5. GABBIA DORATA

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- Calmati Katherine! Che cavolo ti è preso?? - La voce di Matt è come una dolce melodia per le mie orecchie. Apro gli occhi e lo vedo di fronte a me, con il viso teso e lo sguardo davvero molto preoccupato. Mi sfiora leggermente il viso, asciugando una lacrima che involontariamente mi ha rigato la guancia. Mi rendo conto che la forza misteriosa che mi tirava verso l'albero fino a pochi secondi fa è sparita, lasciando solo la sensazione del braccio dolorante.

Mi tuffo tra le braccia di Matt, nascondo il viso sul suo petto, e scoppio in un pianto di terrore e allo stesso tempo di sollievo che non riesco a trattenere. Le sue braccia mi avvolgono e mi stringono con una tenerezza inaspettata.

- Calmati Katherine, è tutto ok, ci sono io ora! Mi spiace di averti lasciata sola...- mi dice Matt

Lentamente torno in me e comincio ad assaporare la fantastica sensazione che mi da la vicinanza di Matt. Ha un profumo così dolce e buono.

- Katherine, mi spieghi cosa è successo? - mi chiede - Ti ho visto con una faccia del tutto terrificata, non pronunciavi una parola, gli occhi serrati, quasi non respiravi. Mi hai spaventato a morte! - aggiunge

Che tenero, si è davvero preoccupato per me. - Ho visto qualcosa che si muoveva, vicino ad un albero. Mi sono avvicinata per vedere cos'era, ma quando ho cercato di tornare indietro qualcosa mi ha trattenuto. Non riuscivo più ne a muovermi ne a parlare. - spiego

A queste parole Matt punta il fascio di luce della torcia che ha in mano nella direzione appena indicata. Con molta riluttanza mi giro e osservo la scena che mi si presenta avanti agli occhi. Ma non c'è assolutamente nulla. Neanche l'albero che ho visto fino a pochi secondi fa.

Non posso essermi sognata tutto, ma l'albero non c'è. Sono ufficialmente impazzita?

- Qui non c'è nulla Kath...- mi fa notare Matt.

Un fulmine, seguito immediatamente da un forte tuono, illumina tutto ciò che ci circonda.

- Cavolo sta iniziando a piovere e si è alzato anche il vento. Forse è meglio rientrare! - dice Matt mentre mi prende per mano e mi trascina sulla strada.

La pioggia in pochissimi secondi è diventato un diluvio. Meglio correre per poter arrivare il prima possibile alla villa.

Quella che era iniziata come una tranquilla serata cin il cielo coperto in pochissimi secondi si è trasformata in un vero e proprio tifone. Le raffiche di vento sono molto forti e quasi ci separano in due direzioni differenti, facciamo molta fatica a correre verso la villa. Matt rafforza la presa sulla mia mano e corre più veloce che può, trascinandomi dietro. Cerco di stare al suo passo, ma è davvero molto difficile. L'acqua ha completamente bagnato i miei vestiti, appesantendo ogni mio movimento.

Vedo un fulmine cadermi accanto. Ha colpito la base di una gigantesca quercia che immediatamente ha preso fuoco.

Cominciamo a correre ancora più veloce. La villa è dietro l'angolo.

Sentiamo un tonfo fortissimo alle nostre spalle e, senza preoccuparci più di vento e pioggia, ci giriamo per vedere l'origine del rumore. La quercia è caduta ed ha bloccato la strada.

- Maledizione! Questa è l'unica strada che ci permette di lasciare la villa. Siamo bloccati! - mi spiega convulsamente Matt.

Un altro fulmine cade nelle nostre vicinanze. Immediatamente ci riprendiamo dallo stato di shock e ricominciamo a correre verso la villa. Spero solo che tutti siano rientrati e al sicuro.

- Finalmente siete arrivati!! - Mi urla Meg dal limite della porta della villa. Dal viso mi sembra molto agitata. Lascio la presa di Matt e corro tra le sue braccia.

- Cavolo, non puoi capire cosa sta succedendo là fuori. Credo sia un tifone! - le dico

- L'importante è che ora siete al sicuro. Mancavate solo voi, gli altri sono rientrati tutti. Eravamo in pensiero!- aggiunge

- Menomale, perché un'enorme quercia è appena caduta sull'unica strada che ci permetteva di tornare a casa. Fino a domani mattina siamo bloccati qui! - afferma Matt

Ci guardiamo tutti sconvolti. Meg afferra il suo telefono e compone il numero di nonna.

- I telefoni sono morti, non c'è campo. - ci avvisa

- Quindi nessuno sa che stiamo bene e soprattutto che siamo bloccati qui!? - chiedo con voce tremolante. Mi fa freddissimo, ho i vestiti zuppi e la temperatura si è notevolmente abbassata.

- Le case più vicine sono vuote, i proprietari sono tutti collaboratori dei miei genitori e, proprio come loro, sono all'estero. Con i telefoni morti non so proprio quando riusciremo a contattare qualcuno per avvisare che siamo bloccati qui. - spiega Matt con una strana calma, finta calma direi.

Le urla terrorizzate di Mag, al solito, sovrastano quelle di tutti. Candice, spaventata, corre tra le braccia di Matt e come sempre comincia a fare la gatta morta. - Matty ho tanta paura, proteggimi tu... -

Cavolo, non perde occasione per fare la svenevole.

- Ok ragazzi, niente panico! Abbiamo abbastanza provviste per sopravviver un mese. Fortunatamente siamo al sicuro, tutti insieme, in una mega villa. Non c'è bisogno di avere paura. Piuttosto direi che è arrivato il momento di andare a dormire. Vi mostro le varie stanze da letto, scegliete quella che preferite! - fortunatamente Matt riesce sempre a dire le parole giuste per far calmare tutti.

Effettivamente sono molto stanca, tra il viaggio, la festa e la conclusione della serata, sono decisamente sfinita. Mi butto nella prima stanza libera che trovo.

Cavolo, questa stanza è immensa e stupenda. C'è un enorme parete in vetro che mostra lo splendido panorama esterno (almeno solitamente, oggi direi che il panorama è terrificante!); tutta la stanza è bianca e dorata, con armadi, comodini, divani e lampade. Un enorme letto a baldacchino padroneggia al centro della stanza. C'è un enorme specchio appeso accanto alla porta di ingresso e difronte c'è un bellissimo bagno privato.

È meglio se mi tolgo questi vestiti zuppi e, visto che ci sono, mi faccio anche un bagno caldo. Ho bisogno di rilassarmi e di togliermi dalla testa i cattivi pensieri. Solo al ricordo di qualcosa che mi tira mi vengono i brividi. Sento ancora il braccio dolorante, ma sarà solo una sensazione dovuta al panico provato.

Riempio la vasca, mi spoglio e mi tuffo nell'acqua,crogiolandomi della sensazione di calore che mi provoca.


L'Abito Non Fa il MonacoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora