Domani è un altro giorno - Parte 3

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Ha una moglie? Ma allora perché fa tanto il casca morto con me? Sono allibita! Certo è vero che il tradimento è considerato una cosa normalissima oggi giorno. Anzi è diventato quasi un hobby. Qual è il tuo hobby? Tradire il mio coniuge! Ma io ancora non mi abituo a questa nuova moralità. E sinceramente spero di non abituarmici mai, perché non so cosa farei se sapessi che Amanbir fa il casca morto con altre donne. E anche solo il pensiero che esista la possibilità che lui faccia i complimenti ad altre o gli faccia regali, mi manda fuori di testa!

Jack deve aver notato la mia espressione alterata e con tono quasi accusatorio mi dice:

"Anche tu sei sposata, vero?"

E con questo cosa vorrebbe dire? Che avrei dovuto rifiutare il suo regalo? Che avrei dovuto declinare l'invito di accompagnarlo nelle sue stupide commissioni? Forse avrei dovuto, ok! Ma ormai son qui, quindi andiamo avanti con questa cosa e facciamola finita!

Stiamo in silenzio quasi per tutto il tempo. Gli appuntamenti sono in un paio di banche e da qualche fornitore. La mia presenza è quasi del tutto superflua, a parte per alcuni chiarimenti che Jack mi chiede su certi termini usati dai bancari, che fatico a capire pure io. Il tempo passa molto più in fretta quando si è in giro e in men che non si dica è mezzogiorno.

Mi riporta in azienda e mi dice:

"Scusa se non ti accompagno per il pranzo, ma ho un impegno. Grazie per il tuo aiuto Jessica"

"Dovere. Buona giornata" dico ancora un po' stizzita.

Ok forse non mi sto esattamente guadagnando le sue grazie, ma non ho nessuna intenzione di scendere a compromessi con me stessa solo per andare a lavorare in California. La California. Mi manca già, mentre vedo il mio sogno lentamente sgretolarsi tra le mie mani.

Nell'entrare vedo Patrizia dell'ufficio acquisti che si sistema la sua striminzita minigonna rossa, quasi sperasse che si potesse allungare tirandola a dovere. Forse anche lei si è resa conto di avere esagerato con l'impudenza. E' palesemente agitata, si dà un'occhiata nel suo specchietto da borsa e si incipria il naso prima di uscire. Ha tutta l'aria di una che sta andando a un appuntamento segreto. Ad ogni modo, saranno pure affari suoi cosa fa nel suo tempo libero.

Decido di chiamare Amanbir, questo mi calmerà:

"Tesoro, dove sei?" – questo sì che è un inizio di conversazione da persona sospettosa, i pensieri di stamattina mi hanno decisamente fatto male.

"Jessica amore, ho appena iniziato la pausa pranzo. Stiamo andando a mangiare un boccone con qualche collega. Ci possiamo sentire dopo?"

"Con qualche collega? E con chi?" – ora stai esagerando, non sei mai stata gelosa.

"Tesoro non li conosci. Sono dei ragazzi del CED"

"Solo ragazzi?"

"Sì, perché?"

"No, niente. Era per chiedere. Buon appetito allora. A più tardi"

Vado al parchetto e inizio a lanciare pezzetti del mio panino alle anatre. Osservarle mentre litigano per un pezzetto di pane mi fa pensare alla specie umana, non siamo molto diversi da loro, anche noi siamo capaci di fare a botte per accaparrarci ciò che desideriamo. Cerco di dare da mangiare a tutte equamente, favorendo una volta l'una, un'altra volta l'altra. Mi accorgo che è già quasi l'una e decido di tornare in ufficio, forse stavolta riuscirò a provare il nuovo bollitore, anche se ora solo il pensiero di darla vinta a Jack utilizzando il suo regalo mi urta.

In una delle traverse ad angolo con la via principale, dove si trova l'entrata dell'azienda, vedo parcheggiato il BMW M4 Coupé bianco da cui sono scesa solo poche ore fa e mi viene un groppo allo stomaco. Sono ancora un po' scossa dalla mattinata. I vetri sono oscurati e non riesco a capire se ci sia dentro qualcuno o meno. Spero di non vedere sbucare fuori Jack da un momento all'altro. Nell'incertezza aumento il passo, preferirei non dovermi ritrovare di nuovo faccia faccia con lui per oggi. Faccio appena a tempo a superare il vicolo che sento la portiera che si apre e si richiude alle mie spalle. Ecco lo sapevo. Forse dovrei smettere di comportarmi come il topo con il gatto e cercare di essere più amichevole. In fondo non è successo proprio niente. Ok mi ha fatto un regalo. Mi ha invitato ad accompagnarlo per delle commissioni. Mi ha detto che sono particolare e raffinata. Ma in fondo che ha fatto di male? Non mi ha nemmeno nascosto di essere sposato. Perché mai dovrei evitarlo? Probabilmente il suo debole per me è stato solo frutto della mia fantasia. Non ci stava provando, stava solo cercando di essere gentile. Decido di rallentare per salutarlo cordialmente, è pur sempre il vice mega manager su cui sto cercando di fare buona impressione. Mi giro aspettando di vederlo spuntare dal vicolo e vedo spuntare Patrizia.



Come acqua tra le maniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora