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Era il compleanno di Federica e quella sera avevamo organizzato di andare in discoteca tutti insieme. Eravamo appena usciti da scuola e ci trovavamo al parchetto vicino a casa di Christian.

"Questa sera allora alle nove?" chiese Mattia per sicurezza.

"Sì, io direi che possiamo trovarci fuori per quell'ora"

Christian e Federica iniziarono a parlare d'altro mente io mi accoccolai al petto di Mattia.

"Ti amo gattina"

Sorrisi e lo baciai.
Finalmente l'aria primaverile iniziava a farsi sentire e il sole era abbastanza caldo da permetterci di star fuori un po' più a lungo.

"Andiamo a fare una passeggiata?" proposi ad un tratto.

"Certo, perché no?"

Lo presi per mano e ci alzammo da terra.

"Ragazzi noi andiamo, ci vediamo dopo"

Entrambi i nostri amici annuirono e noi ci incamminammo.

"Come mi vesto questa sera?"

"Non saprei Corinne, stai bene con tutto"

"Bene allora vada per la tuta"

Mattia ridacchiò: "È il compleanno della tua migliore amica!"

"Uffa e va bene" alzai gli occhi al cielo.

Camminammo in silenzio per un po' finché Mattia si voltò di scatto verso di me e urlò:

"Idea! Vieni con me"

"Ehi Mattia non correre"

Tornammo velocemente a casa e Mattia mi disse di salire in auto.

"Dove andiamo?"

"Sorpresa gattina"

Sbuffai e gli lasciai un piccolo bacio sulla mandibola.
Poco dopo arrivammo al centro commerciale.

"Che ci facciamo qua?"

"Ti serve qualcosa per stasera no?"

"Sì ma tu-"

"Zitta. Lascia che ti faccia un regalo"

Un po' titubante accettai.

"Va bene ma non voglio farti spendere troppo"

"Corinne non preoccuparti"

Passammo il pomeriggio per i negozi a provare vestiti.

Mattia era davvero esigente: "Corinne cazzo è orrendo!" oppure "No dai, nemmeno mia nonna lo metterebbe" o ancora "Sei matta?! Non mi piace quel colore"

"Bene allora stronzetto, sceglimi tu un vestito dato che tra i cinquanta che ho provato fin'ora non te n'è piaciuto nemmeno uno!" sbottai in fine.

Sorrise vittorioso e sparì per il negozio. Io intanto mi sfilai l'ennesimo vestito che avevo provato e mi sedetti per terra sbuffando.
Mi stava già passando la voglia di andare a ballare quella sera.

"Eccomi" alzai lo sguardo verso Mattia.

"Cosa?! Ma ti senti bene? Dei fiori? Dai non farmi ridere Mattia, non è proprio il mio stile"

Mattia teneva in una mano un vestitino corto con la gonna a fiori e la parte sopra nera di tessuto leggero e nell'altra un golfino bianco lungo.

"Fidati di me e provalo"

Sbuffai rumorosamente e mi chiusi nel camerino. Una volta indossato mi voltai verso lo specchio.

"M-Mattia"

"Dimmi gattina? Lo hai provato?" mi chiese aprendo la tendina.

"Mi sta-"

"Ti sta da Dio" disse velocemente lui.

Pagammo e tornammo a casa.
Giocammo per tutto il resto del pomeriggio alla Play e dopo cena iniziammo a prepararci.

"Mattia io sono pronta. Tu?"

Non sentii nessuna risposta. Presi la borsa e scesi le scale trovando Mattia intento a parlare con i nostri genitori.

"Oh eccoti. Hai preso le chiavi?"

"Yes" lo baciai e uscimmo.

"So we'll piss off the neighbours
In the place that feels the tears
The place to lose your fears" stavo cantando a squarciagola quando abbassai la musica e mi girai verso Mattia sorridendo.

"Lo sai che sei proprio bello?"

"E questo attacco di dolcezza?"

"Bha così" e ripresi a cantare "Pillow talk. My anemy, my ally. Prisoners. Then we're free, it's a thriller"

Arrivammo fuori dalla discoteca e subito intravidi la lunga chioma castana di Federica.

"Merda"

"Cosa?" chiesi voltandomi verso Mattia.

Aveva i pugni talmente stretti che le sue nocche erano diventate bianche pallide.
Seguii il suo sguardo fino ad un determinato punto.

"Oh"

"Stai lontana da lui capito?"

Annuii e lo seguii senza mai distogliere lo sguardo da Steno che dall'altra parte della strada mi stava fissando a sua volta.

"Eccovi ragazzi!" ci abbracciò Federica.

Le sorrisi e senza farmi notare lanciai un ultimo sguardo a Steno.
Mattia mi prese per mano facendomi tornare alla realtà e entrammo nel locale.
Iniziammo a ballare facendo gli stupidi...mi stavo divertendo davvero tanto con quel cretino del mio ragazzo.

"Vuoi bere qualcosa gattina?" mi sussurrò all'orecchio.

"Uno shottino grazie"

Mattia si allontanò mentre io continuai a ballare da sola finché mi sentii afferrare per i fianchi.

"Ehi Mat- Steno?"

Il ragazzo mi sorrise è iniziò a ballare strusciandosi contro di me.

"Quanto sei sexy questa sera"

Mi lasciai andare in una fragorosa risata e aggiunsi urlando per sovrastare la musica: "Anche tu non sei male"

Mi cinse per i fianchi e aumentò i movimenti per poi lasciarmi umidi baci sul collo.

"Che cazzo fai?!" urlò Mattia tirando un pugno sul naso a Steno.

"Briga vedo che alla tua ragazza non dispiaceva poi così tanto"

"Con lei farò i conti dopo, per ora mi interessa che tu porti il tuo culo il più lontano possibile da lei"

Non avevo mai visto Mattia così incazzato.

"Ehi Briga datti una calmata, in quanto a te dolcezza ci se vede" disse tracciandomi il profilo della guancia per poi allontanarsi.

Mattia mi guardò male e mi prese per un polso trascinandomi in macchina.

"Si può sapere che cazzo fai?"

"Eh dai stavamo solo ballando" mi giustificai.

"Solo ballando? Ma ti rendi conto che fosse stato per lui ti avrebbe scopato lì davanti a tutti?!"

"Devo ricordarti le tue prime parole quando ci siamo incontrati?"

"Non si sta parlando di me ora" sbottò.

"E cosa cambia?"

"Che tu sei mia cazzo"

Non sapevo più cosa dire così rimasi in silenzio fino a quando arrivammo a casa e una volta entrati salii in camera mia sbattendo la porta.

Sei di mattina [Briga] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora