Chapter Seventy-One

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Sono passati cinque giorni da quando sono tornata dalla Francia.

Ogni singolo giorno a scuola è stata una tortura, gli esami finali sono tra poco ed io non vedo l'ora di diplomarmi, per poi proseguire gli studi.

Sono sicura sul fatto di fare l'università, ma sono indecisa tra lingue o psicologia.

Sono appena le 9:08 di mattina, oggi è domenica e non ho la minima voglia di fare niente.

Per fortuna i miei voti sono alti, presto attenzione in classe e svolgo le attività con regolarità, così per poi ritrovarmi il weekend libero.

Mi alzo di malavoglia dal letto, per poi entrare in bagno a farmi una doccia calda.

Il getto bollente mi rilassa subito i nervi, lasciandomi bearmi di quella magnifica sensazione dell'acqua sopra la pelle.

Mi soffermo a lavarmi i capelli, per poi passare al corpo ed infine risciacquarmi.

Esco dopo una mezz'ora abbondante e mi fermo davanti allo specchio, tirando fuori il phon e l'arriccia-capelli.

Inizio ad asciugare le ciocche bagnate dei miei capelli ripensando a ieri sera, quando io, Zayn, Harry e Jade siamo stati al cinema e poi al Mc Donalds a cena.

Abbiamo visto l'ultimo film di Lily Collins e Sam Claflin, ovvero 'Scrivimi Ancora', piangendo e ridendo per tutto il tempo.

Zayn e Harry continuavano a prenderci in giro, mentre io e Jade gli ignoravamo, quasi, continuando a svuotare il pacchetto di fazzoletti e mangiando pop corn, cioccolato e liquirizia.

Infine, dopo aver cenato, abbiamo fatto un giro per il quartiere parlando animatamente tra noi, poi verso l'una di mattina ho riaccompagnato Harry e Jade sulla mia magnifica auto, e per finire ho passato una mezz'oretta con Zayn a scambiarci le coccole.

Il succhiotto sul mio collo è piccolo ma comunque evidente, quindi una volta che ho finito di sistemarmi i capelli cerco di coprirlo con alcune ciocche castane, evitando l'imbarazzo di farlo vedere a mia mamma.

Esco dal bagno ancora in asciugamano, e vado verso le ante del mio armadio, aprendolo.

Opto per un paio di pantaloni della tuta e una felpa con cerniera, poi prendo una maglietta e la infilo sotto alla felpa, prima di indossarla e chiuderla fino a metà.

Mi infilo i calzini rosa con sopra stampati degli orsi e ridacchio per la scelta ottima, prendo il mio telefono dal comodino e lancio un occhiata ad Aiscia che ancora sta dormendo.

Mi incammino poi verso a porta e la apro, volendo scendere sotto.

Ma qualcosa, o meglio dire qualcuno, mi si piazza davanti ed io cado per terra, sbattendo contro il muro.

"Ahia!" Mi lamento, accarezzandomi la testa ed alzando lo sguardo.

Mi immobilizzo sul colpo, perdendo i pochi battiti del mio cuore.

Mi sale una bile in gola ed il mio respiro inizia ad affannarsi, rischiando di andare in iperventilazione.

Due occhi azzurro ghiaccio mi penetrano il corpo, immobilizzandomi ogni arto ed ogni muscolo.

Cosa diavolo ci fa Christian a casa mia, senza maglietta, di prima mattina?

"Buongiorno, piccolina." Mormora con voce ghiacciata, facendomi andare in tilt il cervello.

"B-buongiorno." Cerco di riprendermi, alzandomi da terra e sistemandomi i vestiti. "Dov'è mamma?" Chiedo con un filo di voce.

"Sta dormendo. Vedi un pò di preparare la colazione, eh?" Mi domanda, ma sembra più un ordine.

𝕀 𝕟𝕖𝕖𝕕 𝕪𝕠𝕦𝕣  𝕝𝕠𝕧𝕖Where stories live. Discover now