Benvenuta fra noi

1K 45 0
                                    

 Lea iniziava seriamente a divertirsi.
Cavolo se le piaceva!
Quella palla che le passavano, e che all'inizio toccava con diffidenza,ora la calciava con gusto,ridendo con gli altri.
Sembrava che il calcio avesse sempre fatto parte di lei, eppure, si sentiva tremendamente in colpa.
C'era sempre quella voce dentro di lei che le diceva di fermarsi,di non giocare...
Poi ogni mossa che facevano, ogni singolo movimento, Lea lo analizzava, studiava e immagazzinava nella mente. Proprio non riusciva a smettere, era istintivo e impossibile da contrastare. Aveva già capito i punti deboli e quelli forti della squadra.
Ad un tratto si fermò, in mezzo al campo.
"No" Non sapeva perché, ma qualcosa le impediva di continuare.
Era sbagliato, estremamente sbagliato.
Fece un cenno a Mark ed uscì fuori dal campetto.
"Cosa sto facendo?" si chiese "Perché sto analizzando i loro movimenti?E perché ho tutti questi dubbi?"
Mentre camminava verso la riga bianca che ne delineava la fine, la mano con la cicatrice aveva iniziato a pulsarle, ed era scossa da fremiti leggeri.
La toccò. Era calda.
-Ma cosa...?-
Si sedette sulla panchina, e la mano sinistra le iniziò a fare ancor più male. E quel che era peggio era che le fitte le si erano propagate fino al petto, sempre a sinistra, al lato del cuore.
Strizzò gli occhi e strinse i denti .
-Tutto bene?Sei stanca?- Una voce l'aveva colta di sorpresa.Li aprì di scatto e vide il ragazzo coi capelli rosa di cui ora sapeva il nome:Hurley.
-Nono, sto bene- Mentì, sorridendo.
-Meglio, pensavo stessi male... Ti sei divertita?-
-Sì, tantissimo!Amo il calcio!-Goccioline di sudore le solcavano la pelle del viso.Era scossa da tremiti leggeri ed aveva il fiatone.Ma non era di certo a causa della partita...
-Bene-esordì un'altra voce, quella di Mark, tenente la palla in mano, con un sorriso gigante sulle labbra.- Allora d'ora in poi fai parte della squadra!-
-Cooosa? No io non...-Nonostante fosse quello che voleva da sempre, temeva ancora quella voce.
Una specie di scarica partì dalla cicatrice e le arrivò fino al petto.
Le si mozzò il respiro per qualche secondo.
-I-io...-Lea fu certa che il suo cuore avesse smesso di battere per quel lasso di tempo.
Una grandissima paura la attanagliò e non controllò più la bocca che come per magia si aprì.
-S-si...io...okay...accetto. -Il dolore alla mano ed al petto sparì d'improvviso.
Cos'era successo.. e... Perchè aveva accettato?
Non fece a tempo a smentire quelle parole che le erano uscite da sole, che tutta la squadra esultò soddisfatta.
-Benvenuta fra noi!
-Siiiii!
Hurley le diede una pacca sulla spalla
-Grande sorella!-esultò
-Ehmm...io....-Ma niente, non ce la fece a fare niente, perché un branco di mani la sollevò in aria nonostante le sue proteste ,portandola fra Hip Hip e grida in giro per tutto ilcampo...

                                                                                            ***

-L'esperimento è riuscito mio signore. Anche se il controllo non è ancora del tutto completo,il piano procede esattamente come sperava.
-Bene.Ma non sottovalutatela. Una parte di lei continuerà sempre a ribellarsi.E mi raccomando....
State attenti al ragazzino.  


Inazuma Eleven- Il Ritorno degli EroiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora