Non era nelle condizioni migliori per incontrarla ma ormai era tardi, mentre pensava a come andarsene senza farsi vedere, sua zia Eulalia la salutò - "Buonasera Francisca, ti sembrano queste le condizioni per accogliermi? Con gli occhi gonfi dal pianto, il segno delle lacrime sul volto e un respiro accelerato per la corsa? Una signora perbene non dovrebbe farsi trovare così!" - cosa risponderle? Come comportarsi? Francisca era ancora scossa dall'accaduto in piazza e ora doveva persino affrontarla. Non farsi trovare in casa e presentarsi in queste condizioni, non era il modo migliore per iniziare. Doveva trovare il modo di rimediare e rimanere sola il prima possibile, ma doveva farlo con garbo.
"Scusatemi zia Eulalia ma non mi sento molto bene. Non mi aspettavo che arrivaste a Puente Viejo così presto, se mi aveste avvisata vi avrei accolta nel modo che meritavate. Se mi scusate ora vado in camera mia per sistemarmi, scenderò per l'ora di cena."
"Sì è meglio che tu vada, io rimarrò qui a leggere uno dei libri che sono nella tua biblioteca."
La guardò salire le scale con un sorriso malvagio sul suo volto e iniziò a pensare al modo per controllarla e assicurarsi che nessuno venisse a conoscenza del loro segreto.
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Entrò nella sua stanza e si diresse verso lo specchio. Guardò il suo riflesso e una lacrima tornò a scendere dai suoi occhi morendo nelle sue labbra. Solo lui era capace di farla sentire così male con un solo sguardo. Nell'oscurità della sua stanza si tolse il poco trucco che le si era rovinato con il pianto e il rossetto; si sciolse i capelli e si stese nel suo letto per riposare prima di tornare a presentarsi con la sua corazza davanti a tutto il mondo. Chiuse gli occhi e, successivamente, passò le mani tra i suoi capelli. Nonostante le facesse male ricordare quei momenti, era una delle cose che non riusciva a evitare...
Era stata una giornata faticosa e lei non si era fermata un momento. Era passata dall'avere tutto al non avere niente ma almeno c'era Raimundo al suo fianco, l'unico che poteva farla sentire in pace e amata. Quella sera decise di non raccogliere i capelli nella solita treccia, ma di lasciarli sciolti. Voleva aspettare Raimundo ma era molto stanca quindi si mise nel letto e iniziò a leggere un libro. Qualche minuto dopo lui finì di spegnere le candele in casa e si diresse in camera per poter approfittare di qualche minuto di pace insieme all'unica donna della sua vita. Aprì lentamente la porta per non fare rumore nel caso si fosse addormentata e quando entrò si rese conto che era così. Francisca, troppo stanca a causa dell'aver pulito tutta casa, si era addormentata con ancora il libro in mano che ora era appoggiato sul suo petto. Sorrise nel vederla, era così tenera! Le tolse gli occhiali ed il libro, si mise il pigiama e si stese affianco a lei. Quando stava per spegnere la luce sentì una mano accarezzargli la schiena - "No... vorrei che mi leggessi una storia"
"Ma sei stanchissima amore mio..."
Lei sorrise debolmente - "Lo so ma mi piace tanto sentire la tua voce..."
"Va bene, vieni qua" - la fece accomodare sul suo petto ed iniziò a passare le sue dita tra i suoi lunghi capelli - "Come mai non ti sei fatta la solita treccia questa sera? Stai benissimo con i capelli sciolti" - e le diede un piccolo bacio sulla fronte - "Perché volevo sentirmi di nuovo la ragazzina spensierata che si arrampicava sugli alberi con i pantaloni solo per giocare con te"
"Per me lo sarai sempre!" - le sorrise e le regalò un tenero bacio sulle labbra - "Bene, dimmi cosa vuoi che ti legga questa sera." - "Mmh.. Romeo e Giulietta.. la scena della festa".
Si girò verso il comodino e prese il libro iniziando a leggere - "Romeo: Oh, allora, dolce santa, lascia che le tue labbra facciano come le tue mani; esse pregano, tu esaudiscile, in modo che la fede non si muti in disperazione.
Giulietta: I santi non si muovono, eppure esaudiscono coloro che li pregano.
Romeo: Allora non muoverti, così la mia preghiera sarà esaudita. [La bacia] Ecco, le tue labbra hanno tolto il peccato dalle mie.
Giulietta: Allora le mie labbra portano il peccato che hanno tolto." - si interruppe per un momento e la vide già addormentata tra le sua braccia, grazie alla sua voce e alle sue mani che incessantemente passavano tra i suoi capelli.
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Senza di te, non riesco a vivere.
RomansaAncora una volta Francisca lo aveva ingannato, basta! Non ne voleva più sapere niente di lei, o forse no...