Capitolo 22

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Pov. Niall

"Dov'era?"

"L'ho vista scendere dagli scogli, credo sia stata lì tutto il tempo"

Le accarezzavo i capelli, in queste giornate di sole erano diventati leggermente più chiari. Liam si trovava al posto del guidatore, io nei sedili posteriori con la sua testa posata sulle mie gambe.
Avevamo acceso l'aria condizionata per mandarle un po' di fresco, sicuramente è svenuta per l'insolazione.
Troppo tempo sotto al sole e mi sento anche in colpa.

"Non le fa male tutta quest'aria fredda?"

Scossi la testa. Una cosa che avevo imparato dal mio lavoro era che quando ci si scottava o si stava troppo tempo sotto al sole il corpo necessitava di aria fresca. Se aveva gli anticorpi deboli probabilmente si sarebbe ammalata, ma nulla di grave, solo una lieve febbre.

I dolori al petto tornarono, ultimamente mi stava accadendo troppo spesso. Strizzai gli occhi, come se farlo potesse attenuare il dolore.
Il respiro stava diventando affannoso e Liam se ne accorse.

"Hey che hai?"

"Nulla che non mi sia già capitato" risposi. Sarà sicuramente lo stress.

Un piccolo mugolio mi distrasse, Cloe si stava svegliando. Aprì i suoi bellissimi occhioni marroni, le accarezzai delicatamente la guancia e mi guardò.

"Niall"

"Mi hai fatto preoccupare" dissi con voce ferma.

"Come ti senti?" le chiese Liam.

"Mi fa male un po' la testa" rispose aggrottando le sopracciglia, confusa.

"Vuoi un po' di acqua?" presi la bottiglietta che avevo accanto a me e gliela porsi. Lei annuì afferrandola.

Si mise seduta, sistemò i capelli con la mano e bevve. La guardai tutto il tempo, portai un braccio attorno alle sue spalle e l'avvicinai a me.

"Sono un idiota, scusami" mormorai tra i suoi capelli.

"Non importa, è anche colpa mia"

"Ragazzi non vorrei disturbarvi però vorremmo preparaci per il falò di questa sera, se volete potete restare qualche altro minuto in macchina a parlare, vi aspettiamo..."

"No" lo interruppe lei. "Vi daremo una mano, avremo tempo per parlare"

Liam mi guardò come per chiedermi una conferma, alzai le spalle non sapendo cos'altro dire.
Scendemmo così dall'auto, tornammo in spiaggia dove Harry stava cercando di trascinare un tronco di albero trovato lontano dalla riva.
Liam corse in suo aiuto, io proseguii verso le ragazze, che erano indaffarate a rivestirsi, coprendo il loro costume con un abitino leggero, tipici estivi.

"Donne, vi serve aiuto?"

"Sappiamo vestirci da sole, grazie comunque Niall" disse Sophia ridacchiando.

"Intendevo dire di aiutarvi in qualche altra cosa" cantilenai comunque divertito. Avevo evidentemente posto male la domanda.

"Inizia a portare le sedie, al resto ci pensiamo noi"

Imitai il saluto militare e presi le quattro sedie, due ad un braccio e due ad un altro, e le portai dai ragazzi. Le sistemai attorno alla legna che Liam stava ammucchiando. Lanciai un rapido sguardo a Harry, non riuscivo proprio a digerirlo. Mi dispiace per ciò che ha passato e che tutt'ora sta passando, ma se non ci riesco a farmelo amico non è di certo colpa mia.
Ci proverò, lo farò per Cloe, ma se non dovesse portare a risultati positivi allora deve accettarlo.

Heartbreak || njh (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora