"Desy ! Scendi, dobbiamo andare adesso o rischieremo di far tardi al provino di Diego, sai che ci tiene molto alla tua presenza." Certo, come no...
"Ma io ti ho già detto che non ho la minima voglia di muovermi di qui; perché non posso rimanere con la zia a preparare le decorazioni per il matrimonio ?"
La voce che mi sta chiamando, la stessa che cerca di attirare la mia attenzione tutti i giorni, facendo finta di cercarmi con lo sguardo nonostante la verità sia diversa, è la voce di mia mamma che sa che tutta la sua voglia di farmi vivere a modo suo non mi rende felice, mi fa solo piú male giorno dopo giorno nonostante io cerchi di mostrarmi disinteressata alle scene patetiche che si ripetono praticamente da sempre. Quindi, anche questa volta sono costretta a ubbidire se non voglio correre il rischio di perdere la persona che mi è più cara al mondo, idea che non mi sfiora nemmeno l'anticamera del cervello. Devo fare tutto quello che lei vuole che io faccia altrimenti: addio papà, arrivederci felicità e a mai più soluzione di tutti i miei problemi.
È la condizione a cui devo sottostare per riuscire a trattenermi all'unico salvagente che mi è stato gettato da quando ci siamo trasferiti in questo stupido paese. Il Canada. Okay, sarà pure uno Stato fantastico, una meraviglia naturale e un benessere che ti sfiora il cuore solo al sentirlo nominare ma credetemi, qui le cose sono ben diverse dal mio punto di vista. La politica fa sempre un sacco di casini e i giovani sono per lo più sottovalutati. Vorrei solo ritornare alla mia vita di prima. Era unico sentirsi avvolgere da quel tepore d'inverno accanto al caminetto, certo, non che qui faccia caldo ma il mio modo di vivere è totalmente cambiato. Non perché abbia scelto io di reincarnarmi in una persona che non sono, ma perché il mio destino ha dirottato, ha sbagliato direzione il Natale di nove anni fa e da allora non è mai riuscito a trovare la giusta strada lasciandomi persa nell'oceano con una sola ancora: il mio papà.Quel giorno: il 25 Dicembre di nove anni fa era Natale: che per quanto si dimostrasse un giorno pieno di felicità, tanta gioia, aveva in serbo una grande notizia che a quanto pare ha sconvolto la mia vita. Tutti riuniti attorno alla tavola rotonda, una vera famiglia di quelle che si vogliono bene infinitamente e figurarsi se si hanno rancori. Tutto filava liscio, il cielo sembrava splendere ogni giorno. Io e la zia Angela ridevamo di gusto sulla mia vita, fino ad allora tutto mi era sembrato un gioco e l'atmosfera che mi circondava in quel momento me lo faceva credere ancor di più. Tutto: la casa piena di addobbi rossi, verdi e bianchi di vario genere; candele profumate, tanti adorabili pupazzetti che contribuivano ad addolcire il tutto, il nostro mondo perfetto. Diego aveva dieci anni se non ricordo male ed era proprio un bambino modello, studioso, ubbidiente ma mai felice. Adesso peró la situazione si è rovesciata io sono la rabbia e l'odio in persona mentre lui è la persona più in gamba che io conosca ed è ininterrottamente indaffarato tra provini, la sua ragazza, il bambino che sta per arrivare, e il negozio situato proprio nel centro della cittá. Lo ammetto anch'io, non potrebbe chiedere di meglio dalla vita.
Ma ritorniamo a quello che stavo dicendo. Il Natale 2004. Mamma d'improvviso si alza, batte le mani sul tavolo per richiedere l'attenzione e schiarendosi la voce tutto d'un fiato ci avvisa che entro pochi giorni, saremmo partiti per il Canada. Io, lei e Diego. Senza papá: lui non poteva abbandonare il lavoro ma poteva abbandonare noi. Per i primi mesi ha cominciato a dirci che sarebbe tornato, ci saremmo ritrovati tutti assieme come una famiglia felice. Avremmo ripreso la vita di prima. Forse... Poi la mamma e lui hanno litigato davvero duramente, pur essendo piccola sentivo le loro urla a telefono, le loro irreparabili discussioni ed infine il passo che mi ha fatto cadere giú nel burrone. Inizialmente mi sentivo in bilico. Come situata puntualmente sulla rottura della faglia di Andres, purtroppo ho sentito il terreno dividersi in due sotto i miei piedi quando era tardi. Quando stavano divorziando. E la mamma tanto furba e insensibile ci ha tirati dalla sua parte senza richieste nè preavvisi e adesso poter soltanto risentire mio padre a telefono è diventato un lusso, quasi un premio.
Lei non si accorge del male che mi sta facendo ed io adotto una corazza contro tutto e tutti per evitare di essere presa in giro dagli altri, per non fondarmi sulle false promesse, per non soffrire piú.
Le ho chiesto tante volte di ripensare riguardo alla sua decisione. Ma lei non ne voleva sentire parlare. Quasi non riesco più a riconoscerla, lei non è più la stessa, è come se avesse un microchip installato nel cervello e non riuscisse piú a comprendermi. Non mi capisce, nè cerca di cambiare, tutto ció che le riesce bene è calpestare i miei sentimenti, ignorando ció che le dice il mio cuore. Nascondiamo tutto ció che siamo realmente dietro ai nostri occhi, le nostre paure, perchè vogliamo proteggere quello che abbiamo di più caro. Combattiamo con le stesse armi e ci difendiamo con gli stessi scudi. Tutti. Eppure gli obiettivi sono assai diversi tanto quanto i risultati. C'è chi vince e chi perde. Ricordiamo con orgoglio tutte le vittorie facendo finta di dimenticare le nostre sconfitte. Perché così è piú facile per tutti ed io non sono migliore: sono strana e lo so, voglio dimenticare tutto quello che accadde ricordandone anche i particolari. So di non essere una persona semplice da comprendere e non c'è bisogno che venga qualcuno a sottolineare i miei difetti. Che alla fine è il pregio più bello che ho. Voglio essere unica nel bene e nel male. Non voglio essere una di quelle persone che si omologano alla società. Persone che, qualunque cosa facciano, lasciano il segno di questo stupido mondo e rendono la vita di tutti un inferno. Un arcobaleno meraviglioso che spengono ogni giorno con i loro sguardi, un sorriso che ignorano non sapendo quali potrebbero essere le conseguenze. Ma io ho promesso di essere una guerriera, combatterò la mia battaglia e dimostrerò chi sono realemente.
Mi presento sono Agnese meglio conosciuta come 1Life1000Dreams. Spero vi piaccia l'introduzione questa nuova storia, quindi fatemi sapere sotto nei commenti se vi ispira, e nel caso votate. Grazie dell'attenzione.
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Storm
Teen FictionDesy, originaria dell' Estonia, all'età di cinque anni si trasferisce in Canada con i genitori e il fratello maggiore Diego. Da quel maledetto trasferimento non ce'è niente la possa rendesse felice perché forse proprio sotto quella corazza, quell'od...