Senza via di fuga

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I ragazzi si ritovarono in una stanza gigantesca a forma di pentagono. Lunghe tubature grigie sbucavano dal terreno e si intrecciavano in un corpo di liane lungo le pareti e sul soffitto, insieme a fili e tubicini più piccoli che ricadevano a peso morto.

Con sorpresa videro subito che la stanza era cava, ovvero che dopo pochi passi c'era uno strapiombo, un pozzo nero grande tutta l'area pentagonale in cui ci sarebbe dovuto essere il pavimento, sopra cui passava solo una piccola passerella di ferro, arrugginita, senza ringhiere di sicurezza.

Tutti rimasero alquanto meravigliati, e Caleb e Jude aggrottarono la fronte; avrebbero dovuto passarci sopra per andare alla stanza successiva...

-Non è normale...Caleb ti ricordavi di questa parte dell'edificio?-

Il ragazzo scosse la testa, anche lui non poco meravigliato. Nessuna persona avrebbe mai costruito in un palazzo una specie di pozzo alto chissà quanto, e poi ci avrebbe istallato sopra una passerella senza righiere.

Se ci doveva passare, per la sua stessa sicurezza le avrebbe messe.

-Non lo so, questa parte del palazzo non credo di averla mai vista...ma come avete visto la L. Tower è grande, e può essere questo il motivo perché non la conosco ma...

Non riusciva a capire come fosse possibile. Che motivo c'era in costruire tutto ciò, a rischio della propria sicurezza poi?

Incapace di starsene fermo ad osservare, Jude intanto azzardò un passo sulla passerella, che sferragliò e dondolò leggermente sotto il suo peso. Attraversare un ponte di legno sarebbe stato meno inquietante e più sicuro. Gli altri trattennero il fiato, aspettandosi trappole lame rotanti o botole nascoste, ormai condizionati dai paesaggi precedenti, ma non successe niente di tutto ciò.

-O lo ha realizzato per capriccio, cosa che per quanto attribuibile alla sua personalità credo non sia proprio possibile...-avanzò un altro passo, ed un altro cigolio squarciò l'aria ,fendendo il buio della voragine sotto di lui- ...oppure nell'altra stanza nasconde qualcosa, qualcosa di molto, molto importante.

Arrivato al centro del ponte fece un salto sul posto, constatandone la solidità.

-Cigola e traballa, ma regge. Venite?

Mentre aspettava che gli altri lo raggiungessero Jude iniziò ad arrovellarsi.

"Non ha senso, non ha senso...perché mai fare una cosa del genere..."

Uno alla volta per sicurezza, lo seguirono, e lentamente entrarono nella seconda camera.

Gli sembrava che quella stanza esagonale cercasse di sviare la loro attenzione...dopotutto ogni luogo delle visioni era diverso dall'altro, eppure... questa volta non c'era niente di "magico, anormale"...quindi...si erano svegliati? Erano finiti quei viaggi mentali oppure no?

Non capiva:era tutto vero, o tutto falso e solo nella loro testa?

Chiuse gli occhi, sperando di svegliarsi e ritrovarsi a casa.
Dopotutto voleva solo giocare a calcio. Poter abbracciare Celia. E Stare con Lea...

"No, con Cassidy" si corresse mentalmente, ma sapeva che gli sarebbe rimasto difficile abituarsi al suo vero nome.

Bastò pensare un'attimo a lei, che la testa gli si offuscò di nuovo, e con un brivido ricordò quella sirena che non era altro che il frutto della sua mente.

Eppure l'avrebbe concretamente ucciso, se Caleb non l'avesse salvato.

-Ehi Jude, vieni? - Caleb lo squadrò poco più in là. Tutta la squadra era già entrata nella stanza successiva, e Jude non se n'era reso conto.

Inazuma Eleven- Il Ritorno degli EroiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora