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La mattina dopo uno spiraglio di luce mi colpì direttamente sul volto svegliandomi, mi rigirai nel letto un paio di volte per poi aprire un occhio e sbirciare la sveglia posta sul comodino: le sei esatte.
Avevo un terribile mal di testa di testa così lanciai una rapida occhiata nella stanza e vidi Mattia seduto per terra circondato da tanti fogli.
Tentai di restare sveglia ma il sonno ebbe ma meglio e mi riaddormentai.
Quando mi svegliai qualche ora dopo Mattia si stava vestendo.

"Buong-" solo allora notai di essere nuda sotto alle lenzuola e improvvisamente ricordai della notte precedente e mi lasciai sfuggire un: "Oh cazzo"

"Corinne io n-"

"Zitto. Dimmi che non abbiamo fatto ciò che penso"

"Sì ma non vol-"

"Oh cazzo" esclamai nuovamente.

Come avevo potuto?! Era il mio cazzo di fratellastro!
Mi alzai velocemente e corsi in bagno a vestirmi, poi una volta tornata in camera presi tutti i miei vestiti e li buttai nel mio borsone.

"Noi non..io...tu...s-scusa Mattia"

Senza rendermene conto ero in lacrime.
Mi abbracciò a sé e mi sussurrò:

"Io non me ne pento sai?"

"Siamo fratelli cazzo! N-Noi non possiamo Mattia"

Mi staccai da lui e uscii dalla stanza raggiungendo la macchina.
Qualche minuto dopo salì anche lui e senza dire una parola tornammo a casa.
Ad aprirci alla porta venne mia madre.

"Ragazzi, allora? Com'è andata?"

"Bene Elena" rispose Mattia correndo su per le scale.

Lo sentii sbattere la porta della sua camera e presi un respiro profondo.

"Vado anche io mamma, sono stanchissima"

"Oh ehm okay Corinne"

Salii in camera e passai praticamente il resto della vacanze ascoltando musica. Non volevo aver nulla a che fare con Mattia, con i nostri genitori o con qualsiasi cosa che riguardasse il mondo esterno.
Mi spostavo solo per andare in bagno e per mangiare, ovviamente negli orari in cui ero sola in casa e quindi non correvo il rischio di incontrare qualcuno.
Purtroppo però il mio periodo da eremita durò ben poco: dovevo tornare a scuola.

"Corinne posso parlarti?" mi chiese mia madre spuntando dalla cucina quella mattina.

"Merda" sussurrai.

La seguii e mi sedetti a tavola buttando lo zaino per terra.

"Che è successo con Mattia?"

"M-Mattia? Uhm niente"

"Non ci credo, è impossibile che voi due vi ignoriate senza mai dirvi una parolaccia o un insulto. Ti conosco troppo bene Corinne"

"Oh no davvero mamma, è solo che sai siamo stanchi, tra gli esami, i compiti e il concorso siamo sempre pieni di roba da fare. Ma stai tranquilla che appena passerà questo periodo non perderò tempo ad insultarlo" cercai di fare il sorriso più credibile possibile e mi dileguai.
Andai a scuola a piedi ascoltando la canzone che avrei dovuto cantare di lì a due giorni per la finale.

"Nanananana" stavo canticchiando a tempo finché non mi sentii picchiettare su una spalla.

"Ehi ciao Christian"

"Ciao Corinne, hai un attimo?"

"Uh ehm certo" lanciai un'occhiata al parcheggio della scuola: Mattia era già là.

Sbuffai e mi voltai a guardare Christian.

"Mattia in questi giorni è strano. Ne sai qualcosa?"

Sei di mattina [Briga] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora