Capitolo 21 - Basta

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"Padre.." - disse Emilia bussando alla porta della sua stanza - "vi ho portato la cena, posso entrare?"

"Sì" - le rispose lui poco convinto - "Questa volta donna Francisca non merita il vostro disprezzo..." - iniziò Emilia per cercare di convincerlo - "Non voglio parlarne, per me può anche morire"

"Beh voi potete tacere ma dovete ascoltarmi! Donna Francisca ha fatto di tutto per proteggervi ed ha sofferto molto! A tutto c'è una spiegazione ed è disposta a raccontarvi anche l'ultimo dettaglio come ha fatto con me e io l'ho compresa e perdonata; io, che ho patito le pene dell'inferno a causa sua e che ho una figlia e una nipote che sono dovute scappare. Ovviamente non la perdonerò mai per quello che mi ha fatto durante il corso degli anni però ora capisco che cosa l'ha portata a fare tutto ciò. Padre lei vi ama, ascoltatela e poi decidete"

"No!"

"Bene lo prenderò come un sì, avete tutta la notte per pensarci"

"Emilia!" - protestò lui senza successo perché sua figlia se ne era già andata.

Il mattino seguente Emilia la fece chiamare e quando arrivò alla locanda le disse - "Signora ho provato a convincere mio padre di ascoltarvi ma non vi assicuro niente"

"Perso per perso tanto vale che provi a parlargli"

"Andate, andate" - bussò alla porta - "Posso entrare"

"Sì..."

"Come ti senti Raimundo?" - gli chiese preoccupata - "Meglio, hai solo pochi minuti per parlare, vedi di non sprecarli!"

"Non lo farò, tranquillo, posso sedermi?" - gli chiese con una faccia che rifletteva dolore e lui si allarmò - "E tu?"

"E io cosa?"

"Come stai?"

"Potrei stare meglio... Sei sicuro di essere disposto ad ascoltarmi?"

"Non ne sono certo ma tu inizia" - È vero, era estremamente orgoglioso per poter ammettere che forse, forse, Francisca potesse avere le sue buoni ragioni però decise di ascoltarla, non avrebbe perso nulla.

"Qualche giorno prima che ci sposassimo è tornata Eulalia, mi ha detto che era stata colpa mia se ora mi trovavo in quelle condizioni perché non le avevo dato ascolto, mi disse di potermi aiutare a recuperare tutto a condizione che non mi sposassi con te altrimenti ti avrebbe ucciso, non volevo accettare, ma fui costretta a farlo perché la minaccia era cambiata, ti avrebbe ucciso anche se non avessi accettato il suo ricatto. Dopo la nostra separazione è tornata con l'intenzione di farci ancora soffrire, me la sono trovata davanti dopo il nostro incontro in piazza, ero sconvolta, piangevo e lei non ha perso tempo per sgridarmi. Col passare dei giorni sentivo il bisogno di dirti la verità, anche se era molto pericoloso, così ti scrissi una lettera che finì nelle mani sbagliate e lei mandò due uomini a picchiarti, ti scrissi allora una seconda lettera che ti feci recapitare da Mauricio e che tu rompesti senza pensare che quello era il mio stesso cuore..." - fece una pausa per calmarsi e asciugarsi le lacrime poi continuò - "Avevo bisogno che mi ascoltassi, che mi perdonassi e corsi da te ma Eulalia mi obbligò a stare con lei, il giorno dopo arrivò la neve e tutte le mie speranze di poter far pace con te sparirono."

"Sparita la neve c'è stato il nostro incontro"

"Esatto, gli uomini di Eulalia mi hanno seguita e glielo hanno riferito così lei ha ordinato di ucciderti e il resto lo sai..."

"Non so Francisca... Ho bisogno di pensare... È tutto così strano"

"Un incubo reale..."

"Dammi del tempo per riflettere, ti prego di non cercarmi fino a che non lo farò io" - annuì senza poter dire altro e uscì.
Certo non si aspettava che le corresse dietro ma nemmeno che non si facesse vivo per un mese.. Non ne poteva più della sua indifferenza e aveva sofferto troppo a lungo quindi decise di farla finita. Aveva senso la sua vita senza di lui? Aveva lottato contro tutto e tutti per una vita intera per stare con lui ed ora che gli aveva aperto il suo cuore ed era stata ignorata non aveva più senso vivere. Prese una corda che aveva conservato nei sotterranei e si diresse in giardino senza pensarci oltre.

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Raimundo aveva finalmente fatto pace con se stesso e aveva compreso che Francisca non aveva mentito, per questo motivo decise di andare da lei, magari era troppo tardi ma ci voleva provare; non poteva rinunciare a lei così.

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Francisca aveva già la corda intorno al collo e le mani tremanti, come ultime parole disse soltanto - "Ti amo amore mio, non riesco più a vivere senza sapere se mi ami o mi odi quindi mi tolgo la vita. Non sarò più un tormento per te, non mi vedrai mai più sappi però che ti ho sempre amato più di qualsiasi altra cosa in questo mondo" - così dicendo fece un passo avanti e la corda iniziò a soffocarla. In quel momento stava arrivando Raimundo e vedendo in lontananza qualcosa di strano si avvicinò, quando la vide corse, a costo di morire per lo sforzo, per salvarla - "Francisca!!!!!!" - lei non riusciva a parlare ma i suoi occhi lo facevano per lei, lui non ci pensò nemmeno un secondo e la liberò prendendola poi in braccio e facendola sdraiare sul prato - "Vita mia cosa stavi facendo?" - le chiese accarezzandole i capelli - "Mi hai fatto morire di paura!"

"M... M.. Mi.. Mi disp..." - cercò di dire ma lui la interruppe - "Shh non fare sforzi" - lei lo guardò per qualche altro secondo poi svenne - "Aiuto!!" - gridò Raimundo prendendola in braccio e portandola in casa - "Aiuto!" - ripeté - "Don Raimundo.." - disse sconcertato Mauricio - "Avvertì Lucas non perdere tempo io la porto in camera" - il capomastro eseguì gli ordini e lui la stese sul letto mettendosi vicino a lei - "Rispondimi Francisca! Dimmi qualunque cosa ma parla amore mio" - le accarezzò i capelli con infinita tenerezza e le diede un bacio sulle labbra.

Il medico aveva appena finito di visitarla, uscì e si trovò sommerso dalle domande di Raimundo e Mauricio - "Come sta? È sveglia? È cosciente? Possiamo vederla?"

"Calma signori, donna Francisca attualmente non è cosciente ha rischiato davvero di morire e ci riuscirà se non si sveglierà entro domattina"

"No! Non può morire, lei no.." - esclamò Raimundo con le lacrime agli occhi - "Fatemi stare con lei vi supplico"

"Potete entrare ma lasciatela riposare" - lui non rispose e si precipitò in camera da lei. La vide sdraiata sul letto, pallida e con un enorme livido su tutto il collo che gli faceva un male atroce...

"Amore mio.." - le prese la mano e intrecciò le sue dita con quelle di lei - "È per colpa mia che hai commesso questa pazzia vero?" - appoggiò la sua fronte sulle loro mani e pianse - "Ti amo piccola mia, ti amo tanto, nella mia vita non sono mai riuscito a prendere una decisione importante senza pensarci mille volte e questo ha solo pregiudicato te..." - continuò a parlarle per le ore successive pregandola di risvegliarsi, sussurrandole parole d'amore e non lasciandole mai la mano. Ormai era mattina e lei non aveva ancora aperto gli occhi, lui continuava a fissarla e fu in uno di quei momenti che la vide muoversi agitata, forse stava facendo un incubo. Cercò di calmarla ma non c'era modo allora tentò di riuscirci sdraiandosi vicino a lei, prendendola tra le sue braccia e appoggiandola al suo petto, dopo poco iniziò a tranquillizzarsi e appoggiò inconsciamente una mano sul petto di Raimundo. La sua piccola... In tutti quegli anni non era mai cambiata. La strinse ancora un po' per sentirla più vicina a lui e poi continuò a coccolarla per le ore rimanenti. A mattina inoltrata si scoprì addormentato anche lui, quando aprì gli occhi la vide aprire i suoi a fatica - "Grazie al cielo vita mia!" - le diede un bacio sulle labbra e la guardò incantato - "Come ti senti?"

"Mi sembra di star sognando e forse è vero visto che tu sei qui con me e hai appena ringraziato il cielo.."

"Non scherzare, ho avuto molta paura di perderti ma ora non ti lascerò mai più. Te lo giuro e ora torna a dormire, avviso Mauricio che stai bene e torno da te"

"Non metterci molto"

"Vedrai che non ti accorgerai nemmeno che me ne sono andato" - la baciò e uscì dalla stanza.

Senza di te, non riesco a vivere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora