Capitolo 14

787 62 34
                                    


Stavo tenendo le gambe alzate alla signora Miller, era seduta sul divano e continuava a ripetere 'la mia bambina'.

Le feci bere un altro sorso d'acqua dal bicchiere che le avevo preso precedentemente.

"Si sente un po' meglio?" domandai stupidamente. Lei non mi rispose. Guardai di sfuggita Cloe, dovevo far calmare anche lei.

"Le dispiace se parlo qualche minuto con sua figlia?"

La donna scosse la testa.
Lentamente mi spostai dall'altro lato del divano, presi le sue esili braccia e le avvolsi attorno al mio collo. Posò subito la testa nell'incavo di quest'ultimo. Salii le scale e mi fermai nel corridoio ricoperto di moquette blu.

"Qual è la tua stanza?"

"L'ultima in fondo" singhiozzò.

Camminai diritto, aprii la porta laccata di bianco ma evidentemente avevo capito male, quello era il bagno. Aprii la porta che era nel lato sinistro e finalmente potei posarla sul letto.
Era la prima volta che entravo nella sua camera, è molto graziosa, proprio come lei.
Le pareti erano pitturate di un giallo pallido, ogni cosa era al suo posto rendendola una camera molto ordinata. C'erano due letti, sul suo c'era un orsacchiotto di peluche.
Le mensole erano piene di libri e cd musicali. Poche foto incorniciate e posate su un comò beige.
L'altra metà della stanza aveva un tocco più maschile e sul letto erano gettati un pc, delle cuffie e una rivista sportiva.

"Mi vuoi dire cosa ti succede?" le chiesi dolcemente piegandomi sulle ginocchia per poter arrivare alla sua altezza.

"Non lo so Niall" tira su con il naso.

"Nulla va per il verso giusto, ti sto facendo entrare nella mia vita piena di casini e non voglio farti pesare tutto ciò"

"Ascoltami bene" avvolsi le sue manine tra le mie e la guardai negli occhi con uno sguardo pieno di amore.

"Se stare con te significa dovermi trascinare dietro mille problemi allora mi prenderò questa responsabilità. Cercherò di essere forte per entrambi, ma non rinuncerò mai a noi, per nessun motivo, capito?"

Le lacrime rigano le sue guance bagnandole.

"Cos'è che ti porta a dire questo? Vale la pena condividere la propria vita con una stupida ragazzina che piange per qualsiasi cosa? Piena di complicazioni, a volte strana e insopportabile. Piena di difetti e strane abitudini. Ne vale davvero la pena Niall?"

Annuii per poi parlare a tono basso.

"Si Cloe, ne vale davvero la pena. Non resterai una ragazzina, crescerai e lo farai con me, sotto i miei occhi e ti assicuro che non potrebbe esserci cosa più bella. Sei sensibile, strana, hai momenti in cui davvero non riesco a capirti. Sei perfetta e difettosa allo stesso tempo, come un oggetto fabbricato male. Con questo non sto assolutamente dicendo nulla di offensivo, non fraintendere, ma è solo per farti capire che nonostante ciò io me ne fotto. Ok? Stampati queste parole nella mente. Voglio stare con te, non ho dubbi, sei tu quella che voglio nella mia vita"

Scoppiò in un pianto fatto di singhiozzi, avvolse le braccia al mio collo e vi nascose il viso. Le accarezzai i capelli e la lasciai piangere, facendola sfogare e lasciando la libertà alle sue lacrime di uscire ininterrottamente.
Ci sarei stato sempre per lei, in qualsiasi momento della sua vita, bello o brutto che esso sia. Spero che di brutti non ce ne siano, ma ad ogni modo le starò accanto, potrà piangere sulla mia spalla per tutto il tempo che vorrà.

Sentii una leggera pressione sulle spalle, erano le sue mani che si sostenevano su di esse. Tirò indietro la testa per potermi guardare, i suoi occhi rossi e lucidi mi facevano stringere il cuore. Velocemente posò le mani sulle mie guance e mi baciò, ricambiai senza neanche starci a pensare.
Le sue labbra erano leggermente umide a causa delle lacrime che si erano andate a posare su di esse. Mi staccai io per primo, le sorrisi dolcemente.
Presi un fazzoletto dal suo comodino e gliene porsi uno.

Heartbreak || njh (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora