Stavamo girando ormai da un'ora senza meta quando Mattia fermò la macchina in un parcheggio.
"Che facciamo Mattia?"
"A casa io non voglio tornare"
"Nemmeno io" dissi lasciandomi andare contro al sedile.
Guardai fuori dal finestrino finché in lontananza vidi le montagne illuminarsi alla luce del tramonto.
"Ho avuto un'idea!" urlai scoppiando la bolla che avevo fatto con la cicca.
"Spara"
"Seguimi" aprii la portiera e scesi dall'auto.
"Dove vuoi andare Corinne?"
"Lo scoprirai presto. Ti fidi di me no?"
"Ammetto che mi fai paura"
"Stronzo" lo presi per mano e iniziai a camminare.
Un quarto d'ora dopo ci trovavamo su una collinetta da cui si poteva vedere tutta la città.
"Corinne è stupendo questo posto, come hai fatto a trovarlo?"
"Non so se ti ricordi quella sera che ho discusso con mia madre..."
"Quale delle tante?" rise.
"Che bastardo...va bhe una di quelle sere, non importa quale, sono uscita incazzata e ho iniziato a girare il paese finché sono arrivata davanti a dei cartelli che indicavano tutti centri commerciali o discoteche, solo che l'ultimo in fondo era nascosto dai rami e così l'ho spostato e ho iniziato a seguire il sentiero e ho trovato questo posto"
"È davvero bella la città vista da qua"
"Giá" annuii lasciando che il leggero venticello che si era alzato mi scompigliasse i capelli.
"Non capisco perché mio padre abbia avuto quella reazione "
"Forse ha paura che ci feriremo a vicenda...sai, siamo proprio due stronzi"
Mattia ridacchiò e mi strinse a sé.
"Hai un buon profumo" sussurrai sorridendo contro al suo petto.
Restammo abbracciati per un infinità di tempo senza spiaccicare parola.
"Prima o poi dovreno tornare...lo sai vero?"
Annuii e lo presi per mano.
"Io non ti lascio" dissi decisa per poi baciarlo.
Appoggiò la fronte alla mia e mi doede piccoli baci sfiorandomi le labbra.
"Ti amo Corinne"
Sorrisi e lo baciai.
Arrivammo a casa molto tardi e fortunatamente i nostri genitori erano già a dormire.
Mattia aprì la porta e inciampò nello zerbino.
Scoppiai immediatamente a ridere."Shh cretina" ridacchiò anche lui.
Iniziammo a salire le scale fino a quando inciampò nuovamente in qualcosa che probabilmente mia madre aveva lasciato su un gradino.
"Ma ce la fai?" sussurrai con le lacrime agli occhi.
"Deficiente"
Risi e gli tirai una sberla sul braccio.
Mi prese per mano e andammo in camera sua."Domani sistemeremo le cose okay?"
Annuii e iniziai a spogliarmi restando in intimo.
"Sei bellissima gattina" mi sussurrò all'orecchio.
Sorrisi e lo abbracciai.
Mattia si sdraiò a letto e alzò le coperte per farmi entrare."Buonanotte amore mio"
"Sogno d'oro gattina"
Mi accocolai al suo petto e mi addormentai cullata dal suo buonissimo profumo.

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Sei di mattina [Briga]
Fanfiction"Per una volta anziché la cosa giusta, volevo fare quella che mi avrebbe reso felice"