Arrivammo a scuola in orario per fortuna e dopo esserci salutati andammo ognuno nella propria classe.
"Ehi ciao tesoro" mi salutò Federica con un bacio sulla guancia.
"Ciao Fede"
"Allora? L'avete detto ai vostri genitori?"
"Ehm sí ma diciamo che non l'hanno presa bene" dissi con una smorfia.
"Capiranno vedrai..."
"Sinceramente non me ne frega un cazzo, prima o poi dovranno farsene una ragione, dico bene?"
Federica rise stupita e tornò a seguire la lezione lasciandomi tranquilla a canticchiare mentre finivo il disegno che avevo iniziato su una pagina del quaderno.
Passai la ricreazione con lei, Mattia e Christian."Oh no" mi lamentai.
"Che c'è gattina?"
"Puttana ore dodici" dissi sbuffando.
Nel frattempo Rossella ci raggiunse.
"Mattia posso parlarti?"
"Ti ascolto" rispose lui buttando fuori il fumo della sigaretta.
"In privato se possibile"
"Se devo dirmi qualcosa lo fai qua davanti ai miei migliori amici e alla mia ragazza"
In quel preciso istante mi lasciai scappare un ghigno.
"C-Come scusa? La tua r-ragazza?"
"Senti ciccina o ti levi dai coglioni o ti giuro che sta volta finiamo una all'ospedale e l'altra in carcere...ti lascio immaginare chi finisce dove"
Mi lanciò un'ultima occhiataccia e se ne andò verso il cortile.
"A volte mi chiedo: ma che razza di gente c'è in giro?" disse Christian scuotendo la testa.
"Il mondo è bello perché è vario" risposi io alzando le spalle.
Rientrammo in classe e anche le due noiosissime ore successive passarono.
"Bene adesso torniamo a casa, mangiano e poi possiamo stare tutto il giorno sul divano a cazzeggiare....ah no, ora ci aspetta la guerra" dissi sbuffando.
"Perché non provate a parlarne con calma come persone civili?"
"A parlare con i nostri genitori? Fede ti senti bene?" ridacchiai.
"Il punto è che poi ci rimettete anche voi"
"Io non devo proprio dire niente a nessuno, se mai sono loro a doversi scusare e finché non lo faranno io posso anche vivere la mia vita tranquilla ignorandoli"
"Testarda la ragazza eh" commentò Christian facendo ridere anche Mattia.
Scossi la testa e continuai a camminare verso l'auto.
Una volta arrivati a casa entrammo e buttammo gli zaini sul divano per poi andare in cucina e ignorare liberamente i nostri genitori."La pasta non è ancora pronta" disse secca mia madre.
Alzai le spalle e mi avvicinai a Mattia abbracciandolo.
Gli sorrisi e lo baciai."Ti amo"
"Ti amo anche io gattina" mi sussurrò per poi baciarmi nuovamente.
Continuammo così per stuzzicarli finché:
"Okay adesso basta" sbottó Diego "Chiariamo questa situazione"
Sorrisi trionfante e, prendendo Mattia per mano, ci sedemmo a tavola.
"Allora ragazzi, io prima di tutto vorrei scusarmi"
Mattia alzò un sopracciglio come per capire se il padre stesse parlando sul serio.
"Forse ho esagerato un po' e penso che lo stesso valga per Elena"
Mia madre annuì.
"Ma ragazzi dovete capire che noi siamo i vostri genitori e vi amiamo"
"Anche noi ci amiamo" si intromise Mattia.
"Mattia fammi finire per favore...quello che cerco di dire è che tu non non hai passato un bel momento recentemente e io non vorrei che tu ricadessi in brutti giri"
"Aspettate un attimo. Voi state forse insinuando che io possa riportarlo a drogarsi e a frequentare brutte compagnie?" chiesi allibita.
"Corinne anche tu diciamo che non sei sempre stata una santa eh"
"Ma mamma cosa vuol dire? Io sono cambiata e anche Mattia è cambiato...forse è vero che non avremo mai una relazione tutta rose e fiori come una normale coppia ma io lo amo cazzo"
I nostri genitori si guardaroni per un attimo.
"E va bene ma mi raccomando ragazzi: niente stupidate"
"Agli ordini comandante" scherzò Mattia.
Mi prese per mano e sorridendo come due coglioni salimmo in camera.

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Sei di mattina [Briga]
Fanfic"Per una volta anziché la cosa giusta, volevo fare quella che mi avrebbe reso felice"