16. (REVISIONATO)

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Harry

Mi sveglio con un mal di testa terribile, e con una coperta a quadri rossa e nera sopra. Non mi ricordo molto, ma dopo ave sbattuto un paio di volte le palpebre mi accorgo di essere a casa di Luke, Ashton, Calum e Michael. Mi sollevo dal divano tenendomi la testa, notando che la televisione davanti a me è accesa e trasmette cartoni animati, il tavolino ai piedi del divano è colmo di bottiglie e posacenere pieni di sigarette, e di fianco alla televisione si impilano una serie di cartoni della pizza vuoti. Per fortuna che ho dormito sul divano, penso sia più comodo dei loro letti perchè è vecchio e consumato e i cuscini sono estremamente morbidi. Anche se come il resto della casa andrebbe data una pulita: la moquette è sempre macchiata di qualcosa, la cucina ingombra di stoviglie sporche, le camere in disordine con le coperte per terra vicino ai letti. Cerco il telecomando tra i cuscini del divano e poi sul tavolino, spengo la televisione che stava aumentando il mal di testa e mi dirigo in cucina. Mi faccio una tazza di cereali e latte, cercando nel mentre di trovare un antidolorifico per il mal di testa negli armadietti in cucina. Trovato! Mando giù una compressa con l'ultima cucchiaiata di cereali, metto la ciotola nel lavandino e solo allora mi accorgo del post-it sul frigorifero. Dice "Ciao Harry, noi siamo andati a fare le prove nel garage vicino al bar in fondo alla strada, facci uno squillo se hai bisogno. Torneremo per le tre e mezza circa." Ora sono le due quindi ho tempo un ora per andare via, prima di trovarmi a dover discutere sugli avvenimenti di ieri sera, incominciando un discorso che non voglio affrontare. Come se non fosse abbastanza i pensieri iniziano a farsi strada nella mia testa, come ogni mattina da due settimane a questa parte. Vorrei tanto che quel giorno mi fossi svegliato io con l'amnesia così da poter dimenticare tutte le cose che mi stanno passando per la testa in questi giorni: ogni singolo momento è come se fosse stato macchiato di nero, è come se si fosse incupito, anche le piccole stupide cose, come il modo in cui mi sentivo quando si addormentava di fianco a me, i ricordi ai quali non posso sfuggire; ogni cosa triste o felice che sia è stata macchiata da quell'incidente, da quelle sue parole risvegliatasi. Dovevo essere più attento alla guida, non dovevo schivare in quel modo, avrei dovuto inchiodare sul lato della strada, così magari avrebbe preso solo il posteriore della macchina e noi non ci saremmo fatti nulla. Sono uno stupido, è tutta colpa mia, lei non se lo meritava. Dio mi sembra tutto così surreale. Spero che questo sia solo un brutto sogno e appena mi sveglierò, la troverò accanto a me, però stavolta la stringerei il più forte possibile tra le mie braccia, per non farmela scivolare via tra le dita ancora una volta. Lei mi asciugherebbe le lacrime e mi rassicurerebbe dicendomi "Harry era solo un incubo" e dopo avermi tranquillizzato mi prenderebbe in giro, e entrambi scoppieremmo a ridere. Ma il punto è che non è questa la realtà. E io me ne devo fare una ragione e devo cercare di mandare avanti i miei progetti, portare avanti me stesso. Non posso continuare a rimuginarci sopra. La realtà fa schifo, ma spero che tra qualche mese farà meno schifo.

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Ariana

Tra quasi due settimane e mezzo sarà Ferragosto e non vedo l'ora, sto passando dell'ottimo tempo con i ragazzi e Niall: lui è sempre molto tenero e premuroso, a volte forse troppo dolce per me. In realtà è da quando siamo usciti dall'ospedale che mi sorgono diversi dubbi: adoro il mio rapporto con lui, anche se manca qualcosa. Quando mi ha baciato per la prima volta mi batteva forte il cuore, ero quasi paralizzata per l'emozione del momento. Ma non ho saputo interpretare quell'emozione... Non sapevo se fossi contenta, in estasi, oppure se fossi stata semplicemente presa alla sprovvista. Non abbiamo ufficializzato nulla, anche perchè io vorrei capire come mi sento a riguardo. E' successo tutto così velocemente dopo la mia dimissione dall'ospedale, come se Niall volesse recuperare il tempo perso assieme. Lo capisco deve aver sofferto parecchio nel vedermi e sentirmi in parte distante, capisco che prima di perdere la memoria noi avessimo qualcosa, ma forse io non sono pronta. Ho paura che faccio tutto questo perchè mi sento in colpa per non ricordare: nei nostri baci non sento le scintille, nelle sue carezze non mi vengono i brividi, come invece ho l'impressione che dovrei sentire. Credo sia il migliore tra le persone, ma non sia il mio... lui. Dovrebbe farmi provare quelle emozioni, ma non è così. Volevo parlargliene, ma non ci riesco, lo farei soffrire troppo specialmente dopo tutti gli avvenimenti successi negli ultimi due mesi. Non riesco mai a trovare una situazione adatta a questo discorso, ho paura che continuando a tirarla per le lunghe sarà peggio. Ora sto andando con lui e gli altri a casa di alcuni ragazzi che ho incontrato qualche volta: sono molto carini anche loro, li ho sentiti suonare qualche volta e non sono per niente male, anche se ho l'impressione che ci sia astio fra i due gruppi, come se ci fosse qualcosa di irrisolto fra due o più persone. Nonostante questo andiamo tutti d'accordo, non mi sono mai spinta troppo oltre nel fare domande per paura di tirare fuori scheletri nell'armadio che nessuno voleva vedere. Ci eravamo organizzati ieri per pranzare oggi insieme dopo le loro prove, mi sarebbe piaciuto andarli a vedere ma Niall ha insistito per passare la mattinata al parco con lui. Entriamo in casa con le chiavi sotto il vaso affidate a Liam. C'è l'odore dei ragazzi in casa: fumo e vaniglia. Non mi piace il fumo, ma questo odore in parte è piacevole, è un odore familiare che mi ricorda i miei amici. Quando entriamo, troviamo la casa sottosopra come al solito, con la differenza che c'è un telefono sul tavolo, uno dei ragazzi l'avrà dimenticato a casa. Si sentono dei rumori, e mi spavento: un ladro. I ragazzi tornavano più tardi, oggi avevano le prove. Niall si mette davanti a me, mentre Louis cerca qualcosa da prendere in mano e Liam tiene il telefono pronto a chiamare il 911; Zayn, che fa pugilato tutti i giorni, si avvia verso il rumore di soppiatto. Quando non lo vediamo più, dopo un po' ci urla

Zayn: non è niente, c'è Harry qua a casa

Io mi rilasso, mentre sento Niall davanti a me irrigidirsi: quando mi affaccio a osservarlo lo vedo sbiancare. Ma a quanto pare non è l'unico, anche Louis sbianca e Liam lancia un'occhiata a Niall. Io li guardo interdetta, Niall però non mi guarda negli occhi.

Niall: Ariana, perchè non andiamo a fare una passeggiata mentre aspettiamo che tornino i ragazzi?

Ariana: perchè? siamo appena arrivati

Niall: beh, perchè ci starebbe, prendiamo un po' d'aria. Qua non si respira

lo osservo un attimo non capendo perchè si comportasse in quel modo, direi quasi agitato di punto in bianco per lo più

Ariana: okay.. ma stai bene Niall? Hai la faccia pallida.

Lui non risponde, così gli accarezzo la guancia ma lui si scosta subito. Ma che gli prende? Vedo tutti immobili, come se si fossero rassegnati per qualcosa, ma io non capisco la situazione.

Ariana: ragazzi che succede?

nessuno mi risponde se non Louis che prova a balbettare qualcosa sopra la voce di Liam, che incalza tutti a preparare qualcosa da mangiare e a sistemare la cucina mentre attendiamo che arrivino gli altri.

Ariana: okay, vado a chiedere a Harry se si ferma a mangiare con noi

Intanto Zayn torna e dice qualcosa a Liam e Louis, quest'ultimo poi prende Niall per il braccio, lo porta in un angolo e gli dice qualcosa. Io non ci faccio caso e vado verso il bagno, ritrovandomi davanti un ragazzo molto alto, con una chioma riccia castana e dei bellissimi occhi verdi

Ariana: Ciao, piacere di conoscerti, sono Ariana, tu sei Harry giusto?

Lo vedo sbiancare, con gli occhi sbarrati risponde borbottando qualcosa di simile a 

Harry: si sono io

Ariana: non ci eravamo ancora visti, anche se...

Lo guardo e per un momento ho la sensazione di averlo già visto. O meglio, so di averlo visto ma non mi ricordo nulla, però ho una sensazione nella pancia che mi dice che c'è di più. Lascio la frase in sospeso per osservalo meglio: quei capelli, quegli occhi, quei tatuaggi, mi sforzo di ricordare ma non riesco a collegare le immagini nella mia testa con quello che sto vedendo. Gli stringo la mano e mi sorride, un sorriso timido poco pronunciato, quasi forzato. Andiamo insieme in salotto e sono arrivati anche gli altri dalle prove. Finalmente ora ci siamo tutti, al completo per lo più dato che a quanto mi aveva detto Niall, Harry non si faceva vedere da un po' di tempo. Anche se la situazione non sembra una delle migliori, siamo tutti in silenzio e nessuno dice niente, vedo solo molta tensione tra Harry e Niall. Harry è seduto sul bancone in cucina, con una sigaretta in bocca accesa e lo sguardo fisso su Niall come una belva feroce, mentre Niall lo tiene basso spostandolo continuamente da un punto all'altro della stanza, senza farlo cadere mai su Harry. Ma si può sapere che diavolo succede?


The Best Mess of my Life (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora