Capitolo 12

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Pov. Niall

Sto timbrando il cartellino per poter uscire finalmente da lavoro, da oggi iniziano le mie ferie estive. Ho un mese libero e vorrei organizzare tante giornate da condividere con Cloe.
Ieri sera aveva esplicitamente detto che le piacevo. In quel momento mi sono sentito al settimo cielo, ero felice e per un momento avevo pensato di dichiararmi anche io, ma a differenza sua non ne ho avuto il coraggio.
Che idiota che sono, ne avevo la possibilità e l'ho sprecata.

"Buone vacanze Niall!"

Ringrazio Amanda, lei doveva lavorare per un'altra settimana prima delle ferie. Ricambio il saluto augurandole altrettanto e, dopo esser passato a salutare i bambini, esco dall'ospedale per tornare a casa.
Sbuffo spazientito, è l'ora di punta e per le strade c'è traffico. Squilla il telefono, sorrido nel leggere il suo nome e accetto la chiamata mettendo il vivavoce.

"Piccola Cloe"

"Hey, dove sei?"

Mi intenerisco nel sapere che ha chiamato per questo. I suoni dei clacson si sovrappongono tra essi quando il semaforo scatta sul verde ma nessuno si decide a muoversi.

"Sono in Vient's Street, c'è molto traffico"

"Ordino qualcosa per cena? Almeno appena torni trovi già pronto"

"Certo, chiama il ristorante cinese, ordina quello che vuoi basta che non sia il riso all'ananas o al bambù"

"Va bene, allora ci vediamo tra poco"

"Si, a tra poco"

Chiuse la chiamata e cercai di uscire dal traffico per arrivare il prima possibile a casa.

*

Arrivato a casa trovo il fattorino della cena che sta scendendo dal furgoncino. Mi avvicino e prendo il contenitore in cartone pagando.

Invece di infilare la chiave nella serratura suono il campanello, una rossa in calzoncini e canotta mi apre.

"Consegna a domicilio per la mia bellissima coinquilina" alzo la mano in cui tenevo il cartone, lei allunga la sua afferrandolo.

"Il fattorino era qui fuori" spiego entrando in casa.

"Ho apparecchiato la tavola, vai a lavarti le mani così iniziamo a mangiare"

Salgo di sopra chiudendomi in bagno. Arrivato in cucina la trovo seduta a tavola che mi aspetta, appena mi vede sorride e mi incita a raggiungerla.
Prima però vado in salotto e frugo in un cassetto di un mobile cercando una candela, ne trovo una bianca e la porto in cucina posandola sul tavolo.

"Rimediamo all'appuntamento dell'altro giorno" l'accendo con un accendigas, dopodiché mi siedo e rivolgo un piccolo sorriso a Cloe.
La vedo più tranquilla questa volta, forse perché siamo a casa e non abbiamo nessuno attorno.
Aveva già messo la mia porzione di cibo sul tavolo così iniziammo a mangiare in silenzio, un silenzio tranquillo senza imbarazzo.
Domani tornerà a casa sua, mi mancherà averla sempre intorno ad ogni ora del giorno, ma è giusto che torni dalla sua famiglia.

L'aiuto a sparecchiare, sarebbe un mio compito ma in questi giorni di convivenza lo ha sempre fatto lei, come la tipica donna di casa.
Dopodiché ci andiamo a sdraiare in salotto, sul comodo divano in pelle nero. Mi piace poter utilizzare il plurale, si parla di un noi ed è così bello.
Io sono sdraiato sulla schiena, lei è sopra di me accoccolata al mio petto. Ho capito che le piace questa posizione, la acquisisce ogni volta che ci troviamo in situazioni del genere.
Con una mano le accarezzo i capelli, la tv è spenta e amo il silenzio che si è creato attorno a noi. E' tutto tranquillo e rilassante.

Heartbreak || njh (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora