L'ultimo bacio

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Uno sparo risuonò nell'aria, ma adesso Jude non si preoccupava quasi più della pistola, perché il ferro rovente dell'arma che Cassidy teneva fra le mani continuava a divorarle la pelle, già scottata in precedenza, facendogliele tremare violentemente e quindi impedendole di mirare.

"Anche se è sotto il controllo di Luthor, nemmeno lui può dominare il comportamento naturale del corpo. Può cercare di fermarlo, soffocarlo e mitigarlo, ma le reazioni fisiche non si possono bloccare.I tremiti lo confermano"

Una pallottola gli accarezzò il gomito.

Jude sobbalzò: non era precisa, ma sbagliando Cassidy poteva ammazzarlo comunque.

Si tuffò su di lei per toglierle l'arma, facendola ruzzolare a terra.  
Quando toccò l'odioso oggetto gettandolo poi lontano fra le fiamme, avvertì quanto realmente lei dovesse soffrire in quel momento: il calcio ed il grilletto erano davvero roventi.

Con paura adesso osservò l'arnese, scivolato nell'inferno di fuoco, chissà dove in tutto quel rosso danzante.
Un trillo di pericolo stava suonando nella sua testa: se l'ordine di Luthor era stato di ucciderli con la pistola, si sarebbe allora gettata nelle fiamme per eseguire quel compito, a costo di morirci!

Non poteva permetterlo.

Inchiodò col suo peso Cassidy al pavimento, cercando di trattenerla.
Lei scalciava si dimenava, ma il suo viso rimaneva impassibile, senza la minima smorfia di dolore , paura o rabbia.

Jude intanto strinse i denti ed assunse la sua solita epressione preoccupata. Cosa avrebbe fatto? Il suo piano era fermarla legandola con una corda che aveva scorto per poi portarla via, ma adesso che Cassidy aveva quell'ordine, se l'avesse lasciata anche solo il tempo di andare a prendere la fune...sarebbe morta!

Si guardò attorno disperato, ed iniziò a tossire.
Il fuoco ormai era a meno di un metro da lui, e la stanza era satura di fumo.
Anche Cassisy non poteva farne a meno, e tossiva molto più di lui, ogni tot tempo, come se avesse il singhiozzo.

Stavano soffocando.

Erano senza via di fuga.

Jude era rassegnato. Aveva fatto tutta quella strada per finire la sua vita come un pollo bruciato.
"almeno" pensò "gli altri sono riusciti a salvarsi"
Tossì di nuovo, pensando intanto che Cassidy non ricordava nulla, non ricordava nemmeno di... amarlo.

Con l'ultima aria che gli era rimasta allora, mentre il fumo opprimeva la stanza, la guardò.

Impassibile, coi capelli biondi scarmigliati e mezzi bruciati.

Gli occhi marroni, sempre caldi, adesso arrossati dal fuoco e spenti, senza vita.

La piccola bocca screpolata e ferma in una linea dritta.

La guardò, e per quanto stessero lottando, per quanto stessero morendo, per quanto ormai non valeva più niente, non riuscì a trattenersi oltre, e chiudendo gli occhi stanchi, non riuscì a fermarsi e la baciò.

Una gioia intensa lo avvolse; era tanto, tanto che aspettava quel momento...

Il suo sapore, il suo profumo avvolgente, la sua pelle liscia e calda...

Nonostante continuava a dibattersi, lui non ci badò. La cinse in un abbraccio disperato, l'ultimo, il più lungo... e la accarezzò, sentendo la sua pelle, continuando a baciarla, senza fiato.

Ma all'improvviso qualcosa cambiò .All'improvviso la bocca di lei reagì al bacio, le sua labbra reclamarono quelle di Jude, e le braccia tremanti lo presero, strette e bramose, abbracciandolo come se avessero avuto paura di non poterò più fare.

Inazuma Eleven- Il Ritorno degli EroiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora