo dopo lo scroscio dell'acqua cessò, e Bradley uscì dal bagno con i capelli bagnati e un semplice asciugamano avvolto attorno alla vita, che gli lasciava scoperto il torace.
Arrossii a quella visione, nonostante non fosse la prima volta che la vidi. Voltai lo sguardo per paura che si accorgesse che lo stavo fissando.
"Mica mi offendo se mi guardi" disse lui, con il suo solito tono tra il malizioso e lo sfrontato.
Decisi di non rispondere. Ogni volta che lo facevo, finivamo per litigare e a lui prendeva uno dei suoi attacchi.
Mi alzai dal letto e andai a sgarfare nella mia borsa, alla ricerca di una merendina.
La presi e la appoggiai sul tavolo nell'angolo. Ero intenta a cercare al suo interno la brioches al cioccolato che avevo preso il giorno prima, quando sentii delle mani appoggiarsi sulle mie spalle. Bradley mi prese i capelli e li spostò da un lato, poi appoggiò le sue labbra sul mio collo e vi lasciò un lieve bacio. Appoggiò le mani sulle mie spalle e le fece scivolare lungo le braccia. A quel contatto ebbi un brivido e chiusi gli occhi.
"Buongiorno" mi disse dolcemente, mentre appoggiava un altro bacio sul collo. Non risposi, perché ero troppo impegnata a mantenere un contegno.
Continuò a baciarmi il collo, percorrendola fino ad arrivare poco sotto l'orecchio.
"Dov'è...T-Thomas?" Chiesi. Dovetti impegnarmi veramente tanto perché la frase uscisse fuori bene.
A quella domanda sembrò bloccarsi. Si staccò da me e si allontanò.
"È uscito a fumare" rispose una volta di spalle. Il suo tono era diventato freddo.
Lo ignorai e continuai la conversazione come se nulla fosse, cercando di dimenticare quello che era appena successo. Era capace di farmi provare delle emozioni straordinarie, ma poi mi lasciava sempre con l'amaro in bocca.
"Oggi dovremmo andare nel supermercato più vicino" dissi, ma lui sembrò non ascoltarmi.
"Ti piace tanto, vero?" Mi chiese, dandomi ancora le spalle.
"Chi?"
"Thomas.." Disse, quasi provando disprezzo a pronunciare quel nome.
"Bradley, non mi piace. Lui è..." Tentai di spiegargli, ma in quel momento la porta si spalancò ed entrò Thomas e io mi zittii.
"Oggi andiamo al supermercato più vicino, sperando che sia ancora intero" dissi rivolgendomi a Thomas. Lui sembrò ragionare su quello che gli avevo appena detto, poi rispose.
"No, ci andiamo io e Bradley"
"Vengo anche io" dissi.
"No, Val, lo sai. È troppo pericoloso" disse Thomas, assumendo un tono serio.
Dentro di me cominciai a provare un profondo fastidio per quello che aveva appena detto. Ero stufa che tutti mi negassero le cose, che tutti andassero contro le mie decisioni.
"Vengo anche io. Punto e basta. Vado a farmi la doccia" dissi sostenendo il suo sguardo. Presi un asciugamano e corsi in bagno prima che qualcuno potesse replicare.
Quando chiusi la porta, sentii che Thomas disse qualcosa a Bradley, che nel frattempo si era seduto sul letto.
"Sta sera dormo io nel letto" gli disse Thomas.
"Col cazzo, tu sei solo un ospite in questa stanza" gli rispose Bradley.
Aprii l'acqua per non sentirli più parlare. Non volevo ascoltare nessuno.

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