Capitolo trentuno.

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Grazie.

Louis's pov. 

"Dai Lou, ti porto a casa." dice dolcemente e io annuisco staccandomi dall'abbraccio.

É riuscita a calmarmi solo accarezzandomi la schiena e i capelli, ha un tocco davvero rilassante.

Si alza in piedi e la imito ma una fitta allo stomaco mi fa piegare in due dal dolore.

"Fa piano Lou." dice reggendomi da un fianco.

Metto un braccio attorno alle sue spalle e mi appoggio a lei, per fortuna casa mia é vicina.

"Stai bene?" dice un po insicura.

"Adesso si..." parlo piano per il forte dolore.

Adesso si perché sei con me Cris.

"M-mi dispiace." dice guardando per terra e continuando a camminare.

"Tranquilla, non é colpa tua." sorrido ma me ne pento subito quando sento un dolore lacerante sulle labbra.

"Anche Niall ti sta cercando." dice dopo un po di tempo.

"Dovremo avvisarlo."

"Prima ti porto a casa, poi mi dici perché eri li con quelli, perché ti hanno pestato e poi lo chiamiamo."

"Ma si preoccuper-ahi." stringo gli occhi sentendo una fitta alla costola.

Non riesco nemmeno a parlare, pezzi di merda.
La vedo guardarmi con gli occhi lucidi.
La cosa che mi da più fastidio e vederla star male per me, non riesco a sopportarlo. Perché si preoccupa per me? Ha ragione quel coglione quando ha detto che devo starle lontano, potrei ferirla troppo.
E io che faccio? Cerco ogni possibile contatto.
É come una calamita, non riesco a starle lontano.
Non é attrazione fisica, é qualcosa di più.
E non deve succedere, assolutamente.
E non succederà. Devo andarmene da qui, da lei.
Sono già rimasto fottuto una volta, non succederà di nuovo.

"Hai le chiavi? Siamo arrivati." mi richiama e io scaccio quei pensieri assurdi.

"Nella tasca posteriore." parlo lievemente.

Rimane ferma aspettando che le prenda credo ma non riesco a muovermi, ho male dappertutto.

"Oh, emh... giusto." dice un po imbarazzata facendomi ridacchiare.

"Quale delle due?" chiede.

"Non so, vedi tu." dico indifferente.

Lo so dove sono, ma voglio vederla imbarazzata.

"Louis." -sbuffa.

"Ti giuro, non mi ricordo."

"Vaffanculo, pervertito." sussurra e infila la mano nella tasca destra dei miei jeans, quella sbagliata.

Muove la mano per cercarle e io cerco di non ridere guardando la sua faccia.

"Sei un coglione." mi guarda male e prende le chiavi dall'altra tasca.

"Sei tu che hai sbagliato tasca, io non riesco neanche a muovermi." la guardo con un sorrisetto. "

Stupido." mormora e gira la chiave aprendo la porta.

Entriamo in casa e mi aiuta a salire le scale.
Mi porta in camera e mi aiuta a sdraiarmi sul letto.

"Dove vai? Mi lasci qui?" sussurro massaggiandomi il fianco dolorante.

"Vado a chiamare Niall e a prendere qualcosa per disinfettarti, fai il bravo." dice guardandomi e prendendo il cellulare.

"Umh, okay. Emh... grazie." -dico un po' imbarazzato.

Let me love you goodbye, princess. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora