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Quel giorno arrivammo a casa più tardi del solito perché la professoressa di canto ci aveva trattenuto per assegnarci la cover.

"Bella no? La nuova stella di Broadway di Cremonini"

"Già, ci sarà da fare un bel lavoro per riarrangiarla ma ho già qualche idea" mi disse Mattia entrando in casa.

"Finalmente ragazzi!"

"Scusaci Diego ma abbiamo dovuto fermarci per sistemare delle cose per il concorso"

"Capisco, ora venite a mangiare"

Prendemmo posto a tavola e dopo che mia madre ci ebbe tirato fuori il pranzo ci lasciarono soli.

"Ho avuto un'idea" disse ad in tratto Mattia.

"Spara"

"Stasera usciamo"

"Mh non mi sembra un'ottima idea"

"Ma perché? Ti prego dimmi che non sei una di quelle strafattone che passa il sabato sera sdraiata sul divano e non esce mai"

"Ehi bello ti ricordo che a Milano ero la regina delle feste del sabato sera" dissi schioccandogli le dita davanti alla faccia.

"Qual'è il problema allora?"

"Mi sentirei a disagio: non conosco né il posto né la gente"

"Ma ci sono io"

"Già ma sicuramente mi abbandonarai in un angolino per andare con i tuoi amici"

"Smettila cogliona, non sono così stronzo e poi non ho veri amici oltre a Christian e da quel che ho capito lui e Federica sono occupati stasera quindi sono tutto tuo gattina"

Sbuffai e ci pensai un po'.

"Pff e va bene"

Mattia sorrise e finì di mangiare.
Giocammo un po' con la Play e poi decidemmo di andare a prepararci.
Mi feci i boccoli e poi soddisfatta del risultato iniziai a truccarmi.
Stavo mettendo il mascara quando:

"Dio mio! Quando imparerai a non stare in intimo?!" urlò Mattia.

"Forse quando tu imparerai a bussare prima di entrare nella camera degli altri"

Alzó gli occhi al cielo e mi chiese:

"Come sto gattina?"

Indossava dei jeans con una semplice maglietta bianca e un giubbotto in pelle, il tutto accompagnato dai suoi immancabili occhiali da sole.
Nel complesso era anche carino....okay no, lo ammetto: era un figo della madonna.

"Può andare"

"Tutto qua?"

"Sì, tutto qua"

"Mh e com'è che ti vestiresti tu?"

"Così" dissi indicandogli i vestiti sul letto.

Si avvicinò e li guardò.

"È uno scherzo vero?"

"Ehm no" dissi infilando i leggins neri

"Ma dai Corinne, non puoi venire con quella felpa"

"Hai ragione, questa felpa è orrenda"

Uscii dalla mia camera e andai in quella di Mattia, aprii l'armadio e infilai la sua felpa grigia che mi stava enorme.
Ritornai in camera mia e subito Mattia esclamò:

"Ehi ma quella è mia"

"Già, e ora ce l'ho io" aspettai qualche secondo e poi aggiunsi: "Hai un buon profumo sai?"

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