Stanca per la passeggiata si diresse in camera sua, si cambiò e si stese nel letto dove il sonno la rapì dopo pochi minuti; le regalò alcuni sogni, e poi, la tragedia.
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Raimundo camminava a notte inoltrata per le strade nei dintorni di Puente Viejo. Francisca era sempre presente nei suoi pensieri, come anche i loro abbracci, i loro baci... Era felice di averla finalmente recuperata, non ne poteva più di vivere senza di lei. Continuavano, però, a tormentarlo alcune parole che gli aveva detto: Ho rischiato troppo scrivendoti quelle due lettere. [...] Per il tuo bene ora è meglio che io taccia.
Che cosa aveva voluto dire con quelle parole? Perché avrebbe dovuto essere in pericolo? Sentì un rumore dietro di sé, si guardò intorno e non vide nessuno, forse si stava autosuggestionando, oppure era qualche animale selvatico; in ogni caso avrebbe fatto meglio a non girare da solo di notte.Due uomini gli arrivarono alle spalle, tutto si svolse molto velocemente, non capì niente, sentì il dolore del colpo di pistola che gli arrivò nell'addome, poi più nulla e fu meglio così. Alberto e altri due uomini lo riempirono di pugni ovunque e quando furono sicuri di averlo praticamente ucciso se ne andarono lasciandolo in mezzo alla strada, nel fango, pieno di lividi e sangue che usciva incessantemente dalla ferita.
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Francisca si svegliò di soprassalto, le lacrime che le rigavano il volto, era completamente bagnata di sudore, aveva il battito del cuore accelerato ed il terrore che ciò che aveva appena sognato fosse vero. Si vestì il più velocemente possibile con le prime cose che trovò davanti a sé, non trovò nemmeno il tempo per legarsi i capelli ed uscì dalla sua stanza in punta di piedi per non svegliare sua zia. Andò nell'ala della casa dove dormivano i domestici e svegliò Mauricio - "Capomastro, svegliati, avanti!"
"Donna Francisca!? Che succede? Cosa ci fate sveglia e perché state piangendo?"
"Shh parla piano! Ho bisogno del tuo aiuto!"
"Di cosa si tratta?"
"Devi correre a chiamare Lucas, ho sognato che gli uomini di mia zia uccidevano Raimundo!"
"Ma signora è solo un sogno, non..."
"Non voglio repliche! Corri ho detto e non farti sentire da nessuno! Io nel frattempo andrò a cercare Raimundo"
"Agli ordini signora, ma dove andrete?"
"Nei campi, vicino al fiume o dove sarà necessario per trovarlo, ma ora sbrighiamoci, non c'è tempo da perdere!" - entrambi uscirono silenziosamente e corsero il più veloce possibile.
Mauricio arrivò in paese e, ancora con il fiatone, andò a svegliare il medico - "Lucas!!"
"Mauricio? Cosa succede?"
"Venite con me, la signora crede che possa essere successo qualcosa di molto grave a don Raimundo, l'ho lasciata che correva a cercarlo e non sono tranquillo"
"Sì certo, andiamo!"
Nel frattempo lei, ormai camminando, sfinita dalla fatica e dalle incessanti lacrime che le annebbiavano la vista, continuava a cercarlo urlando il suo nome disperatamente.
"Raimundo!!!! Rispondimi ti prego!" - si lasciò cadere a terra, inginocchiandosi, vinta dal pianto, poi sollevò per un secondo la testa e vide qualcosa di strano, no, non era possibile! Corse, inciampandosi in qualsiasi pietra trovasse davanti a sé, fino ad arrivare più vicina e lo riconobbe - "Raimundooooooooooo!" - gridò disperata, ebbe un colpo al cuore quando vide la pozza di sangue che lo avvolgeva e tutte le ferite ed i lividi sul resto del corpo. D'istinto gli sollevò il busto appoggiandolo su di sé, si strappò una manica della camicia per tentare, invano, con tutte le sue forze di fermare quella dannata emorragia che le stava portando via Raimundo.
"Amore mio resisti ti supplico, non lasciarmi, non lasciarmi sola proprio ora, lotta per me, per il nostro amore! Io sono qui, tra poco arriverà Lucas, tu devi solo pensare a non arrenderti! Ti prego vita mia!" - le lacrime continuavano incessanti a inumidirle il volto e i vestiti, cercava in tutti i modi di fermare il sangue, di tenerlo al caldo; gli aveva messo sopra anche il suo cappotto, lei tremava di freddo ma non le importava, per lui avrebbe fatto qualunque cosa, compresa sacrificare la sua vita. Con mano tremante gli accarezzava i capelli e allo stesso tempo pregava con tutte le sue forze; d'un tratto lo vide aprire gli occhi e lamentarsi per il dolore - "Vita mia! Sono qui con te, non arrenderti" - lui la guardò innamorato, quel viso, quei lunghi capelli... Era il suo angelo, ora più che mai, ne aveva la certezza. "Francisca.." - tentò di dire - "Shh non sforzarti, una queste forze per resistere" - lo tranquillizzò lei. Prima di perdere di nuovo conoscenza riuscì solo a dirle - "Ti amo" - cosa che diede ad entrambi la forza di resistere a qualsiasi cosa.
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Senza di te, non riesco a vivere.
RomanceAncora una volta Francisca lo aveva ingannato, basta! Non ne voleva più sapere niente di lei, o forse no...