5.

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"Zay!" lo salutò Louis.
"Lou...?" lo guardò il moro stranito. Sentii, un secondo dopo, il suo sguardo perforarmi.
"Diamo festicciole senza il consenso del padrone di casa, ora?" mi riprese.
"Sbaglio, o sono diventato anche io padrone di casa, dato che vivo qui, ora?" risposi annoiato.
"Sbagli." ringhiò.
"Io non credo proprio." lo guardai truce.
"Tu non sei nessuno in questa casa, ancora non lo hai capito?" avanzò minaccioso.
"Si da il caso che sia tu quello che si crede sto cazzo, non io." mi alzai fronteggiandolo.
"Woho, ok, ok. Basta. Ce ne andiamo." mi trattenne Harry, guardando truce Zayn.
"No, che non ce ne andiamo." si intromise Louis.
"Zayn, stiamo solo studiando, non volevamo far casino, siamo stati io ed Harry ad alzare la voce, mi dispiace. Perché non ti unisci a noi, piuttosto? Josh è bravo in algebra, a te serviva una mano, no?" continuò il liscio, tentando di chiarire la faccenda.
Io feci una smorfia a quella proposta, ed il moro, notandola, con un finto sorriso accettò.
"Sì, ma iniziamo con storia." stabilì Louis, guadagnandosi uno scappellotto da parte di Harry.

-

"Gli inzimi di res-..."
"Enzimi..." corressi il biondo, ricevendo da parte sua uno sbuffo.
"Non riesco ad imparare manco il nome!"
"Lee, sappiamo tutti che sei portato per la biologia, ma io, come Niall, tra DNA, mRNA, enzimi di restrizione ed elettroforesi su gel, non ci sto capendo più nulla!" gemette Harry frustrato.
"E' perché sei una capra." lo prese in giro Louis.
"Torna a studiare la Seconda Guerra Mondiale e non rompere le palle!" gli rispose il riccio.
"Mi diverte maggiormente irritarti!"
"Vaffanculo, Tomlinson."
"Dopo di te, Styles."
"Pausa?" propose Niall, a quel punto.
"Pausa!" confermò Josh.
Zayn sbadigliò, ed io rimasi sorpreso dal fatto che non perse il suo tempo con noi insultando me od i miei amici. Alternava momenti di serietà, in cui riusciva a svolgere gli esercizi facilmente, a momenti in cui si estraniava e trovava più interessante osservare la mosca che entrò in salotto durante le spiegazioni di chimica. Ma direi che, da parte sua, era un grosso passo avanti. Mi aspettavo, appunto, il suo solito comportamento caratterizzato da insulti e frecciatine rivolte nei miei confronti, invece si comportò in modo diverso, maturo, normale. Sembrava tutt'altra persona e riuscì persino ad integrarsi con gli altri, scherzando con loro. Era un ragazzo spigliato, capace, intelligente, intuitivo...perché non poteva mostrarsi sempre così?
Diedi un'occhiata all'orologio e mi sorpresi che fossero passate circa tre ore e mezza.

"Avete fame?" chiesi stiracchiandomi.
"E ce lo chiedi?!" rispose Niall, facendomi ridere.
"Torno subito!" mi alzai avviandomi in cucina. Preparai due vassoi, sul primo riposi fette di vari tipi di dolci, sul secondo appoggiai sei bicchieri colmi di succo d'arancia. Mi accigliai, non sapendo come avrei fatto a portare tutto da solo, ma nel momento in cui decisi di chiamare Niall per farmi aiutare, una voce mi distrasse.
"Serve una mano?" chiese il moro guardandomi.
"Mh...a dire il vero sì." gli risposi grattandomi la nuca, a disagio. Lui annuì, prendendo, per mia fortuna, il vassoio con i bicchieri. Ci mancava solo che scivolassi e gli rompessi il servizio buono.
"Grazie." gli dissi, ancora sorpreso dal suo gesto, prendendo il vassoio rimasto. Mi avviai, successivamente, in salotto, seguito da Zayn.
"Pancia mia fatti capanna!" affermò Niall addentando una fetta di crostata ai frutti di bosco.
"La tua pancia non si può definire una semplice capanna, è, piuttosto, un appartamento lussuoso a sei piani!" rise Louis.
"Non ingrassa nemmeno di un grammo, perché?! Io metto su chili solo respirando." sbuffò Josh.
"Ma quando mai? Stai benissimo così, Joy." lo rimproverò Niall facendo sorridere il ragazzo, che arrossì.
"Qui, quello che ha il culo che fa capoluogo è Tommo!"
"Ti piacerebbe avere il mio culo, Stycoso."
"Può averlo quando vuole..." rise Niall.
"Nello il verginello che fa battute sessuali?" rise, sorpreso, Harry.
"Hazza pazza, solo perché ti fai sfondare il culo dal nano Sassy un giorno sì e l'altro pure, non significa che gli altri siano santarellini!" gli rispose Josh.
"Non aggiungo altro!" rise Nello.
Scossi la testa ridendo, e tra risate e cibo, finimmo di studiare prima di quanto ci aspettassimo.
I ragazzi se ne andarono dopo qualche partita alla Xbox, non accettando l'invito a cena.
Sospirai, una volta solo, e decisi di sistemare un po' il salotto, in modo da non creare disturbo ad Hazel.
Sentii, tuttavia, la porta aprirsi.
"Siamo a casa!" urlò Yaser.
"Cos'è tutto questo casino?!" tuonò mia madre, una volta in salotto.
"Sono venuti i ragazzi, abbiamo studiato insieme." spiegai io, mettendo in ordine. Poco dopo spuntò Hazel, che mi sorrise tranquilla aiutandomi.
"Come ti sei permesso di invitare i tuoi amici qui?!"
"Non abbiamo rotto nulla." sbuffai io.
"Hai chiesto il permesso a Yaser od a Zayn? Ti rendi conto del lavoro che deve sbrigare la domestica ora per colpa tua?!" mi sgridò nuovamente.
"Karen, non è un problema, davvero!" cercò di placarla il signor Malik, facendo annuire Hazel alle sue parole.
"Sì che è un problema! Questo ragazzino si sta prendendo troppe libertà ultimamente! Non mi rispetta più come madre, fa sempre di testa sua, questa storia deve finire!" sbraitò la donna.
Io mi voltai, ignorando lo sguardo preoccupato di Zayn, e mi avviai verso le scale per raggiungere la mia stanza. Da quel momento in poi sentivo solo un ronzio di sottofondo della voce di mia madre, la quale mi urlava inviperita di risponderle. Affermava che il mio era solo un comportamento da bambino, che sapevo di aver sbagliato ma non lo ammettevo, che era stanca di avermi attorno...e la mia parte preferita. "Sei stato un errore".
Ignorai ogni parola e commento acido, fin quando non gridò:
"MI PENTO DI QUESTI DICIOTTO ANNI, SAI?! E' TUTTA COLPA DI TUO PADRE PER AVERTI CRESCIUTO COSI'!"
Mi bloccai a metà rampa di scale e mi voltai lentamente a guardarla.
"Puoi benissimo continuare a dirmi che sono un fottutissimo errore, che ti penti di avermi messo al mondo, che sono un pessimo figlio, che ti penti di aver lottato contro il tribunale per l'affidamento, che in questi diciotto anni non avresti voluto crescermi, che preferisci Ruth e Nicola, le quali saranno in grado di darti nipotini del vostro sangue, che vorresti tornare indietro per cambiare tutto. Ma non osare mettere in mezzo papà, non farlo. Lui è l'unico che mi capisce, che mi apprezza, che mi appoggia, che mi accetta per chi sono. E' l'unico che è disposto a restarmi accanto, colui che mi fa capire dove sbaglio senza urlarmi contro e l'unico che mi rende felice. E' stato l'unico a tentare di salvare la vostra relazione di merda, a farti capire che non sono io lo sbaglio, che sono lo stesso ragazzo che ero un tempo, a farti capire che non sono un mostro solo perché amo persone del mio stesso sesso e che eri tu ad esagerare! Non permetterti di dare la colpa a papà, perché è stato un marito ed un padre meraviglioso e questo non potrai mai cambiarlo! La colpa falla ricadere alla persona di merda che vedi la mattina nello specchio, ovvero a te stessa ed ai tuoi luridi modi di fare ed allo schifo in cui ci stai riducendo. Mi sorprende come il signor Malik apprezzi anche questo lato di te, visto che fa vomitare!" mi sfogai con le lacrime agli occhi per poi girarmi e correre in camera.
Sentii parole confuse da parte di Yaser rivolte a mia madre, ma non diedi ascolto a niente e chiusi la porta sbattendola, girando poi la chiave in due mandate.






You stood by me. || Ziam Mayne.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora