12. (REVISIONATO)

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Vi consiglio di leggerlo con sottofondo Against all odds di phil collins o Angels di robbie williams

***

Harry

bip bip bip

Questo è tutto quello che riesco a sentire, e tutto ciò che rimbomba nella mia testa. Oltre che l'urlo di Ariana. Cerco di mettere a fuoco le cose attorno a me, ma non riesco a distinguerle bene, è quasi tutto bianco. Quando la patina opaca che c'era sui miei occhi si toglie, riesco a vedere alla mia sinistra un macchinario, lo stesso che emetteva quel fastidiosissimo suono. Sento qualcosa che preme sul mio braccio: ho un ago infilato nel braccio e ... sono in un lettino ospedaliero. Non mi ricordo molto ma cerco di mettere assieme gli ultimi ricordi che avevo: mi ricordo del lago, mi ricordo del bagno, mi ricordo del tramonto e di me e Ariana stesi sul telo, mi ricordo della strada di ritorno, ma non del tutto. Poi come un fulmine a ciel sereno ecco che mi appare l'immagine dei fanali di quel macchinone, dell'albero davanti a noi, dell'impatto. Abbiamo fatto un incidente. Inizio a girarmi per cercarla, ma non ci metto molto perchè la trovo nel lettino alla mia destra, anche lei con un ago nel braccio, e gli occhi ancora chiusi. Ha la faccia piena di lividi e graffi, tumefatta. Una voragine inizia a divorarmi il petto e sento che qualcosa spinge per uscire dai miei occhi. Dio ti prego fa che viva. Non me lo perdonerei mai se fosse stata colpa mia. Ma che cazzo dico, è tutta colpa mia, io guidavo, io ho sviato la macchina, io ho fatto sbattere la macchina contro l'albero. Non riuscirei a vivere con questa consapevolezza, dopo che lei mi è stata portata via da un momento all'altro senza potermene rendere conto. Ariana ti prego svegliati... ti prego apri gli occhi. Voglio ancora sentire la tua risata, la tua voce quando canti mentre cucini. Voglio ancora sentire il sapore della felicità, di quando ti bacio mentre sorridi. Voglio te, ancora. Voglio che rimani ancora, non lasciarmi.

Mentre provo a chiamare un'infermiera dal bottone vicino al mio lettino, vedo Niall. Come fa lui a essere qui, nello stesso nostro ospedale? Doveva essere a Cardiff, come ci siamo finiti noi tre qui assieme? merda

Harry: infermiera, mi può spiegare cosa sta succedendo? Che è successo? A me, alla mia ragzza, al mio amico. Lei sta bene?

dico indicando Ariana

Harry: la prego mi dica che sta bene

mi interruppe subito mettendo le mani avanti per calmarmi

Infermiera: okay okay, si tranquillizzi. Intanto posso dirle che si trova all'ospedale di Frome, avete avuto un incidente in macchina, ma state tutti bene, avete riportato ferite diverse dall'incidente. Vi terremmo sotto controllo ancora per un po' per assicurarci che sia tutto a posto, il medico arriverà a breve. 

Harry: ma cosa c'entra lui? cosa ci fa qui?

Infermiera: lui guidava la macchina con cui avete fatto l'incidente, la polizia arriverà appena si sveglierà anche lui per registrare i suoi dati, dato che guidava in stato di ebbrezza.

Quasi non le sentii quelle parole, che mi girai verso Niall ancora dormiente: non avrei mai voluto pestare una persona così tanto nella mia vita, nonostante sia nel lettino di un ospedale.

Harry: e invece Ariana?

Infermiera: Ha qualche ferita non troppo grave anche lei. Purtroppo quando i paramedici sono arrivati sul posto lei aveva il busto sul cofano della macchina e aveva sfondato il parabrezza con la testa, crediamo che nell'impatto, possa essersi rovinata la parte pareto-temporale cerebrale. Ma dobbiamo aspettare che si svegli per verificarlo.

Harry: si spieghi meglio, non capisco un cazzo, faccio il panettiere mica lo scienziato!

Infermiera: non alzi la voce per favore, si calmi

Harry: no non mi calmo affatto! La mia ragazza potrebbe essere morta e lei mi dice di calmarmi?!

Infermiera: Non è morta, i suoi livelli vitali sono giusti, nella media. Si sveglierà appena il suo corpo ne sarà capace. Potrebbe esserci il remoto caso che abbia perso la memoria, ma come le ho detto non è sicuro è solamente una tra le migliaia di possibilità, e in più se così dovesse essere non ne possiamo conoscere la gravità.

Rimango li con gli occhi sbarrati, le labbra schiuse in un'espressione di sconforto, e un groppo in gola che non vuole scendere. Il remoto caso che abbia perso la memoria. Migliaia di possibilità. Perché mi dovrei fidare di questa testa di cazzo che tratta così superficialmente Ariana e le sue condizioni? La rabbia mista a preoccupazione inizia a farsi strada dentro di me come una vampata di calore che mi percorre tutto il corpo dai piedi fino a su la testa. Respiri profondi, ecco cosa devo fare. Cazzo, non riesco a stare fermo. Continuo a tremare e vorrei spaccare qualcosa, e come se l'infermiera mi avesse letto nel pensiero corre via fuori dalla stanza, a chiamare alla svelta il medico. L'unica cosa che ho da fare è aspettare i risultati degli esami, e controllare Ariana, sperando che si svegli. Mi accascio di lato sul lettino a osservarla: ha un grosso taglio sul labbro, e un taglietto sul dorso del naso, in mezzo agli occhi; un livido le colora parte della mandibola e del mento di viola, mentre uno ancora più grosso e più scuro incombe sulla sua fronte con delle sfumature rosse, mostrando anche un taglio sulla testa di lato con dei punti. Stringo i denti e gli occhi nella speranza di farmi forza e smettere di guardarla per non farmi del male. Ma allo stesso tempo non riesco a distogliere lo sguardo da lei, la devo controllare, non mi può sfuggire. Appena si sveglierà io sarò qui con lei.

Svegliati.

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The Best Mess of my Life (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora