Rane!

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  Davanti a sé Lea si trovò una classe di studenti (una trentina forse?)che si bloccarono come statue di cera al suo ingresso
Ooookay di sicuro ho qualcosa che non va...i capelli fuori posto forse? Naahh li ho pettinati male come mio solito ma l ho fatto! La gonna sgualcita? No? Cosa? "Lea si chiese come mai si fossero tutti fermati finchè un ragazzo non si alzò dal proprio banco e la raggiunse.
Ed adesso questo qui che vuole?
Aveva una fascetta arancione fra i capelli, una faccia un po' buffa ed un sorriso rassicurante. Le porse la mano come se nulla fosse e sorridendo le disse:
-Piacere sono Mark Evans! Devi essere nuova! Ti piace il calcio sai a me tantissimo! Anzi no io AMO IL CALCIO è fantastico sai lo amo davvero tanto e anche tu lo amerai è così... amabile! Ma perché non ti iscrivi al club e anzi perché...-
-Maaaark!-La prof urlando bloccò il fiume di parole senza pause che stava investendo Lea-Abbiamo capito tutti che ti piace il calcio, ma adesso siediti, non è il momento di persuadere la nuova arrivata!-Respirò una grande boccata d'aria, come se tutto quell'urlare l'avesse prosciugata e stesse per soffocare.
-Comunque questa è Lea Ramirez! LA vostra nuova compagna!-
Indicando un posto vuoto in fondo all'aula, fece cenno a Lea di andarsi a sedere.
Lea si sistemò e poi stese rassegnata la testa sul banco, pronta a sorbirsi noiose ore di lezione.
Di sottecchi però guardava i suoi compagni. Non aveva avuto tempo di esaminarli bene, ma ora poteva osservarli indisturbata!
Erano circa trenta i compagni che poteva osservare, ed erano la maggioranza maschi.
C'era un tizio coi capelli rosa che dava pacche a destra e manca agli altri sorridendo;
uno con una coda di capelli azzurri che stava scrivendo appunti, un altro che aveva delle specie di spine blu per capelli, e sogghignando stava tirando fuori una rana dallo zaino...
No, aspetta, una rana?
Lea strabuzzò gli occhi.
No, non era SOLO UNA rana! Erano TANTE rane!
Il ragazzino le mise per terra, vicino al banco di due ragazze. Ad un tratto queste, sentendo qualcosa di viscido toccare loro la gamba, guardarono e...
-EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEK!-si arrampicarono sulle sedie
-AIUTOOO! Ci sono delle rane! CI SONO DELLE RANEEE!!!-
Una si mise ad agitare le mani come un pollo che sta per essere spennato ed intanto quel ragazzino se la rideva sotto i baffi ,con aria compiaciuta.
-SCOOOOOOOOOOOOTT!!Sei nei guai!-Gridò la più alta delle due, puntandogli il dito contro, in preda ad una crisi.
C'erano rane dappertutto ed ormai quasi tutte le ragazze(ed anche qualche ragazzo)stavano urlando come pazze.
Un tizio dai capelli verdi chiari raccolti in una coda stava smaniacando e con voce lamentosa urlava:- XAVIER TOGLIMELA SUBITO DAI CAPELLI AAAHHHHHHHHH !
L'altro tratteneva a stento le risate.
Lea sorrise. Se le lezioni sarebbero andate tutte così, no, non si sarebbe affatto  annoiata...

                                                                                            ***

Lea camminava nel cortile della gigantesca scuola. Era davvero enorme!
Finalmente erano finite le lezioni e poteva svagarsi almeno per un poco durante l'intervallo.
Stava camminando tranquillamente, finchè qualcuno non le lanciò un pallone da calcio in mano.
-Ma che..?-
-Ciao Lea!-
Quel ragazzino che le aveva stretto la mano si fece avanti. Lea ricordava che prof aveva gridato il suo nome...forse Mark?
-Ciao, sono Mark, quello di stamattina! Ti va di giocare un po'?-
Lea si rigirò la palla bianca e nera tra le dita. Era liscia, ma anche molto consumata. Qualcuno doveva averla usata ed usata, fino a assottigliarne la superficie.
Una parte di lei le urlava "Vai! Corri a realizzare il tuo sogno! Gioca a calcio!"
Ma qualcos'altro le diceva di non farlo, di non iniziare a giocare, o per lei sarebbe stata la fine.
"Cosa mi sta succedendo? Perché cavolo mi vengono in mente ste cose?"Si chiedeva tenendo delicatamente la palla, proprio come quando si tiene in braccio un bambino.
Osservò poi l'orologio che aveva al polso sinistro, proprio sopra la grossa cicatrice.
L'aveva messo lì apposta, per cercare di mascherarla. Cosa del tutto inutile, date le sue dimensioni, ma vabbè, lei ci provava.
Segnava le 10.50.Mancavano ancora venti minuti esatti alla fine dell'intervallo...
-Okay, ci sto. -esordì alla fine. -Giochiamo a calcio!
Mark la condusse in un grande campetto curato, in fondo al quale si vedeva una baracca un po' antiquata con su appeso un cartello.
Chissà cosa diceva, si chiese fra se e se.
-Alloooora, questa è la squadra della Raimon-esordì Mark con un sorriso, indicando sedici ragazzi che si stavano allenando a fare qualche tiro.
Sono:Nathan, Shawn, Jordan, Axel, Jude, ....Scott di cui ...ehm...avrai sicuramente fatto conoscenza...-
Già, le rane...Lea si ripromise di controllare sempre le sue mani...non si poteva mai sapere.
-...Caleb, Austin, Todd, Xavier, Archer, Jack, Kevin e Darren.
-Uhm..Okay,anche se già me li sono scordati tutti!
Mark rise:-Tranquilla,ti ci abituerai-
Agitò la mano urlando ai compagni:
-Forza ragazzi !Facciamo vedere a Lea quanto è bello il nostro calcio!-


Inazuma Eleven- Il Ritorno degli EroiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora