Stavo andando di fretta per arrivare all'allenamento del pranzo. Ero già in ritardo e Davis mi avrebbe seppellita da viva. Non capivo perché non ci davano una pausa più lunga dopo che finivamo i corsi, così potevo arrivare anche io in tempo all'allenamento. Uscii dalla struttura principale per poter arrivare al campo di erba, meditando nella testa una scusa per buttargliela al mio istruttore. Stavo quasi correndo verso il campo, ma fui fermata da un gruppo di ragazze arrabbiate che sembrava mi stessero aspettando. Mi fermai indecisa e do un'occhiata intorno a me. Dovrei oltrepassarle o passare fra loro?
-Hei, guardate chi è arrivata? esclama una di loro. La ragazza di Davis.
Mi sembra a me o c'è puzza di gelosia? Ho deciso che era meglio che le oltrepassassi ma non riuscii nemmeno a fare due passi quando una ragazza veramente grande a differenza di me, che mi bloccò la via.
-Spostati, sono in ritardo, sputai io verso di lei.
Forse non ero io brava in lotta o ad altre cose, ma ad entrare nei problemi ero un'esperta. La bocca mi anticipava sempre e mi causava più problemi di quanto pensavo, anche se dicevo solo quello che pensavo senza analizzare se è buono e no quello che stavo per dire.
-Ma resta ancora un po', dove vai di fretta? Mi chiese la stessa ragazza con dei capelli castani e lunghi.
Carina ragazza per un posto come quello. Mi chiedevo se il suo coefficiente di intelligenza era pari a quello della sua bellezza, o quello era solo il guscio che nascondeva un bel niente.
-Se voi saltate l'allenamento, non vuol dire che lo debba fare anche io, dissi irritata.
Provai a passare di nuovo, ma come mi aspettavo fui presa dal braccio e trascinata in mezzo a loro. Mi circondarono tutte pronte ad una battaglia tra ragazze.
-Perché Davis parla con te? mi chiede una di loro guardandomi male.
-Di cosa stai parlando, è il mio istruttore.
-Davis non parla con le ragazze, soprattutto con le primine come te. E' il tuo sorvegliante?
Deglutii e annuii con la testa. La mia affermazione le fecero guardarsi una l'altra. Adesso era il momento di scappare. Provai a scappare senza essere osservata ma fui spinta contro il muro freddo della costruzione.
-Hei!
Davis apparse nel momento giusto, nel luogo giusto. In quel momento lo vedevo come un eroe, uno rompi scatole ma allo stesso tempo un eroe. Le ragazze si allontanarono da me e le vedevo come le loro ginocchia diventavano molli e cominciavano a tremare. Sorridevo nel mio interiore.
-Cosa credete che fate qui? chiese il mio istruttore guardando le ragazze con una faccia che uccideva.
-Parlavamo solo, saltai io nel loro aiuto sentendo di doverle aiutare.
Davis girò il suo sguardo verso di me e mi analizzò rapidamente.
-Si, parlavamo solo, approvò la ragazza coi capelli castani.
-E va bene, voi dovevate essere all'allenamento, e non a chattellare. Forza, con passo svleto!
Senza aspettare ancora, le ragazze se ne andarono lasciandomi da sola coll'uomo a cui usciva fumo dalle narici e dalla orecchie.
-Sei in ritardo, mi urlò contro.
-Lo so. Posso andare adesso a cambiarmi l'uniforma? gli chiesi con il mio più dolce tono, sperando che questo lo faccia diventare meno duro.
Davis fece alzare un angolo della bocca facendomi incuriosire. Non mi piaceva cosa stava per accadere. Come se una lampada gli si accese sopra la testa e avrebbe fatto male a me.
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Trattamento Speciale - Primo Volume
Storie d'amoreL'accademia militare in Montana non è un posto molto bello per una ragazza che viene dalla Florida, ma la testardaggine di Gloria Montgomery di studiare a quel liceo è più grande del volere della zia di non farla andare via, la quale l'ha cresciuta...