Occhi di ghiaccio contro occhi di fuoco

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Jude non riuscì a resistere. Si stava abbandonando allo sconforto.
Sdraiato inerme per terra contro un muro , rifletteva...
Forse Luthor l'aveva già resa senza volontà, senza nessun ricordo....forse era troppo tardi e le aveva impiantato già il microchip del controllo totale...

Allora dopotutto, pensò, era meglio restare lì ad aspettare che tutto finisse anzichè continuare a lottare.

Lui era così stanco, e le possibilità così poche...

Ma poi nella sua mente balenò un momento che gli fece comparire un sorriso stiracchiato: quando Cassidy si era soffermata ad osservarlo (gliel'aveva rivelato Scott, malizioso come sempre) e per questo aveva versato tutta l'acqua fuori dal bicchiere.

Di seguito si ricordò altri avvenimenti; Cassidy che, giocando con le due bambine a cui facevano i baby sitter gli si era nascosta dietro dicendo "Oh no, mio eroe, salvami", e poi la maglia col pinguino, e la sera in cui gli aveva chiesto di che colore erano i suoi occhi, e quella volta che si erano baciati.

Un sorriso rassegnato gli affiorò sulle labbra.

No, non avrebbe permesso a Luthor di vincere, ed installarle addosso quel microchip per controllarla.
Se anche ci fosse stata una minima possibilità ancora, lui non l'avrebbe lasciata scappare.
Si alzò in piedi, risoluto, e tornò nella stanza esagonale col ponte sospeso.

Un' idea pazza, tanto pazza quanto la mente di quel Luthor, gli era piombata addosso come un avvoltoio.

Se la sua folle idea era giusta, allora quella stanza sarebbe stata decisiva per loro...

***

Caleb lo squadrò con una faccia che diceva chiaramente "Sicuro di non essere impazzito?"

Anche lui fino poco tempo prima era seduto per terra e stava fissando assorto il pavimento, finchè Jude gli si era avvicinato e gli aveva rivelato il suo piano, chiedendogli se a parer suo poteva funzionare.
Gli si era addirittura seduto accanto, con gli occhi chiusi, testa appoggiata al muro, e Caleb aveva pensato che doveva essere davvero stanco e davvero disperato per arrivare a quella conclusione.

-Sei più esperto di me in queste cose...sei l'unico qui che è stato già sottoposto a dei test del genere.- Gli aveva detto.

-Si, ma questa cosa non è da te Jude! E' la cosa meno sensata che ti abbia sentito dire!

Ma il biondino restò impassibile. Era certo che potesse funzionare, ed anche se ci fosse stata solo l' 1% di possibiltà di riuscita, Caleb sapeva che avrebbe tentato.

Meglio che starsene ad aspettare, in ogni caso.

-Abbiamo poco tempo, lo sai...- tirò un'involontaria occhiata all'orologio appeso nell'aula, anche se sapeva benissimo che non era lo stesso orario del mondo reale, in cui erano ancora stesi addormentati su dei lettini –...quindi dimmi il tuo parere. Se è fattibile, lo farò subito.- esordì.

Si erano seduti uno di fianco all'altro, con le spalle al muro, ed ognuno stava lottando con i propri sentimenti e le proprie paure, cercando di nasconderli all'altro, e cercando di nasconderli a se stesso.

-Lo sai bene che se non ci muoviamo adesso, Luthor farà... a Cassidy...- Jude strinse i denti, incapace di proseguire.
Ma non ci fu bisogno di dire altro: entrambi ricordavano perfettamente ciò che aveva detto loro il malware inserito da Thompson: "Quando avrà terminato il microchip e glielo impianterà, della sua volontà rimarrà solamente un granello di polvere e sarà completamente incapace di ribellarsi. Poi toccherà a voi"

Inazuma Eleven- Il Ritorno degli EroiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora