Chapter Seventy-Three

118 6 0
                                    

Non adesso mamma, non adesso.

Sono veramente stanca, è stata una giornata di merda e l'unica cosa che voglio in questo momento è tornare indietro nel tempo e cambiare ciò che è successo, ma penso proprio che l'oggetto di cui ho bisogno non sia ancora stato progettato.

"Okay.." Sospiro e mi giro, guardando il suo viso ma non riuscendo a decifrare la sua espressione.

Scendo i primi scalini che avevo fatto e la seguo in cucina.

"Va bene, tralasciamo il silenzio imbarazzante e le spiegazioni di come sia potuto succedere, passiamo direttamente a te che mi urli contro per quanto sono stata stupida e tutto il resto, per poi boh, esiliarmi come figlia e mandarmi fuori di casa." Dico tutto d'un fiato, trattenendo quelle maledette lacrime che sono stanca di versare.

"Si, sei stata una stupida, hai fatto una bambinata e guarda adesso come ti ritrovi! Sai quanto è difficile crescere un figlio a 18 anni? Ovvio che non lo sai, ma ci stai per passare, e non è una passeggiata. Siete stati due irresponsabili."

Sta urlando, non mi piace quando urla, è sempre stata una donna calma. Mi raggomitolo sul divano e porto le gambe fino a petto, cercando di creare uno scudo mentre le lacrime rigano il mio viso.

Maledette gocce d'acqua.

"Mi sono ripromessa di non farti fare il mio stesso errore, eppure eccoti qui, con una gravidanza in atto. Mio Dio Sofy, una cosa sola dovevi ricordarti, una sola! Te lo ricordi il discorso continuo sul sesso e sulle precauzioni? Avevi detto di aver capito, eppure guardati adesso. Sai una cosa? Non sono incazzata, oh no, sono incazzatissima ed in più anche delusa, soprattutto da te. Pensavo che ormai fossi responsabile, ma invece mi sbagliavo di grosso."

Le sue parole mi perforano i timpani e si insediano nella mia mente, spezzandomi poco a poco il cuore.

Ha ragione in tutto ciò che ha detto, tutto.

Sono stata una stupida, e ora devo convivere con il mio sbaglio.

Ha detto che rimanere incinta di me è stato un errore, e questa è la cosa che più mi ha fatto male.

E' stata rude con le parole, ma non la biasimo, per quanto mi abbiano distrutta ha ragione.

Un singhiozzo mi scappa dalla bocca e risuona in tutta la cucina.

"Sofy.." Sento mia mamma dire in un sussurro. "Tesoro, mi dispiace." Si affretta a parlare, forse notando la situazione in cui sono adesso.

Un groviglio di lacrime, rannicchiata su me stessa con il viso nascosto, soffocando i singhiozzi e faticando a respirare, ricoperta di problemi. Gli avrò fatto pena?

"Amore mio.." Delle braccia mi avvolgono, e mia mamma inizia a piangere con me.

"Ti prego non piangere, scusami, non volevo aggredirti così, davvero mi dispiace così tanto." Le parole si spezzano alla fine, facendomi alzare lo sguardo verso di lei.

"Mi ero ripromessa di non farti passare l'inferno che ho dovuto passare io, mi ero ripromessa che non ti avrei mai abbandonata, e ti prometto che non lo farò. Non dovevo urlarti contro, so cosa stai provando adesso e l'ultima cosa che vorrei è farti star peggio. Ero arrabbiata, mi dispiace tesoro, ti prego non voglio vederti in questo stato." Mi sta asciugando le lacrime che al momento si sono raddoppiate.

Io non riesco a parlare, ho la gola secca. E non la capisco neanche, stava urlando fino a due secondi fa.

"Sofy, supereremo questa cosa insieme, hai me e tuo papà sicuramente non ti abbandonerà, ciò che è successo è successo, ammetto che siete stati irresponsabili ma anche io lo sono stata ed ora bisogna pagarne le conseguenze. Non ti lascerò sola ad affrontare tutto, okay? Andrà tutto bene, ma ti prego, parlami."

𝕀 𝕟𝕖𝕖𝕕 𝕪𝕠𝕦𝕣  𝕝𝕠𝕧𝕖Where stories live. Discover now