Fiamme sotto la pioggia

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-Tu sai cose su di me che nessuno sa - Disse Lea continuando a camminargli dietro.
Non l'aveva mollato un secondo.
Quando era uscito dal locale di Hillman "Scappato sarebbe più appropriato" pensò Caleb serrando i pugni, lei lo aveva seguito ed ora nonostante fossero fuori, sotto la pioggia, continuava a farlo.
-Ma perché certe cose non le ricordo neppure, come mai?-
Si prese la testa tra i capelli, scopicciandoli tutti con le mani- Perché avrei dovuto dimenticare parte del mio passato? Parte della mia vita!?- Sapeva che le mancava qualcosa, che c'era un tassello assente in quel grande quadro.
Lo raggiunse con una breve corsa, eliminando anche l'ultima distanza che c'era fra loro.
Con un ultimo scatto gli prese la mano, costringendolo a fermarsi.
-Cosa mi sta succedendo?! - copiose lacrime iniziarono a scenderle lungo le guance, che insieme alla pioggia, le bagnarono il viso.
-Io...non capisco più cosa devo fare!-Disse singhiozzando, cercando però di soffocare il rumore -L'hai detto tu stesso...non sono chi dico di essere...ma allora chi sono?-
Non riusciva più a guardarlo negli occhi. Perchè piangeva?
Cavolo, lei non aveva mai pianto!
O forse...o forse semplicemente non se lo ricordava...
Il pensiero la demoralizzò ancor di più.
E pensare che era andata lì per consolare Caleb...
Ed ora stava piangendo come una poppante.
Qualcosa le diceva che doveva smetterla, come se qualcuno le gridasse nella mente
"Non c'è spazio per i deboli, solo i più forti andranno avanti, gli altri saranno calpestati senza pietà!"
Si portò le mani al viso. Perché le venivano in mente queste frasi?
Ad un tratto sentì una mano toccarle la spalla.
Alzò lentamente la testa, asciugandosi le lacrime con le maniche della felpa.
-C-caleb...scusa-
Il ragazzo chiuse gli occhi e piegò la bocca in una smorfia.- Non fare la stupida.-
La pioggia scrosciava veloce, senza sosta, sciacquando via tutto ciò che incontrava dalle strade, eppure Caleb si sentiva come se ogni goccia, anziché lavarlo, lo appesantisse sempre più. Guardando gli occhi di Lea pieni di pianto, qualcosa si ruppe dentro di lui.
Lei se ne stava lì, cercando di farsi piccola, nascondendosi come poteva agli occhi indagatori di Caleb, cercando di celare una sua debolezza, come se avesse paura che potessero farle del male utilizzandola contro di lei.
La osservò ancora. I capelli biondi erano completamente bagnati, e le si erano in parte incollati al viso. Anche la felpa si era inzuppata e le si era attaccata al corpo, aderendo perfettamente alle sue forme.
Caleb si soffermò per più di un minuto a guardarla. Solo dopo tutto quel tempo se ne accorse e distolse velocemente lo sguardo sgridandosi mentalmente. Poi tornò ad osservarle il viso, di quel rosato chiarissimo e si bloccò.
Lei si era asciugata gli occhi e adesso lo fissava a sua volta.
Si continuarono a guardare così per un po', studiandosi a vicenda.
-Okay- Accettò infine lui.- Ti spiegherò cosa so. Ma non posso dirti tanto, o le conseguenze sarebbero troppo gravi..-
Lei rimase in silenzio.
Si sentivano solo le gocce di pioggia che cadevano e ticchettavano sull'asfalto, impregnando l'aria di quell'odore che le piaceva tanto, quell'odore live ma contemporaneamente deciso di strada bagnata.
-Allora parti dicendomi poco. -I suoi occhi marroni rimasero fissi sui suoi- Dimmi ...dimmi anche solo come facevi a saper della bevanda...che era la mia preferita...-

Iniziare dal principio.
Caleb non era sicuro di riuscirci, non era sicuro di potercela fare a rivivere tutto quello che aveva vissuto e soprattutto di confidarlo a lei.
E' vero, anche lei c'era ed aveva provato le stesse cose, ma non le era rimasto più niente. Ed ora toccava a lui rammentarle tutto quanto.
Per un momento pensò che sarebbe stato bellissimo avere l'opportunità che possedeva adesso Lea.
Dimenticare.
Era una proposta allettante, ma poi scosse la testa. No, non esistevano scorciatoie. Avrebbe dimenticato, ma solo col tempo, e le sue ferite, sia interne che vere e proprie, solo cogli anni si sarebbero potute rimarginare.
Sospirò fingendo noia-Okay, ma preparati- un tuono rimbombò nel cielo -perchè è una lunga storia...-
***
-Sai...te eri piccola, quando ti ho conosciuta. Avrai avuto cinque anni al massimo, ed io ne avevo due in più di te.-
-No aspetta...quindi io...sarei più piccola di te?-
Si erano rifugiati sotto la tettoia di un edificio vicino al ristorante, e se ne stavano seduti per terra, al riparo da tutta quella pioggia. La grondaia colma d'acqua alla destra di Lea ne riversava a fiumi inzuppandole la punta delle scarpe. Ma a lei non dispiaceva, ormai era già bagnata, e poi aveva sempre adorato l'acqua.
-Sì, anche se non sembra in realtà te hai ancora quattordici anni, mentre io ne ho sedici, come gli altri ragazzi...-
Aveva smesso di piangere, ma era ancora abbastanza scossa, e più passava il tempo e scopriva nuove cose su di sé, più si sentiva mancare.
Lei non aveva ancora sedici anni?? Okay, allora non sapeva proprio niente di sé. Iniziò seriamente a pensare di avere l' Alzheimer.
-Comunque a quel tempo sono scappato di casa, ed ho conosciuto Ray Dark, che mi ha iniziato ad allenare insieme ad altri ragazzi...fra questi...fra questi c'eri anche tu.
-COOOOSA? - Lea lo guardò con due occhi a palla- N-non è possibile!-
-Invece si..- Caleb abbassò gli occhi- Eri l'unica ragazza...ed anche la più piccola del gruppo-Fece uno di quei suoi sorrisi enigmatici, a metà fra la derisione ed il divertito -Avevi sempre due codini biondi, uno immancabilmente più pendente dell'altro-
Lea rise per un secondo, poi si ricordò della visione:-C-Caleb, io ho avuto una specie di sogno quando ero svenuta...Ho visto me stessa da piccola, ed ero proprio come mi hai descritto tu-
Se lo ricordava benissimo: Una stanza senza porte, completamente vuota e con solo una palla.
Poi lei, di spalle davanti ad uno specchio, con un codino corto più pendente verso il basso.
-Penso siano degli effetti collaterali dell'operazione, dopotutto non era ancora stata ultimata-
"No aspetta...quale operazione?" Si strinse nelle spalle. Tutti questi vuoti nella sua memoria... perchè? Perchè a lei? Si chiese se avesse per caso fatto qualcosa di male da piccola, e per questo l'avessero punita con l'eliminazione della memoria. Per un momento le venne in mente lei, con in mano una motosega che uccideva tutti.
No, no, ricordava di essere stata una pestifera, ma non fino a questo punto.
-Lea, ascoltami-Disse lui guardando la sua espressione che chiedeva spiegazioni- non posso dirti tutto in una volta, sono capitate cose terribili a chi tentava di ricordare tutto in un colpo-
-C-cose terribili?-Lea iniziò a tremare, cercando di autoconvincersi che fosse per colpa del freddo, e non della paura.
-Posso solo dirti che ci...-Caleb esitò per un momento. -Loro ci...-Si guardò intorno, fermandosi.
-Cosa c'è?-
Caleb continuava a guardarsi intorno, e sembrava assorto –Loro ci...osservano-
Disse come parlando a se stesso.
-Caleb?-
-Sttt, zitta!- Caleb rizzò le orecchie, come cercando di captare qualcosa tra il ticchetio della pioggia.
Plin
tic tic plac plin
Plin zwip tic tic plin...
Poi all'improvviso parve allarmato.
-Oh no!-
-Che succede?-Lea lo guardò impaurita-Cosa c'è?-
-Non c'è tempo, presto!-Le prese la mano e la tirò su di forza-Bisogna avvertirli, potrebbe succedergli qualcosa, e se lo conosco abbastanza bene, accadrà di sicuro!-
-Ma succedere cosa?-
-Guarda!-Disse lui, indicando fra il fogliame di un albero vicino. -Lì fra i rami, lo vedi quel luccichio?-
Lea annuì sorpresa-Una... videocamera di sorveglianza?-
-Guarda il simbolo a lato, è...-
Lea vide una luna spezzata ed impallidì. Era sicura di averla già scorta da qualche parte.
Le venne di nuovo un capogiro e dovette arreggersi al muro per non cadere di nuovo.
-N-non ci credo. -Disse interrompendolo.
Era a pezzi, si sentiva come se tutta l'energia le fosse stata rubata
-Quel simbolo era sui lettini della sala in cui tu...-
Lo guardò. Dopotutto non gliel'aveva ancora detto. Non gli aveva ancora svelato quell'altra sua visione, di lui steso in una specie di sala operatoria nera, col sangue per terra.
-Tu sai?-Lui rimase inorridito da quella scoperta.
-Si ma non capisco cosa ti stava succedendo-
Caleb fece una smorfia, facendo il gesto di scacciare una mosca immaginaria.
-Ne parleremo poi, ora dobbiamo avvertirli!-Iniziò a correre verso il ristorante, con la pioggia contro che gli batteva sul viso.
-Ma di cosa?-Lea continuava a non capire, ma lo seguì.
Volarono per la strada e quando videro l'insegna, Caleb, ancor prima di entrare urlò:-Jude!-
Il biondino si voltò ed i due si scambiarono un occhiata veloce.
-PRESTO, Dì A TUTTI DI EVACUARE IMMEDIATAMENTE IL RISTORANTE!-
Jude corrugò la fronte, in un attimo di sopresa ed indecisione. Poi però, notato il tono di Caleb non se lo fece dire due volte e si alzò in piedi, iniziando a dare ordini a destra e manca.
Caleb sapeva che di un tipo come lui raramente la gente si sarebbe fidata, mentre con Jude avevano più speranza di essere ascoltati.
In un attimo metà dei clienti urlava terrorizzato, in preda al panico senza una vera e propria motivazione.
-Caleb!- Gridò Jude, cercando di farsi sentire in mezzo alla confusione- Cosa sta succedendo esattamente?-
Ma lui non rispose.

***
Cosa stava succedendo?
Lea non ne aveva la più pallida idea! Ebbe solo il tempo per emettere un intelligentissimo
-Uh?-prima che Jude la prendesse per un braccio conducendola fuori dal ristorante.
La parcheggiò lì fuori come un sacchetto dell'immondizia lasciato sul marciapiede, insieme a tutti i clienti ed alla squadra.
Il signor HIllman uscì insieme a lei e si avvicinò a Caleb, poco più distanteda loro due.
-Caleb, dammi un valido motivo del perché hai fatto evacuare ilristorante!-disse-Soprattutto ora mentre sta piovendo!-
Tutti erano infatti precipitosamente usciti dal locale, senza badare a prendere borse ed oggetti vari che erano rimasti dentro, e senza badare al fatto...che fuori stava quasi diluviando!
-Io..-Caleb esitò-Ho visto una cosa-
-Cosa?-Chiese Hillman
Lui restò in silenzio, con gli occhi fissi davanti a sé, come in trance.
-Caleb, ci sono circa cinquanta persone qua fuori, più la squadra,completamente terrorizzate-disse Jude, chiedendo risposte, ma Caleb rimase nuovamente fermo, senza dire parola.
-Non farmi pentire di averti dato fiducia!-Disse con voce grave Hillman.
Ma Caleb non battè ciglio, osservava solamente l'edificio con aria assorta.
-CALEB!-Lea gli scosse la spalla – Caleb, cosa sta succedendo, dimmelo! Perchènon rispondi? -
Lui non proferì parola, ma le scostò la mano e si allontanò di qualche passo,dandole la schiena.
-Caleb?-
-Sta zitta, non sai nulla tu!-Esplose, gridandole contro.
Lea sussultò, ma poi cercò di avvicinarglisi ugualmente.
-E' vero...non so nulla- disse ignorandolo e mettendoglisi di fronte.
Poi avvicinò il suo viso a quello del ragazzo.
-Proprio perché non so nulla e... non ricordo nulla- disse con un sorriso amaro- A me puoi dire tutto-
Lui esitò e poi, come un cane ferito disse-Prima falli allontanare dal ristorante. Tutti.-
Lea annuì e iniziò a correre dalle persone più vicine all'edificio,urlando:-State tutti quanti a distanza! Non avvicinatevi per nessun motivo!-
Poi dopo un po' ritornò da Caleb e gli si accostò con movimenti cauti, senza smettere di guardarlo.
Non si era mosso di un centimetro, e manteneva sempre quell'aria da cane bastonato.
Ma poi un' improvvisa rabbia si vece largo sul suo volto, e strinse i denti e di pugni.
Dopotutto, a furia di bastonate, un cane impara a ringhiare.
-Sta succedendo di nuovo, come l'ultima volta, dannazione!-
Guardò il cielo ed ululò:-Non mi lasci mai in pace vero? Non sarò mai libero eh?
Rispondi, vigliacco!
La pioggia continuò a rigargli il viso, una maschera di odio e dolore, quando il ticchettare incessante fu improvvisamente interrotto da un Tllak, e in un secondo,
con un boato l'edificio esplose.


..
Angolo autrice

Bonsuaaaaar 
Come avrete visto ho pubblicato due capitoli di seguito yee c:!Ho poi deciso che ne posterà uno ogni due giorni, se vi va bene...così da velocizzare la storia.
Infine... volevo chiedervi un parere, se ci siete, se vi fa schifo o meno :3 spero che qualcuno mi consideri! Un commentino per farmi sapere che qualcuno la legge, altrimenti non la posto più, tanto l'ho già scritta :)
Beh,

A presto con i nuovi capitoli!
-Valdez









Inazuma Eleven- Il Ritorno degli EroiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora