Capitolo 16

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"Buongiorno" saluto i miei entrando in cucina. Do un bacio sulla guancia a mio padre che non vedo molto ultimamente. Tra il suo lavoro e Niall.

La mamma mi posa una tazza di the sotto il naso, prendo i miei biscotti preferiti e inizio ad inzupparli.

"Allora, mi parli un po' di questo ragazzo? O sono discorsi di sole donne?" chiede mio padre posando la tazzina di caffè ormai vuota sul tavolo.
Arrossisco leggermente, provo un po' di vergogna a parlare di questi argomenti con loro.

"Per il momento ci stiamo frequentando" dico.

"Questo lo avevo capito tesoro" ride lui "volevo sapere di più su di lui"

"Oh, beh si chiama Niall, ha 22 anni ed è di Mullingar. Suo padre è l'avvocato Horan. E' molto dolce nei miei confronti, ma lo è di carattere, è gentile con tutti"

"La mia figliola sta crescendo" mio padre finge di asciugarsi una lacrima. Perché deve essere così infantile a volte?

"La prossima settimana è il tuo compleanno, sto avvertendo i nonni. Vuoi invitare anche lui?" chiede mia madre.
Annuisco. Ovvio che voglio invitarlo, sono i miei 18 anni, voglio che lui sia presente.
Finisco di mangiare velocemente la mia colazione, avverto i miei che sto per uscire con Sophia. Dopo varie domande finalmente sento il suono di un clacson, fuggo rapidamente da quella situazione imbarazzante e mi chiudo la porta alle spalle ascoltando un 'stai attenta' da parte di mia madre.

"Hey" saluto Sophia salendo in auto.

"Buongiorno Cloe" mi sorride.

Ci stiamo dirigendo verso il centro commerciale, pranzeremo fuori e verso il pomeriggio ho già in programma di andare da Niall.
Prima però devo risolvere una piccola, se così si può definire, questione con Harry. Se finirà male so già che dovrò dare delle spiegazioni a Niall, si arrabbierà e spero vivamente che tutto vada per il verso giusto.

"Possiamo fermarci prima in un posto? Devo parlare con un mio amico, non ci metterò tanto" chiedo gentilmente. Lei mi sorride annuendo.

"Certo, nessun problema"

Dopo averle indicato la via inizio a sentire l'ansia. Sto facendo la cosa giusta?
Arrivati a destinazione prendo un gran respiro prima di posare la mano sulla maniglia interna della portiera dell'auto.

"Va tutto bene?"

Cerco di mostrarmi tranquilla e rilassata davanti a Sophia, le mento dicendole che riguarda la sua famiglia, riesco a scendere dall'auto e arrivare davanti la porta della sua abitazione.
Dopo aver suonato iniziai a dondolare sui piedi, sempre più ansiosa.
La porta si apre.

"Che cazzo vuoi?"

Iniziamo bene.

"Volevo parlare con te" non lo guardo negli occhi, ho paura.
Mi fa entrare.

"Fai veloce che ho da fare" mi incita.

Alzo lo sguardo, tutto ciò che riesco a vedere è tanta sofferenza dietro un paio di occhi verde smeraldo. Non volevo farlo soffrire, ma questo è nulla in confronto a ciò che ha fatto lui per me.
Incrocia le sue braccia muscolose al petto, mi perdo ad osservare i suoi tatuaggi, sto prendendo tempo per poter trovare le parole giuste per iniziare un discorso.

"Non ho tutto il giorno" si irrita.

"E' la vita Harry" quasi sussurro. Riesco a percepire i suoi occhi su di me.

"Non sempre quello che vuoi va per il verso giusto. Io stavo bene con te, nonostante tutto. Mi utilizzavi solo per il sesso e questo devi ammetterlo, per te ero solo uno sfogo da non so che cosa. Io ti volevo bene, e te ne voglio ancora, sei pur sempre un mio amico in fin dei conti"

Heartbreak || njh (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora