La mattina dopo appena sveglia mi infilai i leggins con una felpa bordeaux che mi stava enorme e scesi a far colazione.
Avevo mille pensieri per la testa ma soprattutto non sapevo come comportarmi con Mattia."Buongiorno Corinne" mi salutò mia madre "cosa preferisci per colazione?"
"Oh ehm non so, va bene tutto" tenevo lo sguardo fisso su Mattia, il quale aveva la testa bassa e stava bevendo il suo caffè.
Mi sedetti in parte a lui cercando anche io di non alzare lo sguardo."Com'è andata ieri sera ragazzi?" ci chiese Diego.
"Bene" cercai di tagliar corto io.
Finimmo di far colazione in silenzio, accompagnati solo dalla conversazione dei nostri genitori.
"Ragazzi ma è successo qualcosa? Non avete ancora spiaccicato parola ed è strano con non litighiate come sempre"
"Tutto bene papà" disse Mattia scocciato per poi alzarsi e andare verso la porta.
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai per poi seguirlo.
Mi misi il giubbino e salii in macchina.
Dopo una decina di minuti di silenzio, nei quali evitai accuratamente lo sguardo di Mattia, accesi la radio iniziando a canticchiare."Che ne sai tu dell'hangover e una pizza alle tre
Che ne sai tu di una vita in una stanza d'hotel
Che ne sai tu che ne sai di me"Mattia abbassò bruscamente la musica.
"Ehi stavo cantando!" protestai.
"Per quanto pensi di continuare così?"
"Così come? Sei tu che non mi rivolgi la parola eh"
"Cazzo Corinne come puoi essere così? Ti rendi conto che ieri ci siamo baciati? Siamo fratellastri porca puttana!"
"Prima di tutto calmati e seconda cosa stai forse dicendo che se non fossimo stati fratelli ti sarebbe piaciuto?" chiesi puntandogli un dito contro.
"Ti ricordo che è dal primo giorno che ti ho visto che voglio scoparti, gattina. La domanda è se a te è piaciuto"
"Ma ce la fai? Prima mi sbraiti contro e poi mi chiami gattina?! Ma fottitti. Perché ti preoccupa tanto sapere se a me è piaciuto?" sbottai incazzata.
"Perché è lecito chiedere"
Prese un respiro profondo e continuò:
"Senti, mi dispiace, ero un po' scosso e bhe anche ubriaco. Possiamo lasciarci tutto alle spalle?" cercò di calmarsi.
Ruotai gli occhi e lo mandai a fanculo.
"Quindi?"
Corrugai le sopracciglia non capendo.
"A te è piaciuto?" mi chiese in fine.
"I-Io devo andare Mattia, a dopo"
Accesi una sigaretta e andai a passo spedito da Federica.
"Ciao Corinne" mi salutò lei.
"Ehi"
"Che è successo?"
"Niente lascia perdere. Sono incazzata col mondo oggi"
Iniziammo a incamminarci verso l'aula.
"Magari parlarne è la soluzione migliore"
Sospirai e le raccontai tutto.
"Vuoi un consiglio?"
"Dimmi" acconsentii.
"Metti da parte l'orgoglio, vai avanti dai, non devi prendertela per queste cose: Mattia è così e basta. E cosa più importante...non sottovalutarlo, potrebbe stupirti"
Non capii bene quello che intendeva ma una cosa era sicura: dovevo chiedere scusa a Mattia per come avevo reagito, forse avevo esagerato un pochino.
A mezzogiorno infilai tutti i libri in cartella e aspettai Mattia vicino all'auto.
"Ciao stronzetto. Com'è andata?"
"Passata l'incazzatura?"
"Direi di sì e scusa per prima, ero solo arrabbiata per la tua risposta"
"Scuse accettate gattina"
Sorrisi e mi lasciai abbracciare.
Salimmo in macchina e tornammo a casa."Oggi mi aiuti con la cover?"
"Solo se la smetti di rubarmi le felpe" mi guardò negli occhi.
"Ma che caz-" solo allora abbassai la felpa e scoppiai a ridere.
"Ecco dove l'avevo già vista! È tua!"
"Non la passerai liscia..."
"E sentiamo, come pensi di farmela pagare?"
"Uh uh ho un metodo infallibile" disse iniziando a farmi il solletico ai fianchi per poi entrare in casa.
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Sei di mattina [Briga]
Fanfiction"Per una volta anziché la cosa giusta, volevo fare quella che mi avrebbe reso felice"