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La mattina dopo senza dire niente a Mattia mi vestii velocemente e andai a scuola a piedi. Ero molto incazzata con lui, non capivo il perché della sceneggiata della sera prima, o forse sì, dopotutto okay forse avevo esagerato un po' ma indipendentemente non ero un oggetto di sua proprietà che poteva dirmi cosa fare e con chi parlare. Arrivata a scuola mi diressi da Federica.

"Buongiorno Corinne, come mai sola stamattina?"

"Avevo voglia di camminare, tutto qua" esclamai alzando le spalle.

"È per Steno vero? Vi abbiamo visto ieri sera"

"No, assolutamente no"

La mia amica mi abbracciò e poi entrammo in classe.

Ignorai Mattia per tutta la mattina, e una volta suonata la campanella, andai con Federica a mangiare in piadineria.

"Mi ha chiamato mia madre che devo tornare a casa perché è appena tornato mio fratello da Londra"

"Tranquilla Fede, io vado a fare un giro al parco"

"Ti chiamo dopo"

"Ma certo" dissi dandole un bacio sulla guancia.

Pagai la mia piadina e uscii diretta verso il parco. Presi posto sotto ad un albero e mi persi via ad ascoltare la musica.

"Ma buongiorno principessa"

Riconobbi subito la voce. Aprii gli occhi e sorrisi a Steno.

"Niente Briga oggi?"

"Non sono di sua proprietà" dissi corrugando la fronte.

"Oh no assolutamente non volevo alludere a questo piccola"

Sospirai e mi voltai verso di lui che nel frattempo si era seduto al mio fianco.

"Che ci fai qui?" chiesi.

"Camminavo e tu?"

"Cercavo un po' di pace"

"Un po' di pace dal tuo soffocante ragazzo?"

"Sei molto critico" gli feci osservare.

"Sono sempre critico quando una bella ragazza sta col ragazzo sbagliato"

"Ah sì? E chi sarebbe quello giusto allora?"

"Io"

Scoppiai in una fragorosa risata: "E tu questo lo chiami flirtare?!"

"Io non sto flirtando baby, io ti ho già conquistato"

"Ehm okay questa tua sicurezza non mi piace. Se non ti dispiace io vado"

Con uno scatto mi alzai ma venni bloccata da Steno che mi fermò e mi baciò. Le sue labbra erano molto morbide e calde. Per un attimo non riuscii a restare lucida. In un certo senso mi ricordavano quelle di Riccardo, quel lurido stronzo bastardo del mio ex che mi aveva tradi-

Nel dire "tradito" mi staccai immediatamente da lui. Che cazzo stavo facendo?! Io amavo Mattia!

"Ehi piccola"

"Stammi lontano stronzo, io sono fidanzata"

"Penso che ormai tu debba dire ex fidanzato"

"Senti Steno, te lo dico con le buone okay? Stammi. Alla. Larga."

Mi voltai e iniziai a correre verso casa.

"Mamma sono rientrata" urlai una volta rientrata.

"Ciao tesoro"

"Dov'è Mattia?"

"È uscito circa un quarto d'ora fa e sembrava anche piuttosto arrabbiato"

Presi una mela e uscii dalla cucina ruotando gli occhi.

Mattia non si rientrò per l'ora di cena e non lo sentii tornare nemmeno quella notte. Inutile dire che non riuscii a chiudere occhio facilmente. Erano le 2 e mezza quando finalemente mi addormentai. Anche la mattina dopo andai a scuola a piedi.

"Io rifarei tutto e i passi falsi a litigare, fare di una macchina la casa in cui abitare, stringere ed avere la certezza che ti sto per perdere un'altra volta...stupendo fino a qui. Probabilmente non-"

"Ciao Corinne, hai una brutta cera" mi venne incontro Federica interrompendomi.

"Già" sospirai.

Federica mi guardò un attimo, sembrava indecisa se dirmi qualcosa o no.

"Che c'è?"

"Ehm Corinne, vedi io...uff non so come dirtelo. Mattia stamattina è arrivato in macchina con Rossella"

Sentii la rabbia ribollirmi nel sangue. Perché cazzo lo aveva fatto quel deficiente?

"Ehi Corinne tutto bene? Corinne ehi parlami"

Scossi la testa e mi affrettai ad aggiungere: "Oh ehm sì, benissimo"

Mi sistemai velocemente lo zaino sulla spalla e buttai la sigaretta a terra. Ignorai le suppliche di Federica e continuai a camminare a passo spedito verso Mattia, che al momento stava ridendo con un paio di ragazze fuori dal cancello di scuola.

Gli tirai un ceffone e davanti a tutti e urlai: "Che cazzo fai bastardo?"

Mattia rise e mi guardò con un sguardo che se avesse potuto mi avrebbe ucciso.

"Cos'ho fatto io? Tu piuttosto cos'hai fatto...sei solo una troia Corinne"

Il mio cuore si bloccò. Le orecchie mi martellavano e non capivo piu nulla. Senza nemmeno accorgermene le lacrime stavano rigando il mio viso. Come aveva potuto?

"Vaffanculo Mattia, troia dillo a tua madre" sussurrai senza nemmeno pensare alle parole che avevo appena pronunciato.

Mattia spalancò gli occhi e per un attimo ebbi timore che potesse prendermi a pugni e invece l'unica cosa che fece fu sussurrare: "Io ti amavo"

Sei di mattina [Briga] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora