Era pronta. Era riuscita a chiudere i suoi sentimenti a chiave nel più profondo del suo cuore, stamparsi un sorriso che sembrasse vero sul volto, era ben vestita e truccata; insomma era pronta per recitare un ruolo che non le era mai piaciuto ma la perseguitava da quando era apparso per la prima volta Salvador Castro nella sua vita. Respirò profondamente, rilassò le spalle, aggiustò la sua postura, alzò il mento, aprì la porta e con molta classe scese le scale.
"Buonasera zia Eulalia, ho chiesto alle domestiche che preparino l'arrosto per cena. Spero sia di vostro gradimento"
"Buonasera Francisca. Finalmente ti si vede come una signora. Sì, hai fatto bene, ma di' alla cuoca di non salarlo troppo come è successo l'ultima volta che sono stata qui. Ho bevuto tutta la notte." - Francisca non sopportava la sua impertinenza ma per il suo bene e quello di Raimundo doveva trattenersi ed essere cortese. - "Certamente. Augustina vieni qui"
"Sì donna Francisca?"
"Controlla che Fe non sali troppo l'arrosto"
"Certo signora, con permesso." - fece un inchino e tornò in cucina.
"Lavora ancora per te quella volgare domestica?"
"Sì, l'ho riassunta perché è molto brava nel suo lavoro, nonostante ogni tanto non controlli quello che dice."
Eulalia alzò gli occhi al cielo e si sedette sul divano.
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"Suocero! State bene? Non vi abbiamo più visto da quando vi siete chiuso in camera vostra questo pomeriggio."
"Sì, sto bene. Emilia dov'è?"
"Sta per venire a tavola con la cena, sedetevi"
La cena passò tranquilla ma Raimundo non era riuscito ad ascoltare nessun discorso anche se cercava in tutti i modi di distrarsi e non pensare alle parole che le aveva dedicato in piazza..
"Cosa ti porta qui?" – chiese lui dopo qualche minuto di silenzio dove non erano riusciti a staccarsi gli occhi di dosso – "Ho accompagnato Bosco e Beltran e ho approfittato per fare una passeggiata. Oggi c'è un tramonto bellissimo..."
"...Come te..." – lo disse in un sussurro ma a Francisca non passò inosservato e rimase incredula a fissarlo fino a che non senti qualcuno aggrapparsi alla sua gamba.Da ora in poi non sarebbe più successo, sarebbe riuscito a controllarsi in sua presenza.
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Anche alla Villa la cena era passata senza troppe complicazioni, giusto qualche commento fuori posto di Fe e qualche sguardo di rimprovero di donna Eulalia...
"Buon proseguimento di serata Francisca, mi ritiro a riposare. Il viaggio mi ha stancato molto."
"Buon riposo" - si servì un bicchiere di Brandy e iniziò la lettura di un libro che aveva iniziato da tempo ma che non aveva mai voglia di finire. Dopo mezz'ora si accorse di non aver letto nemmeno una pagina ma di star pensando incessantemente a lui. Non sopportava più questa situazione, forse doveva raccontare la verità a Raimundo... Andò nel suo studio e prese carta e penna - "Caro Raimundo...." - passò ore a scrivere quella lettera. Voleva che lui potesse capire le sue ragioni e che la perdonasse. Quando ebbe finito di scriverla la piegò e la mise in una busta. La portò con sé con l'intenzione di farla recapitare a Raimundo la mattina seguente.
"Gloria!" - gridò Francisca dal suo studio
"Ditemi signora"
"Fai recapitare questa lettera a Raimundo Ulloa"
"Subito, con permesso."
E Francisca tornò ai suoi registri contabili che doveva finire di controllare.
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Gloria stava uscendo dalla Villa quando Alberto la sentì sbuffare e le chiese - "Che succede, posso esserti d'aiuto Gloria?"
"Devo recarmi in paese per consegnare una lettera a Raimundo Ulloa ma devo anche finire di stirare le lenzuola. Potresti fargliela avere tu?"
"Sì, non ti preoccupare, torna pure alle tue occupazioni. Devo andare in paese quindi non ho nessun problema a portarla io."
"Grazie"
"Di niente" - prese la lettera e continuò il suo cammino.
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"Caro Raimundo,
so che per te non sarà stato facile decidere di aprire questa lettera dopo tutto quello che è successo, spero però, che tu stia leggendo queste righe. So che le mie azioni ti hanno fatto molto male ma, credimi, non volevo! Volevo evitarti un male maggiore. Ho preferito che mi odiassi, ho preferito infrangere il nostro sogno di gioventù piuttosto che rinunciare a incontrare i tuoi occhi per sempre. Può sembrare egoista, ma sei tutta la mia vita e non potevo permettere che ti facessero del male. Ho preferito il tuo odio alla tua morte. Se ho taciuto fino adesso è stato per evitare che ti facessero del male, ma ora non posso più andare avanti così, ho bisogno del tuo perdono. Ho bisogno che tu mi comprenda, ho bisogno del tuo amore, della tua compagnia...
Tua per sempre,
Francisca.""Grazie Alberto" - disse Eulalia - "sai già cosa devi fare, prendi tutti gli uomini di cui hai bisogno."
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Senza di te, non riesco a vivere.
RomanceAncora una volta Francisca lo aveva ingannato, basta! Non ne voleva più sapere niente di lei, o forse no...