Quando nasce un amore

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Kate che prova un certo gusto nel risvegliare la gente dai sogni ad occhi aperti, mi distoglie dal racconto con la sua vocina odiosa:

"Ma dai! Ma questa storia è assurda! Non la starai condendo un po' troppo con la fantasia solo per renderla più interessante?"

"Assurda? E perché mai scusa?"

"Ma sì, tu che nel fiore degli anni te ne vai a fare la volontaria in India... e lo dici come se fosse una cosa normalissima!"

"Be' ti posso assicurare che a questo mondo esistono più volontari di quanto tu ti possa immaginare! Non sono certo stata l'unica a fare una scelta simile!"

"Sarà... ma poi ci vieni a dire che te ne sei andata in viaggio con dei perfetti sconosciuti e per giunta che questi ti hanno mollato in stazione invece di riportarti a casa!"

"Errori di gioventù! Immagino che anche tu ne abbia fatti! Ti ricordi di quando ancora ci si fidava della gente e si credeva che tutti fossero genuini e buoni, incapaci di fare del male?"

"Non credo di aver mai vissuto un periodo simile... ma l'apice dell'assurdità lo hai raggiunto raccontandoci di questa coppia indiana che si porta a casa una straniera mai vista prima!"

"Certo ammetto che probabilmente una cosa del genere non accadrebbe mai in California e forse nemmeno in Italia... ma ti posso garantire che in India è una cosa piuttosto comune. Gli indiani sono molto ospitali e hanno una sorta di venerazione per gli stranieri".

Jack che a quanto pare ama salvare Kate dalla sua stessa villaneria, le impedisce di andare oltre con le sue critiche, intervenendo:

"Allora, fino ad ora abbiamo un giovane indiano a casa con la sua famiglia e una straniera che trova riparo dal freddo in casa sua, ma a noi interessa l'incontro! Cosa avete pensato appena vi siete visti? E' stato amore a prima vista?"

Mentre io e Kate seguitiamo a guardarci in cagnesco, Amanbir riprende la parola:

"Ho sempre avuto un debole per gli occhi azzurri! E quando ho visto quegli occhioni color mare guardarmi spaventati, il mio cuore è andato in fibrillazione! Sin da adolescente mi ero convinto che la donna della mia vita l'avrei riconosciuta al primo sguardo. E quando ho incrociato gli occhi di Jessica, ho avuto la certezza che il momento tanto atteso fosse arrivato!"

"E fu lo stesso per te, Jess?" mi domanda curioso Jack.

"Direi di no. Certo ho pensato subito che Amanbir fosse carino e quando ho visto come trattava sua madre e le sue sorelle, non ho potuto fare a meno di pensare a quanto fosse dolce! Ma il mio unico pensiero era tornare sana e salva a Delhi e dimenticare quell'orribile avventura. E così dopo le famose ore di attesa nel calduccio della casa di Amanbir, ore nelle quali non sapevano più cosa fare per mostrarmi ospitalità, me ne tornai al mio lavoro di volontariato, lasciando Amanbir e la sua famiglia in un angolino della mia mente, etichettandoli come coloro che mi salvarono da morte pressoché certa in una stazione del Punjab".

"Tutto qui? Non vi siete scambiati né numero né email, niente?"

"Io ero timido. E non me la sono sentita di chiederle un suo contatto. Ma avevo sentito dove lavorava e quindi non fu difficile ritrovarla"

"La sei andato a cercare?"

"Ehm sì. Ho provato a cancellare quegli occhi azzurri dalla mia mente, ma non facevo che pensare a lei. Mi aveva colpito il fatto che avesse rinunciato alle comodità del suo Paese per venire in India a lavorare in un orfanotrofio. La gente scappa dall'India in cerca di una vita migliore. Mentre lei ci era venuta di sua spontanea volontà. Volevo capire perché lo avesse fatto. Volevo scoprire chi fosse veramente quella ragazza all'apparenza così fragile eppure così forte. E così a un mese dal nostro primo incontro, mi decisi ad andarla a cercare. Mi ricordavo il nome dell'associazione di volontariato per cui lavorava e sapevo che era a Delhi e così una mattina, senza ulteriore indugio, sono partito".


Come acqua tra le maniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora