Entrando nel capannone dove ci avrebbero dato da mangiare, vidi Thomas agitare un braccio per farsi vedere. La stanza era piena di gente. Raggiunsi lui e Luke e mi sedetti con loro. In realtà non avevo molta fame, ma non volevo parlare con Bradley e sapevo che finché sarei rimasta con loro non avrebbe osato alzare l'argomento.
Dei volontari ci raggiunsero con dei vassoi e ci passarono dei piatti fumanti. Sui tavoli c'erano delle brocche piene di acqua, dei bicchieri e delle posate in plastica. Per cena ci diedero una bistecca e del purè. Non volli immaginare il lavoro che dovettero fare quei poveri volontari per garantirci questo servizio.
Mangiai metà bistecca, mentre l'altra metà la diedi a Luke. Per quanto quel ragazzo fosse magro, mangiava come un maiale.Quando Luke ebbe finito di spazzolare i piatti delle ragazze vicino a lui, che non tralasciarono apprezzamenti sul suo aspetto fisico, uscimmo dal capannone. Bradley non si presentò a cena.
Thomas si accese una sigaretta e io rimasi a fargli compagnia, mentre Luke stava parlando con un ragazzo pochi metri più in là. Luke doveva essere una persona molto divertente, visto quanto rideva quel ragazzo ad ogni frase pronunciata.
Spostai lo sguardo sul mio migliore amico e notai che osservava nervosamente la scena, mentre la mano libera era chiusa a pugno.
"Tom, tutto bene?" Gli chiesi, appoggiando la mano sul suo braccio.
"S...si" rispose, spostando lo sguardo su di me. "Tu piuttosto?" Mi chiese poi.
"Lasciamo stare" dissi solamente.
"Val, lo so che è per Bradley. Cos'ha fatto sta volta?" Mi chiese, con uno sguardo tra il dolce e il rassegnato.
"Si vergogna di me. Quando siamo da soli è tutto un amore, quando ci sono altre persone è come se non esistessi. Poi prima gli ho chiesto cosa siamo...io e lui...e non mi ha risposto, ha lasciato cadere l'argomento" dissi rassegnata.
Thomas si fermò un attimo a pensarci, spostò rapidamente lo sguardo su Luke, infastidito dalle risa del suo amico, poi riportò l'attenzione su di me.
"Non voglio giustificarlo, ma è un uomo. Irascibile, inoltre. Gli uomini non sono come le donne, che se si rendono conto di essere innamorate, allora tutto va per il meglio. Quando un uomo si innamora la prima volta, non ci capisce niente. Non ci crederai ma ha paura. Non per se stesso, ma per la ragazza, perché non sa se sarà capace di esserne all'altezza, se sarà capace di proteggerla come merita o se le spezzerà il cuore". Aspirò una boccata dalla sigaretta, poi portò nuovamente lo sguardo su Luke e chiuse gli occhi in due fessure.
"Ma perché solo quando ci sono altre persone?" Chiesi, in un ultimo tentativo di capirci qualcosa.
"Perché è Bradley. E Bradley sa che finché siete da soli, nulla può andare storto. Ma sa anche che quando è a contatto con le altre persone può innervosirsi facilmente, e ha paura che tu ti stufi dei suoi modi bruschi, quindi ti sta lontano per evitare di mostrarsi nel suo peggio" concluse. "Vado nella tenda" disse poi lanciando un ultima occhiata a Luke.
Prima che potesse allontanarsi posai la mano sul suo braccio, e lui mi guardò.
"Dovresti dirglielo" dissi.
"Cosa?" Chiese confuso.
"Che ti piace" sorrisi, indicando con la testa Luke, che nel frattempo aveva lanciato un occhiata nella nostra direzione.
"Che se ne stia con il suo amico" disse in tono duro, stringendo la mascella ed evitando il mio sguardo. Buttò la sigaretta a terra e la calpestò, poi si allontanò.Guardai Luke. Il suo amico continuava a parlargli, ma lui sembrava non prestarci attenzione, era troppo impegnato a guardare Thomas andarsene.
Congedò velocemente il ragazzo e mi si avvicinò.
"Dove va?" Chiese, senza guardarmi negli occhi, ma continuando a fissare la direzione verso cui se ne era andato.
"Nella tenda" risposi indifferente, osservandolo. Sembrava preoccupato.
"Ok grazie" disse velocemente, cominciando a camminare nella sua direzione. Lo afferrai per un braccio fermandolo e lui si girò a guardarmi, leggermente sorpreso.
"Io non so cosa stia succedendo, ma ti prego, non fargli del male" sussurrai, in un tono tra il minaccioso e lo scongiurante.
"Stai tranquilla" disse sorridendomi, poi si girò e cominciò a correre verso la nostra tenda.
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Uragano Cooper
ChickLitNew Orleans è sempre stata conosciuta da tutto il mondo come la città del jazz. Finché nel maggio del 2005 l'uragano Katrina la distrugge, riducendola in macerie. A dieci anni dall'accaduto la città è stata ricostruita e ospita ogni anno migliaia d...