Capitolo quarantaquattro.

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She's belong to me.

Louis's pov.

Tre giorni.
Tre giorni che non mi parla, tre giorni in cui sono costretto a guardarla dalla mia finestra ogni volta che sento la sua porta di casa aprirsi e chiudersi subito dopo.
Tre giorni che non l'abbraccio.
Potrei morire da un momento all'altro, mi manca troppo.
Oggi poi c'è anche la festa di quella tipa, alla quale andrà anche Cris.
E devo andare anch'io per controllarla e far si che non le succeda nulla.
Però adesso è arrabbiata con me, e anch'io lo sono.
Anzi, lo ero. Mi è passato tutto quando mi sono buttato sul letto subito dopo che lei è andata via.
Però ovviamente Louis non è andato a riprendersela, no.
Orgoglio del cazzo.

Ormai è troppo tardi, se andassi a chiederle scusa ora riceverei come risposta una porta in faccia.
Anche se non é del tutto colpa mia.

Okay, lo é.

Sento suonare il campanello della porta. Chi sarà?
Oddio, e se è Cristal?

"Okay Lou, stai calmo." sussurro aggiustandomi i capelli davanti lo specchio.

Corro al piano di sotto e apro la porta con l'espressione più indifferente che riesca a fare.

"Zayn?" chiedo accigliandomi vedendo il moro sulla soglia della mia porta.

"Sarò veloce." dice entrando.

"Prego, fa pure." sbuffo e chiudo la porta.

"Che è successo con Cristal?" mi chiede con le braccia incrociate al petto.

"Come fai a sapere che è successo qualcosa?"

"Continua a dire che sei un mandrillo coglione sudafricano con discendenza mongolide." dice alzando un sopracciglio.

"Un cosa?"

"Non lo ripeterò di nuovo. Allora, cos' è successo?" mi guarda.

"Abbiamo avuto una piccola discussione." sbuffo.

"Se non vi parlate da tre giorni non penso sia poi così piccola." dice con la stessa espressione.

"É colpa sua." alzo gli occhi al cielo.

"In realtà la colpa è mia, ma non lo ammetterò davanti a lei." dico arrabbiato.

"Sei davvero un coglione allora." scuote la testa.

"Ah, io?"

"Si, tu. Gli manchi, anche se mi fa rabbia dirlo, gli manchi. E io non posso vederla triste, quindi se entro sta sera non ti scusi con lei, non finisce bene." dice serio.

Sento un tuffo al cuore quando Zayn pronuncia gli manchi.

"Se gli mancassi davvero a quest' ora sarebbe qui."

"La conosco, è più orgogliosa di quanto pensi. E lo sei anche tu. Quindi mettetelo da parte l' orgoglio e fate pace." sospira e io sposto lo sguardo.

"Lo so che lei ti piace, Louis." dice e mi volto completamente verso di lui fissandolo.

"Ti sbagli." cerco di essere serio, ma fallisco miseramente.

"Ma guardati, si vede troppo caro mio." ride.

"Smettila." dico imbarazzato.

"L'unica che non se n'è accorta è solo Cristal, che aspetti a farti avanti?" dice.

Non posso credere che Zayn stia cercando di farmi riavvicinare a Cristal, non me lo sarei mai aspettato.

"Non posso, anche se volessi." dico sedendomi sul divano.

"É per quale motivo?" mi imita sedendosi di fronte a me.

"La metterei in pericolo, già e tanto quello che siamo. Che poi cosa siamo?" dico prendendomi la testa fra le mani.

"Cos'è successo in questi giorni fra voi due?" dice e io sospiro.

Inizio a raccontargli tutto, ho bisogno di una figura maschile con cui parlare dato che Niall non c'è.
Gli racconto tutto, della scommessa, dei baci, della ruota panoramica, del fianco, di quando Jason mi ha ridotto in quel modo e lei si é presa cura di me, dell'incontro con il suo possibile fratello, di come mi sento quando l'abbraccio, quanto mi faccia sorridere il suo sorriso. Anche del perché del litigio. Tutto, anche di mio padre però tralasciando un po' di cose.

"Amico, sei fottuto." dice alla fine, sarà passata un'ora.

"Lo so." sospiro.

"La ami."

"Tanto."

"Diglielo."

"Non posso."

"Anche tu le piaci Lou, non l'ha detto esplicitamente ma si capisce. Deve solo capirlo lei." mi ha chiamato davvero Lou?

"Da quando siamo così amici?" dico alzando un sopracciglio, mi trovo davvero bene con Zayn.

"Sinceramente non lo so, però non è così male come pensavo." ride.

"Oggi vieni con me alla festa, e farai qualcosa." aggiunge.

"Tipo cosa? Non è sicuro che provi le stesse cose che provo io nei suoi confronti." dico scoraggiandomi.

"Ho in mente un piano per farle capire. Quella ragazza è davvero stupida a volte." ride contagiandomi.

"Anche se capisse, non potremmo stare insieme se é questo che stai progettando. Primo perché non prova nulla per me, secondo perché la metterei in pericolo."

"Ha ragione quando dice che sei un mandrillo coglione sudafricano con discendenza mongolide. Se ci tieni a lei così tanto come dici, perché non rischi? Tuo padre non sa dove sei adesso, e nessuno glie lo dirà. Perché non provate ad essere felici?"

"Perché con me non può essere felice, cazzo. Si merita di più, e io non sono di più Zayn."

"Testa di cazzo." sospira.

"Ti ho sentito." lo guardo male.

"Era mia intenzione." sorride strafottente.

"Davvero preferisci vederla felice con qualcuno che non sei tu?" dice guardandomi.

"Io..." ha ragione, non ci riuscirei.

"Ecco, quindi vedi di pensare a qualcosa." si alza e va verso la porta.

"Più tardi ti chiamo, così vieni a prendermi." dice.

"Ma non dovevo venire io con te?" aggrotto la fronte.

"Io non ho la macchina, tu si. Quindi no. A dopo Loueh." ride uscendo di casa.

Rido leggermente salendo in camera mia e iniziando a prepararmi.
Indosso una specie di skinny nero elegante con sopra una camicia.
É un diciottesimo compleanno, e anche se detesto vestirmi così devo.
Mi pettino i capelli cercando di aggiustarli nel modo migliore possibile.
Chissà se Cristal metterà il vestito che le ho scelto, spero lo faccia.
Sarà più bella della festeggiata, lo so.
E io la guarderò, perché posso fare solo quello.
Però forse Zayn ha ragione, non sopporterei vederla felice con qualcuno che non sono io.
Lei appartiene a me.

SHE' S BELONG TO ME, NANANANANAAA!

sclero con voi.

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Let me love you goodbye, princess. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora