Capitolo 20 - Voglio morire

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Il giorno seguente Francisca si svegliò "in forma", in pratica riusciva a camminare da sola senza che le girasse la testa, così decise di mantenere la sua promessa e tornare a trovare Raimundo. Lo aveva pensato tutta la notte, voleva poterlo aiutare, stare con lui, coccolarlo...
L'autista l'aiutò a scendere e lei si diresse alla pensione - "Donna Francisca!" - urlò Emilia vedendola arrivare da sola - "Permettete che vi aiuti!"

"Grazie" - le sorrise - "come sta tuo padre?"

"Sta ancora riposando nella sua stanza, vi accompagno così lo potrete vedere personalmente, piuttosto ditemi come vi sentite voi!"

"Sto molto meglio"

"Vi vedo un po' pallida"

"È solo che non ho dormito molto in questi giorni, ma sto bene" - arrivarono davanti alla camera di Raimundo ed Emilia la lasciò sola dicendole che sarebbe stata giù nel caso avesse avuto bisogno.
Francisca aprì silenziosamente la porta e vide che stava ancora dormendo tranquillamente, si avvicinò al letto e rimase per un po' a guardarlo poi, vedendo che si stava svegliando, si avvicinò per accarezzargli i capelli e dargli un bacio sulle labbra. A fatica lui aprì gli occhi e quando si rese conto che non stava sognando ma che lei era davvero lì, il suo sguardo cambiò e lei se ne accorse - "Perché mi guardi così? Cosa succede?"

"Non mi toccare, vattene!" - le disse convinto ma senza urlare - "Perché?" - chiese lei sconvolta - "Perché sei una bugiarda! Mi hai fatto credere che fossi preoccupata per me, che fossi in pericolo e invece non era vero niente!" - disse alzando la voce - "Raimundo cosa stai dicendo? Come ti permetti? Io ho rischiato la mia vita senza nemmeno pensarci per salvarti e ora mi vieni a dire che ti ho mentito?!"

"Fai sempre la vittima ma sei tu la colpevole di tutto! Sei la persona più spregevole che abbia mai incontrato in vita mia, sei un mostro!"

"Tu sei un ingrato e un bugiardo! La prossima volta ti lascerò morire!"

"Sì è meglio, tornatene dalla tua amata zia e continua il tuo piano insieme a lei"

"Cosa?!"

"Credi che non lo sappia? Credi che non sappia che era tutta una farsa? Leggo testualmente le tue parole: Grazie per il vostro aiuto, tutto procederà secondo i piani." - Francisca impallidì all'istante - "Non è come pensi! Come fai ad avere tu quel biglietto?"

"Ti è caduto ieri"

"Raimundo, ti posso spiegare tutto, ti giuro che..."

"Non voglio spiegazioni voglio solo non vederti mai più, voglio che tu sparisca dalla mia vita!!!" - uscì dalla stanza in lacrime e sbatté contro ad Emilia che, sentendo le urla, si era precipitata a vedere cosa stesse succedendo.

"Signora cosa vi succede?" - le chiese preoccupata - "Voglio morire!!!"

"Che cosa state dicendo?!"

"Raimundo ha trovato un biglietto che avevo scritto ad Eulalia e ora crede che il suo incidente, l'aggressione che ho subito da parte di mia zia e la sua incarcerazione facciano parte del nostro piano"

"Ed è così?" - indagò dubbiosa - "Come puoi pensare questo? Quel biglietto risale a qualche giorno fa quando mi ha minacciata di ucciderlo per l'ennesima volta!"

"Va bene, vi credo ma ora calmatevi! Padre!" - urlò avvicinandosi alla porta - "Ascoltate donna Francisca, c'è una spiegazione a tutto"

"Non voglio saperne niente di lei, per me può anche andare al diavolo o morire non mi interessa!"

"Raimundo!!" - le parole di lui la ferivano sempre più, piangeva e non riusciva a controllarsi, Emilia la guardò e vide tutta la sua fragilità, per questo l'accompagnò in una delle stanze della pensione per farla calmare.
Nella tasca della gonna aveva ancora una boccetta di tranquillanti che Lucas aveva prescritto a suo padre, così, senza che lei se ne accorgesse gliene mise un po' non nel bicchiere d'acqua che poco dopo le porse - "Vedrete che vi sentirete meglio!"

"Come posso sentirmi meglio?! Tuo padre, l'uomo della mia vita, l'unica ragione per la quale sono riuscita a sopportare anni di violenze, mi odia, mi vuole morta..."

"No no signora non dite così, è solo un momento di rabbia, vedrete che presto gli passerà!" - con i suoi occhi acquosi guardò Emilia con uno sguardo supplicante, poco dopo si sentì stanca, lei la fece stendere sul letto e la lasciò riposare qualche ora.

Senza di te, non riesco a vivere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora