22. (REVISIONATO)

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Harry

Sono le 2 del mattino. I ragazzi sono accampati tutti in salotto, e russano come degli orsi. Dopo i vari interrogatori della polizia, io e Felix siamo stati un'oretta piena alla stazione, poi lui è dovuto rimanere lì per altre domande relative alla chiamata, io invece mi sono trascinato a casa e sono rimasto nel posto dove probabilmente si trovava Ariana, dove ho trovato il suo telefono. E non ho chiuso occhio. Le lacrime hanno smesso di scendere, ma il dolore è ancora lì dietro che preme di uscire. Non voglio continuare a piangere, voglio tramutare questo mio senso di colpa e questa mia tristezza piano piano in rabbia, così da poterla lavorare per bene, e appena mi ritroverò davanti gli esseri che hanno rapito Ariana, gli riverserò addosso tutta la mia ira. Una vibrazione sulla mia coscia mi fa smuovere dai miei pensieri vendicativi. Mi è arrivato un messaggio. Il numero è sconosciuto.

X: Magdalen Rd , 10 Magdalen Ave

Non capisco cosa vuol dire. A meno che non sia un messaggio dai rapitori. Forse è dove si trovano quelle facce di merda, così posso prenderli tutti a calci sui denti per imprimere loro nella memoria che non dovranno mai più fare una cosa del genere, altrimenti si ritroveranno con la faccia spalmata a terra in un lago di sangue. Magari Ariana si trova li. Al momento i miei pensieri girano intorno solo a lei. Voglio solo ritrovarla. Poi dopo penserò a come ammazzare di botte i responsabili. Prendo la macchina, e le strade sono deserte, a parte qualche gatto randagio sulle recinzioni delle case. Arrivo dove le due strade si incrociano, ma non vedo niente. Scendo dalla macchina, e vedo soltanto case su case, con recinzioni, qualche bidone enorme per la raccolta differenziata, e dei lampioni, che per lo più non funzionano neanche bene. Prima o poi me ne dovrò andare via da questa cittadina. Non si sente neanche un rumore, solo qualche uccellino che inizia a cinguettare prima del dovuto. Inizio a incazzarmi: sono le tre del mattino, sono lontano da casa, e soprattutto, la mia Ariana non c'è. Stavo per saltare su in macchina, quando poi credo di intravedere qualcosa dietro al cassonetto verde della spazzatura. La mia mente stanca mi sta giocando dei brutti scherzi. Però... mi affaccio un po' meglio e mi sembra di vedere dei ... piedi. Ariana. Corro subito a vedere dietro e ... la trovo. Il mio maglione nero che ha addosso è tutto sfilacciato e le lascia scoperta una spalla. E' piena di lividi, e ha due enormi tagli, uno sul labbro e uno sullo zigomo. Un occhio è viola come i suoi pantaloncini, e .... Non ha il reggiseno; allargo l'elastico dei pantaloncini per vedere se... cazzo, non ha neanche le mutande. Sono furibondo, e mortificato. L'hanno stuprata e picchiata, solo per colpa mia, se solo fossi rimasto con lei a casa ... E' rannicchiata su se stessa ma sembra aver perso i sensi, così la prendo in braccio. In macchina la metto sul sedile del passeggero, con una coperta che tengo sempre nel bagagliaio. Cerco di andare il più piano possibile e di evitare buche o dossi, così da lasciarla tranquilla. Appena a casa la poggio sul mio letto, e le tolgo il mio maglione, mettendone un altro mio, ma più lungo, largo e pesante. La metto sotto le coperte e la guardo. Non so cosa dire. Sono senza parole. Come ha fatto a ridursi così. Non sarebbe successo niente di tutto ciò, se fossi rimasto a casa, o forse ... se non mi avesse incontrato. Ho una vaga impressione che ci sia una vendetta nascosta dietro a tutto questo. Una vendetta nei miei confronti. E Ariana ne ha dovuto pagare le spese, a causa mia.

Louis: ehi ma che cazzo? sono quasi le quattro del mattino che ci fai in piedi a quest'or...

si interrompe per sbadigliare, e per stropicciarsi gli occhi. Poi guarda verso il letto e vede Ariana. Sbatte più volte i suoi occhi azzurri, come per mettere a fuoco l'immagine, e poi dice

Louis: ma è ... è ?

Harry: si è Ariana. Mi hanno inviato per messaggio un indirizzo, e l'ho trovata dietro un cassonetto, piena di lividi e tagli. E' svenuta, credo per lo sfinimento, visto che l'hanno ...

Stringo i pugni e i denti, perchè mi verrebbe voglia di spaccare ogni singolo centimetro di questa casa. Più stringo i pugni più gli occhi mi si bagnano, e le guance incominciano a rigarsi

Louis: picchiata e .... stuprata?

dice incerto, come se la verità non fosse sotto i suoi occhi. Ammazzo un urlo, sento la faccia essere bollente con le lacrime passarci sopra. Ributto indietro quelle che stavano per uscire, e levo via col dorso della mano quelle che stavano ancora scendendo.

Harry: merda Louis, l'hai vista? Era in condizioni terrificanti. Non aveva neanche... le mutande. Forse non sarà neanche più ...

Mi mordo un pugno e le lacrime che prima ero quasi riuscito a placare, ora escono a fiumi.

Louis: dai Harry, tutto si sistemerà. Dopotutto ora sei con lei, no? Questo è l'importante

Mi mette il braccio sulle spalle, come per abbracciarmi, mentre mi nascondo il viso con una mano, lasciando piangere i miei occhi e il mio cuore liberamente

Louis: vai a dormire Harry, aspetta che si svegli e vedi cosa fare. La vita va avanti, so che non ti dimenticherai mai di quello che è successo stanotte, ma non devi pensare alla vendetta, ma d Ariana. Prendi tutto quello che serve e domani mattina curala, per far andare via i segni di ciò che è appena successo e dimenticare.

rimaniamo in quella posizione per diversi minuti, in silenzio, con le ultime parole di Louis che mi rimbombano in testa: dimenticare. Come, come faccio a dimenticare. Non mi scorderò mai quella risata, non mi scorderò mai il senso di colpa che provo, non mi scorderò mai i segni sul corpo di  Ariana. E non mi cancellerò mai dalla memoria lo stato in cui la ho trovata, come se fosse spazzatura dietro al cassonetto. Mentre cerco di soffocare i singhiozzi, sussurro a Louis

Harry: Hai ragione, ma questo episodio non lo dimenticherò così facilmente. Farò di tutto per Ariana, costi quel che costi.

Mi dà una pacca sulla spalla, e poi mi saluta, tornandosene all'accampamento del salotto. Osservo ancora Ariana per un po' dallo stipite della porta; quando il mio petto ha smesso di sobbalzare per i singhiozzi, e le lacrime si sono asciugate sulle guance lasciando delle cicatrici temporanee di acqua, mi metto sotto le coperte con Ariana, avvolgendola tra le mie braccia. Nessuno ti porterà più via da me.



The Best Mess of my Life (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora