"Jessica, ti stavamo aspettando!" - mi dice Jack con aria affabile.
"Jack, Kate, non dovreste essere all'aeroporto? Mi avevano detto che il vostro volo era alle cinque"
"Ti hanno detto bene" - mi risponde Jack ancora sorridente - "ma non potevamo andarcene senza salutarvi! Non dopo il meraviglioso regalo che ci avete fatto! E così abbiamo deciso di rimandare la partenza. Volevamo che foste i primi a saperlo: io e Kate abbiamo annullato le carte del divorzio!"
"E' stata la prima cosa che abbiamo fatto questa mattina. Inviare un'email ai nostri rispettivi avvocati per avvertirli del cambiamento di programma!" - lo interrompe concitatamente Kate con un entusiasmo che non le avevo mai visto prima.
"Ma è fantastico!" - replica Amanbir.
"Oh wow" - aggiungo io poco convinta.
"Jessica, pensavo che la cosa ti rendesse felice! Non era questo il vostro piano, farci riappacificare?" - mi incalza Kate con aria quasi offesa.
"Oh bè, sì, più che altro questo era il piano di Amanbir. Ad ogni modo mi fa piacere per voi"
"Scusa ma qual è il tuo problema? Fai saltare il mio piano per incastrarlo. Mi inviti a casa con l'inganno. Mi convinci che l'amore supera ogni prova. E quando ottieni ciò che desideravi, sei completamente indifferente?" - pare che la ragazza abbia, come me, qualche piccolo problema a controllare le emozioni.
"Quello che desideravo?" - sento pungere le lacrime sugli occhi e un magone crescente in gola, che cerco malamente di camuffare con la rabbia - "Ma che ne sai tu di quello che io desideravo, eh Kate? Voi VIP siete tutti uguali! Completamente concentrati su voi stessi!"
Inizio a fargli il verso con tanto di mimica: "<Guardateci come siamo felici!> Ma vi siete mai chiesti cosa potrebbe far felice noi? Eh?"Mi guardano basiti e la loro espressione mi spazientisce ancora di più. Il geyser è scoppiato, non riesco più a fermarmi.
"E tu Jack? Ti sei chiesto come mi sarei potuta sentire io stamattina nel vedere che altri ricevevano la lettera e io no?! Dopo che mi hai illuso che avrei avuto un'opportunità anche io! Dopo tutto l'impegno che ci ho messo in quel lavoro! E alla fine tu non mi ritieni idonea? E per che cosa? Dai dimmelo Jack! Dimmi per che cosa?"
"E' dunque questo il problema?" - chiede Jack con espressione incredula.
"Ti sembra cosa da poco?" - ribatto quasi urlando.
"Jessica, io credevo che tu non ci volessi venire in California"
"Non è questo il punto!"
"E qual è il punto?" - interferisce di nuovo Kate.
"Il punto è che non mi ha ritenuto idonea!" - ormai sto piangendo. A volte credo davvero che essere arrivata a trentacinque anni nel mio caso non sia servito a nulla. Certe dinamiche sono rimaste le stesse di quando avevo otto anni.
Amanbir mi si avvicina e mi abbraccia: "Tesoro, non è come pensi. Calmati ora. Lascia che Jack ti spieghi"
Ho come la sensazione che qui tutti sappiano qualcosa che solo io ignoro.
"Jessica" - riprende a parlarmi Jack con un tono fermo ma rassicurante - "io credo che tu sia un'impiegata più che valida. Ti ho osservato attentamente questa settimana e benché non mi sia sfuggito che il tuo lavoro ti annoia e che se puoi, ti fai felicemente i fatti tuoi, ho anche notato la tua tenacia e l'impegno di cui sei capace per raggiungere i tuoi obiettivi. La mia decisione di offrirti il trasferimento in California non è mutata per mancanze tue. Ho cambiato idea dopo averti visto insieme a tuo marito. Non avrei mai potuto separare te e Amanbir, perché sono ben consapevole che anche due persone che si amano, con la lontananza rischiano di perdersi"
"Oh Jack... io..."
"Lasciami finire. Per questo ho proposto ad Amanbir un impiego nella nostra azienda"
"Tu cosa? Tu hai..."
"Chiaramente non mi aspetto che prendiate una decisione senza prima ragionarci sopra. Ma se deciderete di accettare la proposta, sappiate che avete entrambi una scrivania che vi aspetta negli States. Ecco qui la lettera" - così dicendo mi porge la busta bianca tanto agognata - "Volevo dartela di persona e volevo che ci fosse anche Amanbir, visto che ormai la cosa riguarda anche lui. Perdonami se ti ho evitato questa mattina, ma non potevo rovinarti la sorpresa".
Ora mi sento così stupida. Se penso a quanto rancore ho covato nelle ultime ore, le mie povere arterie! E il tutto completamente inutilmente. Davvero dovrei imparare a non arrivare a conclusioni affrettate. Lo metterò tra i buoni propositi per il nuovo anno.
Guardo Amanbir con espressione interrogativa. Non c'è bisogno che dica nulla. Il suo sorriso non lascia molti dubbi sulle sue intenzioni.
Io e Amanbir in California. Questo sì che è un vero sogno! Il Paese dei miei sogni, accanto all'uomo dei miei sogni!
*****
SEI MESI DOPO...
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Nota autrice:
Ben consapevole che anche questa parte potrebbe tranquillamente passare per la fine, ho aggiunto la frase SEI MESI DOPO, per anticiparvi il prossimo capitolo.
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Come acqua tra le mani
Narrativa generaleChe cosa accomuna un'italiana con la testa tra le nuvole, un guru indiano, un manager californiano e una vamp piuttosto snob? "Come acqua tra le mani", una storia esilarante che, tra una risata e l'altra, vi ricorderà l'importanza di guardare oltre...