8. STATO DI INCOSCIENZA

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Mi fa accomodare in una camera da letto, nel possibile, più grande delle altre stanze viste fino ad ora. A differenza della mia il colore del mobilio è passato da bianco e oro a cremisi scuro e argento, inoltre questa stanza ha un che di vissuto che la rende più calda e accogliente di quelle dedicate agli ospiti. Noto qualche foto sparsa per la stanza. Mi avvicino ad una che raffigura un bambino sorridente sulla decina di anni con capelli chiarissimi e occhi verde smeraldo... Cavolo! Sono nella camera da letto di Matt!

- Perché eri nuda tra le sue braccia? - mi chiede distraendomi dai miei pensieri. Sta rovistando in un armadio e dal tono di voce sembra irritato, ma che vuole?

- Michael te l'ha detto è stato un incidente! - gli rispondo schietta.

Si gira e mi guarda con uno sguardo molto penetrante, magnetico e sexy. Lentamente si avvicina a me, così tanto che sono costretta ad indietreggiare. Dopo solo due passi mi blocco, ho raggiunto il muro. Mi mette una mano sul fianco e l'altra al lato del mio viso, chiudendomi in una morsa che non mi permette fuga. Siamo molto vicini e mi sento in imbarazzo, soprattutto per il mio abbigliamento succinto, ma non riesco a distogliere il mio sguardo dal suo.

- Non mi piace che lui ti abbia vista così - mi dice indicandomi con lo sguardo l'asciugamano - figurati se penso che ti ha vista nuda! - aggiunge accarezzandomi la pelle alla base del collo, poco sopra il decolté. Mi tremano le ginocchia.

- Mi spieghi come è potuto succedere un incidente simile? - mi chiede continuando ad accarezzarmi. Dalla base del collo è sceso sulle spalle, sul braccio, lentamente è passato al fianco coperto dall'asciugamano fino ad arrivare alla coscia nuda. La stringe fra le sue mani, provocandomi un'ondata di sensazioni contrastanti, dalle farfalle allo stomaco, alla rabbia contro me stessa per avergli permesso tutto questo, al torpore... Mi alza da terra facendomi piegare le gambe intorno ai suoi fianchi, fa aderire perfettamente il suo corpo al mio, sono completamente schiacciata contro il muro. Comincia a baciarmi il collo, con baci leggeri e delicati. Istintivamente alzo le mani e le poggio sulle sue braccia. Accarezzo il contorno dei suoi muscoli fino al collo e scendo sul suo petto possente. Sento salire un gemito dalla mia gola che provoca in lui un risolino di soddisfazione.

- Allora, mi spieghi come hai potuto perdere l'asciugamano se non stavate facendo nulla di strano? - mi chiede nuovamente tra un bacio e l'altro.

Di cosa sta parlando? Perché ho perso l'asciugamano prima? Non ricordo nulla al di fuori di questo magnifico momento. Pensa Kath, cerca di concentrarti.... Prima di incontrare Matt ero con... Michael che mi ha abbracciata perché stavo correndo, correvo perché...

Con una spinta allontano Matt da me. Sta ansimando e mi guarda con uno sguardo interrogativo.

- L'asciugamano è caduto perché stavo correndo, correvo via dall'ombra di ieri sera! - dico accasciandomi a terra e stringendo le braccia intorno alle gambe. - Stavo guardando fuori dalla finestra ed ho visto l'ombra dietro un albero. Ha cominciato a strisciare verso di me, ma anche questa volta non sono riuscita a capire di cosa si trattava. Poi mi sono girata ed ho visto qualcuno alle mie spalle, presa dal panico, ho cominciato a correre credendo fosse la stessa ombra dell'esterno, ma in realtà era Michael. - spiego tra le lacrime che mi rigano il viso.

Matt si inginocchia avanti a me, mi accarezza dolcemente la testa e mi bacia la fronte.

- Stai tranquilla, scopriremo di cosa si tratta. Però è meglio se non rimani mai troppo tempo da sola, restami sempre accanto! - Così dicendo si gira verso l'armadio prende degli indumenti, me li porge ed esce dalla stanza - Vestiti, io ti aspetto qui fuori! - aggiunge, chiudendosi la porta alle spalle.

Per qualche secondo resto immobile a fissare la porta. Sento le guance bollenti, sarò diventata tutta rossa. Non posso credere che abbia detto una frase così tenera, dolce e premurosa... Mi asciugo le lacrime e guardo i vestiti che mi ha dato: una T-shirt bianca con il simbolo di Superman al centro, un paio di boxer da bambino (dovevano essere di quando era piccolo) e una minigonna. Come mai Matt ha nel suo armadio una minigonna? Suppongo che è uno di quei misteri che non avrà mai risposta!

Mi infilo tutto con molta rapidità, mi do un'occhiata veloce allo specchio e mi avvio alla porta. La apro e sento delle voci.

- Matty perché stanotte non sei venuto da me? - l'inconfondibile voce di Candice mi investe immediatamente.

- Non mi andava! - risponde Matt.

- Ma ti ho aspettato per tanto tempo, mi sei mancato, il letto era così freddo! - O cavolo! Allora quei due sono veramente amanti. Perché questa cosa mi stupisce e ferisce tanto? Mi sento così sciocca, così sporca, così arrabbiata...

Esco dalla porta e la sbatto alle mie spalle. I due si voltano verso di me, li guardo con uno sguardo di fuoco.

- Ora capisco perché non sei venuto. - dice Candice riferendosi a Matt ma senza togliere lo sguardo tagliente da me - Lascia che te lo dica Matt, hai proprio abbassato il tuo livello in fatto di donne. Le hai addirittura dato la mia gonna con la speranza di migliorarla un po'... mi spiace ma non sarà mai al mio livello! - aggiunge girandosi sui tacchi ed andando via, ma non prima di rivolgendomi un'ultima occhiata sprezzante e di dare un rapido bacio a stampo con occhiolino a Matt (che per tutto il tempo è rimasto a guardarmi senza muovere un muscolo).

La rabbia è esplosa come lava in un vulcano in eruzione! Mi avvicino a Matt, gli do un sonoro schiaffo sulla faccia e me ne vado.


L'Abito Non Fa il MonacoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora