Capitolo quarantatré.

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Litigio.

Louis's pov.

"Ma quanto ci mette?" sbuffo alzandomi dal divano.

Non riesco a starle lontano troppo tempo, é fuori da più di due ore.
Spero solo che non mi perda le chiavi di casa, ne é capace.
Nel frattempo vado a farmi una doccia, almeno mi rilasso un po.
Corro in bagno e apro subito l'acqua calda. Dopo essermi spogliato mi metto sotto la doccia iniziando a insaponarmi.

Chissà perché è uscita, non poteva restare con me?
Okay, esagero. Avrà anche lei una vita sociale.
Io apparte Niall e Cris non cago nessuno.
Ora che ci penso tra qualche giorno è Natale, devo comprarle un regalo.
Cosa potrebbe piacerle?
Dio, non lo so.
Penso che dovrò chiedere a... Zayn.
Mi ucciderà.
Chiudo l'acqua dopo essermi sciacquato un ultima volta e prendo un asciugamano legandolo in vita.
Esco dalla doccia e mi passo un asciugamano fra i capelli asciugandoli un po'.
Vado in camera e prendo dei boxer bianchi infilandoli velocemente.
Sento la porta di casa aprirsi per poi chiudersi, finalmente é tornata.
A meno che non sia un pedofilo.

"LOU, VIENI AD AIUTARMI!" urla Cristal dal piano di sotto.

Di certo non sono nelle condizioni adatte però chissene.

"Arrivo!" dico scendendo le scale.

"Tieni ques-CHE COSA." dice guardandomi e inizia a tossire.

"Ehi, stai bene?" dico prendendole dalla mani lo scatolone della pizza.

"COME DIAVOLO GIRI PER CASA?! PERCHÉ SEI BAGNATO?!" dice squadrandomi mentre la sua faccia sta per andare a fuoco.

"Ero appena uscito dalla doccia... vuoi un po d'acqua?" ghigno e lei mi guarda male.

"Va a vestirti, idiota." dice girandosi e appendendo il giubbino all'appendi abiti.

Poso lo scatolone della pizza sul tavolino del soggiorno e mi avvicino a lei abbracciandola da dietro. La attiro a me e poggio la testa sulla sua spalla, vicino al suo orecchio.

"Che pizza hai preso, principessa?" le sussurro.

"La pizza che se non ti scolli non mangerai." ride spostandomi le braccia.

Prende la pizza e va in cucina lasciandomi li impalato.
Un pezzo di figo mezzo nudo lasciato solo in una stanza da una ragazza.
Non mi era mai successo, davvero.

"Tu sei un insensibile!" dico e la sento ridere.

"E tu un pervertito." dice e io sbuffo.

"Lo so!" dico salendo le scale a due a due.

Appena arrivo in camera prendo un pantaloncino della tuta che uso come pigiama e lascio il petto nudo, in casa fa caldo.

Vado in bagno per asciugare i capelli ma ho le ossa doloranti, non riesco a muoverle.

"Cris!" urlo per farmi sentire.

"Che c'è?" dice affacciandosi dalla cucina.

"Vieni qui?" le chiedo e mi raggiunge.

"Dimmi." mi guarda.

"Umh, mi aiuti? Mi fanno male le ossa..." dico un po' imbarazzato.

"Certo nano malefico." sorride prendendomi il phon dalle mani.

"Non chiamarmi così." sbuffo.

"Taci, siediti qui." dice prendendo uno sgabello e mi siedo.

"Passami il pettine." dice e faccio come dice.

Let me love you goodbye, princess. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora