6. SENSAZIONI

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- Katherine ci sei? -

Qualcuno sta bussando alla porta. Cavolo mi sono addormentata nella vasca da bagno.

Esco in fretta dalla vasca, mi metto un asciugamano e mi avvio alla porta di ingresso della stanza. Sento ancora dolore al braccio, ma continuo a non dargli troppo peso. Mi do uno sguardo nello specchio difronte al bagno per assicurarmi di essere presentabile. In quel momento noto un particolare che non avevo notato. Mi avvicino e guardo il mio corpo riflesso. Sul braccio dolorante ci sono degli strani segni neri.

Abbasso gli occhi sul mio braccio e comincio ad osservarli. Sembrano tanti piccoli lividi, posizionati l'uno accanto all'altro; a quanto pare il dolore non è frutto della mia immaginazione. Ma come è possibile che non mi sono accorta di questi segni fino ad ora?

- Katherine, ci sei? È tutto ok? Sto entrando! -

Sento la porta aprirsi, ma non riesco a distogliere lo sguardo dal braccio. Sono pietrificata. Insieme i lividi creano la forma di una mano. Qualcuno mi stava davvero trascinando.

- Kath, cosa è successo, perché non mi rispondi? -

Mi volto verso Matt. Sta osservando con molto interesse il mio abbigliamento, ma appena alza lo sguardo e nota il mio viso spalanca gli occhi. In fretta chiude la porta alle sue spalle e si avvicina a me.

- Kath, per favore, mi spieghi cosa ti sta succedendo? È da quando eravamo al trullo che ti comporti in modo strano. - mi chiede

- Guarda... - gli dico alzando il braccio e mostrando il segno nero della mano.

Osserva il mio braccio senza esprimersi. Lo gira e lo volta, per osservare i lividi in tutte le angolazioni possibili, ma da dove li si vede li si vede, il segno della mano è chiaro.

- Pensavo di essermi immaginata tutto, ma ora mi chiedo se anche questo è frutto della mia fantasia... - dico

Lui alza lo sguardo dal mio braccio e lo posa sui miei occhi. Ha una strana espressione, che non riesco a decifrare. Sembra combattuto.

- Matt se sai qualcosa su quello che mi è successo, per favore, dimmelo! -

Si mette una mano in tasca e tira fuori il telefono. Comincia ad armeggiare...

- Guarda. - mi dice mostrandomi qualcosa sullo schermo.

Sono le foto che lui ha scattato quando eravamo al trullo. In una di esse, vedo l'albero che aveva attirato la mia attenzione (lo stesso albero che era misteriosamente sparito) con una strana ombra nera sotto. Ingrandisco l'immagine per cercare qualche particolare in più su quell'ombra, ma niente. L'immagine è troppo piccola per definire quel particolare.

- Cavolo! C'era davvero qualcosa! - dico sconvolta

Lui si limita a fare un cenno affermativo con la testa.

Ok, sono ufficialmente nel panico.

- Cosa cavolo era? Non si capisce nulla da questa foto! - aggiungo

- Non lo so, ma qualsiasi cosa fosse non preannuncia nulla di buono. - dice Matt

- Credo sia il caso di non dire niente a nessuno, almeno per il momento. Finché non ne sapremo qualcosa in più. Non voglio mandare nel panico Meg! - Un ennesimo tuono interrompe i nostri discorsi. Ci avviciniamo all'enorme finestra per dare un'occhiata fuori. Un lampo squarcia il cielo notturno seguito a ruota da un altro tuono, poi un altro e un altro ancora. Il tempo non sembra volersi calmare.

E rieccola, quella bruttissima sensazione di disagio... mi sento nuovamente osservata. Al pensiero di ciò che è successo l'ultima volta che l'ho avvertita, mi vengono i brividi.

Senza rendermene conto mi sto stringendo in un abbraccio di difesa che ovviamente non sfugge agli occhi di Matt. Mi guarda come se fossi un cucciolo indifeso...

- Che hai da guardare? - lo attacco senza nemmeno rendermene conto. Mi fa infuriare questo sguardo!

Lui non ribatte. Si avvicina e mi abbraccia. In silenzio.

Cavolo, tutto questo è davvero mortificante... ma per la prima volta in vita mia ho paura di qualcosa che non riesco a spiegare, qualcosa che non conosco. E la cosa che mi fa più rabbia è che tra le braccia di Matt mi sento protetta, la sensazione di disagio sparisce, come se non ci fosse mai stata.

Ma chi cavolo lo conosce questo tipo! Come posso sentirmi tanto bene standogli così vicina! È solo uno stronzo presuntuoso e io non sopporto le persone come lui!

Con tutta la forza che riesco a recuperare, lo spingo per allontanarlo.

- Che cosa vuoi da me, stammi lontano! Non mi serve la tua finta compassione! - urlo

Matt mi guarda con gli occhi sgranati, come se le mie parole fossero state uno schiaffo in piena faccia. Ma lo sbalordimento dura solo pochi secondi. Subito compare il suo sorriso arrogante.

- Mi chiedevo proprio quando sarebbe tornato il tuo caratteraccio, l'aria da cane bastonato non ti si addice. - e scoppiando in una fragorosa risata esce dalla stanza.

Secondo me soffre di personalità multipla...

La stanchezza si sta facendo sentire. Cercherò di dormire un po' ...


L'Abito Non Fa il MonacoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora