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Mi svegliai imprecando contro la sveglia delle sei e mezza.
Passai una buona mezz'oretta sotto alla doccia e dopo essermi infilata l'intimo, mi pettinai velocemente facendo una treccia laterale comoda, dopodiché mi piazzai davanti all'armadio e iniziai nuovamente a imprecare.
Iniziai a tirar fuori di tutto e di più, non sapevo cosa indossare.
Ero completamente sommersa di vestiti quando sentii bussare.
Mi alzai e spalancai la porta convinta che fosse mia madre.

"Si può sapere che caz- Oh sei tu" dissi vedendo Mattia.

Mi squadrò da capo a piedi e poi fissandomi negli occhi mi disse:

"Niente male la mia sorellina eh"

"Ma ce la fai?" sbottai coprendomi con la coperta del letto.

"Volevo chiederti se vuoi venire con me in macchina" chiese appoggiandosi allo stipite della porta.

"Ma ti pare? Prima cosa non sono ancora pronta e secondo io con te non voglio avere nulla a che fare va bene?"

"Wow siamo già cagne di prima mattina?" mi scherzò.

"Sí bau bau ciao"

Chiusi la porta e tornai di fronte all'armadio.
Dopo altri dieci minuti finalmente decisi di mettere degli skinny attillati color militare con gli anfibi e un enorme maglione di lana.
Afferrai lo zaino e uscii salutando velocemente mia madre e Diego.
Ero quasi a metà strada quando iniziò a diluviare.

"Ma vaffanculo, tutte a me?" sbottai cercando di coprirmi la testa con un braccio.

Arrivai a scuola bagnata fradicia e per di più in ritardo.
Il maglione era zuppo e i capelli gocciolavano ovunque, così come lo zaino.
Bussai alla porta della mia classe e, dopo aver ricevuto il permesso del professore, entrai.

"Buongiorno signorina Corinne"

"Già, proprio un buongiorno" borbottai.

Mi sistemai lo zaino in spalla e andai a sedermi vicino a Federica sotto lo sguardo attento di tutti.

"Ehi" mi salutò.

"Ciao" ricambiai.

"Tutto bene?"

"Sì, sembra che sia appena uscita dalla doccia, ma è solo un piccolo dettaglio irrilevante"

Federica sorrise e io ricambiai.
A ricreazione i miei vestiti erano ancora bagnati data la quantità di acqua che avevo preso, Federica mi accompagnò a prendere un the caldo e poi ci fermammo lungo il corridoio.

Stavo parlando con la mia amica quando vidi Mattia e Christian passare.

"Guarda un po' chi abbiamo qua...piaciuta la doccia?" si prese gioco di me.

"Vaffanculo stronzo"

Christian al suo fianco gli diede una gomitata: "Uh uh tosta questa, non sarà così facile portartela a letto"

"Non potrebbe in nessun caso" mi intromisi.

Al mio fianco Federica era letteralmente incantata a guardare Christian, il quale mi guardò con aria interrogativa.

"Come sarebbe a dire?"

"Ahh e così il nostro caro Mattia non ti ha det-'"

"Briga, chiamami Briga cazzo" disse a denti stretti.

"Oh scusa fratellino, non volevo" dissi sottolinenado bene la parola 'fratellino'.

"Ma di che-"

"Sei solo una fottuta bastarda" mi urlò Mattia.

"Ti vergogni di me forse, fratellino?"

Federica mi guardava con gli occhi sgranati.

"Faremo i conti a casa"

"Okay, uno, due, tre, quattro" lo presi in giro.

Mattia sbuffò e se ne andò con la sua solita camminata arrogante.

"Ora spiegami questa situazione"

"Io e quella testa di cazzo siamo fratellastri, tutto qua"

"Cioè tu e Briga?"

"Già e non sai che rottura di coglioni, dopo un solo giorno non lo sopporto già più"

Federica rimase in silenzio per tutto il resto della ricezione. Rientrammo in classe e affrontammo le due ore successive.
Come suonò la campanella raccolsi tutti i miei libri, uscii e mi infilai una sigaretta in bocca accendendola.
Ero appoggiata al muro dell'entrata con Federica.

"Ti ho vista sai?"

"C-Cosa?

"Prima, con Christian" dissi buttando fuori il fumo.

"Ah, già" mi rispose sconsolata.

"Che ti prende?"

"Ho saputo che sta uscendo con Rossella"

"Vuoi il mio parere?"

Annuì percettibilmente.

"Secondo me prima o poi aprirà gli occhi"

"Dici?"

"Mh mh. Ora scusami ma devo andare, sicuramente a casa mi aspetta la guerra"

"A domani"

Raccolsi lo zaino e mi incamminai verso casa.

Sei di mattina [Briga] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora