Mancavano esattamente due settimane all'inizio della scuola, ma io cercavo di non pensarci. Volevo godermi i miei ultimi giorni di totale libertà con Bradley.
Il nostro rapporto era diventato veramente forte e ci invidiavano tutti per la chimica che c'era tra di noi.
Non capivo perché, visto che anche Luke e Thomas erano una coppia degna di nota e soprattutto molto affiatata.
Michael e Rachel si erano messi insieme dopo una settimana da quel giorno al mare.
Ero quasi invidiosa di Michael, visto che non mi faceva più stare un po' da sola con la mia amica.
Per fortuna che io avevo Bradley, che mi teneva impegnata, in tutti i sensi.Due settimane e la nostra vita sarebbe cambiata ancora una volta.
Lui avrebbe iniziato effettivamente l'università, cominciando a frequentare tutti i corsi a cui si era iscritto. Io invece avrei iniziato il mio ultimo anno al liceo.Quel giorno eravamo andati di nuovo al mare. Ci andavamo quasi tutti i giorni, perché eravamo più che convinti di dover sfruttare ogni attimo di libertà che ci rimaneva.
Jake era un po' distaccato, ma non potevo biasimarlo. Eravamo tutti accoppiati e lui era praticamente il settimo incomodo.
Thomas e Michael avevano cercato di combinargli degli appuntamenti con delle loro amiche, ma lui aveva sempre rifiutato. Se al contrario aveva accettato, dopo la prima uscita non voleva più rivederle, dicendo che non facevano per lui."Che facciamo sta sera?" Chiese Luke, appoggiando la testa sul sedile dell'autobus che ci stava portando a casa.
"Cena?" Propose Jake, guardando fuori dalla finestra, disinteressato.
Bradley mi posò un braccio attorno alle spalle e mi avvicinò a sé, dandomi un bacio sulla tempia.
"Ma ci andiamo troppo spesso. Sta diventando noioso" si lamentò Michael, passandosi una mano tra i capelli.
Rachel corrucciò la faccia in un'espressione pensierosa, poi sgranò gli occhi soddisfatta e ci guardò uno ad uno.
"Quanto tempo è che non andiamo in discoteca? Io direi che è la serata perfetta" esclamò, portando lo sguardo su di me e sorridendomi maliziosa.
Sapevo cosa significava quello sguardo.
Che avrei passato la serata da lei a preparaci, truccarci ed acconciarci.
Le sorrisi, scuotendo lievemente la testa come a dire sei senza speranze, poi mi girai ad osservare Bradley, il quale sembrava leggermente teso.
"Grande idea, io ci sto" commentò Thomas, annuendo soddisfatto.
"Mmm...si anche a me piace" si aggiunse Michael, con un ghigno malizioso in volto dedicato interamente a Rachel.
Uno alla volta approvammo tutti la proposta, anche Bradley, seppure sembrasse leggermente titubante.La voce pre registrata dell'autobus ci informò dell'imminente arrivò alla nostra fermata, così cominciammo a prepararci per scendere.
"Ci vediamo sta sera, allora?" Chiesi a Bradley, quando giunse il momento di salutarci.
Jake e Michael erano già andati a casa, mentre Rachel, Thomas e Luke si erano fermati a chiacchierare.
Lui annuì semplicemente, distratto dai pensieri che gli frullavano per la testa.
"Tutto ok?" Gli chiesi, piegando la testa di lato e cercando di cogliere anche la minima espressione facciale che potesse tradire un'emozione.
"Si...si" rispose, senza avermi ascoltato veramente.
"Brad, si può sapere che ti prende?" Insistetti. Erano strano vederlo così silenzioso.
"Niente. È solo che..." Lasciò la frase in sospeso, come se avesse paura di dire una cavolata.
"Solo che cosa?" Cercai di aiutarlo a finire, prendendogli il viso tra le mani.
"Solo che non mi va molto di andare questa sera" ammise, abbassando lo sguardo.
Misi un po' di pressione sulle sue guance per incontrare ancora i suoi occhi cristallini.
"Non ci credo che è solo per quello. Perché non ci vuoi andare?" Insistetti, cominciando ad accigliarmi. Dovevo sempre tirargli fuori le cose con la forza.
Lui mi fissò intensamente, quasi stesse decidendo se propinarmi una scusa qualsiasi oppure dirmi la verità, poi strinse la mascella e la rilassò subito dopo in un sospiro sconsolato.
"Perché so già che perderò il controllo" confessò, senza staccare però gli occhi dai miei.
"E perché mai dovresti? Ci sono io con te" cercai di incoraggiarlo. Da quando ci conoscevamo i suoi attacchi d'ira erano diminuiti e da quella volta all'accampamento non ne aveva avuti altri.
Eccezion fatta per quella sera al bar, ma quello non si può considerare un attacco, qualunque uomo avrebbe reagito così vedendo un altro cercare di baciare la sua ragazza.
Appoggiò delicatamente le mani sui miei fianchi e mi avvicinò, lasciandomi un dolce bacio sul collo.
"È questo il problema. Ci sarai tu, quindi dovrò stare tutta la sera all'erta"
Alzai gli occhi al cielo.
"Brad, me la so cavare anche da sola. Per quanto mi piaccia vederti geloso, non devi perderci la testa"
Lui indurì la mascella, riflettendo su quello che avevo appena detto.
"Ma io non ce la faccio. Non riesco a stare bene sapendo che tu non sei con me, ma a ballare in pista, sotto gli occhi di qualche pervertito che ti sta spogliando con lo sguardo" rispose duro.
"Allora vieni a ballare con me" proposi.
"Io non so ballare"
"Ti insegno io" sorrisi divertita. In effetti non me lo vedevo a ballare.
"E se ti perdo di vista? Non posso inseguirti anche in bagno, per esempio. Non voglio essere appiccicoso, ma non voglio neanche che quelli ti guardino...in quel modo...solo a pensarci mi viene voglia di spaccare qualcosa" la sua faccia diventò tutta rossa ed una sua mano si era staccata dal mio fianco per chiudersi a pugno in un gesto colmo di rabbia.
Gli afferrai la mano e la dischiusi, passandoci lievemente sopra i miei polpastrelli.
Incastrai l'indice nel colletto della sua canottiera e avvicinai il suo volto al mio.
"Loro possono anche immaginarsi di spogliarmi, ma tu sei l'unico che può farlo veramente" gli sussurrai con la voce più sensuale che riuscii a tirare fuori, facendo cadere lo sguardo sulle sue labbra.
Emise un verso gutturale e deglutì, strizzando gli occhi, poi mi rubò un breve bacio.
"Sta sera devi vestirti con un sacco di patate se non vuoi che picchio metà locale" sussurrò sulle mie labbra, baciandomi nuovamente, quella volta con più foga.
STAI LEGGENDO
Uragano Cooper
ChickLitNew Orleans è sempre stata conosciuta da tutto il mondo come la città del jazz. Finché nel maggio del 2005 l'uragano Katrina la distrugge, riducendola in macerie. A dieci anni dall'accaduto la città è stata ricostruita e ospita ogni anno migliaia d...