Capitolo 6 - Carezze

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Passeggiava per i campi tornando verso Puente Viejo quando due uomini con il volto coperto lo aggredirono alle spalle.
"Lasciatemi! Basta!" - non gli risposero, gli diedero dei pugni in faccia, gli rubarono i soldi che aveva in tasca e se ne andarono.
Raimundo rimase incosciente a terra per circa un'ora poi riuscì ad aprire gli occhi - "Ma dove sono? Ahhhhh!" - si portò una mano sul labbro e vide del sangue.

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"Alfonso hai visto mio padre? Sono già le tre del pomeriggio e non è ancora tornato, ha detto che non ci avrebbe messo molto. Inizio a preoccuparmi.."

"Tranquilla Emilia, vedrai che starà per tornare si sarà intrattenuto a parlare con qualche paesano"

"No Alfonso, ti dico ch... Padre!!!!" - Raimundo entrò nella locanda ed Emilia gli corse incontro. - "Che cosa vi è successo? State bene? Alfonso presto, vai a chiamare un medico!"

"Non lo so Emilia... stavo tornando a casa quando due uomini mi hanno rubato i pochi soldi che avevo con me. Ma non capisco.. mi hanno aggredito con una tale cattiveria, come se si volessero vendicare.."

"Vendicare? Padre ma che state dicendo? Venite, vi accompagno in camera a riposare fino a che non arriva il dottore."

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"Signora, signora!"

"Che cos'hai da urlare capomastro?"- chiese Francisca alzando lo sguardo dai conti che stava controllando

"Devo riferirvi una cosa che non vi farà piacere.."

"Di cosa si tratta?" - Mauricio chiuse la porta e si avvicinò alla scrivania

"Riguarda Don Raimundo... Una paesana mi ha riferito che l'hanno visto tornare a casa sanguinante..." - Francisca impallidì di colpo - "Cosa?" - poté a mala pena sussurrare - "Cosa gli è successo?"

"Da quanto dicono stava passeggiando per i campi e due uomini lo hanno aggredito con molta violenza per derubarlo"

"Non è possibile... Ordina che preparino l'automobile, esco immediatamente!"

"Sì, signora"

Francisca chiuse velocemente tutti i registri che stava controllando, salì di corsa in camera sua per prendere cappello, borsa e cappotto e corse fuori dalla Villa.
Per tutto il tragitto non fece altro che chiedersi come stesse e chi mai avrebbe potuto aggredirlo in una maniera così violenta e, all'improvviso, capì tutto: Eulalia aveva scoperto la lettera, questa poteva solo essere opera sua...

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"Ahhh!!"

"Vi fa male Raimundo?" - chiese Lucas

"Molto..."

"Allora vi somministrerò un antidolorifico che vi toglierà il dolore, vedrete, fra poco vi sentirete meglio."

"Grazie dottore!"

"Vi lascio riposare padre, accompagno il dottore alla porta"

Emilia e Lucas uscirono dalla stanza e finalmente lui poté cercare di riposare un po' senza quel dolore pungente che lo tormentava.

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Francisca entrò di corsa nella locanda - "Emilia!"

"Donna Francisca, cosa ci fate qui? Abbiamo già troppi problemi non c'è bisogno che ne aggiungiate altri" - le disse in modo secco e irritato

"Sono venuta a vedere tuo padre, come sta?"

"Sta meglio ma non potete andare da lui, ora sta riposando"

"Emilia ti prego è molto importante!"

"No, signora..." - no finì la frase che Francisca era già scomparsa su per le scale.

Bussò lievemente alla porta e, non ricevendo risposta, entrò. Lo vide sul letto con il volto pieno di lividi e una ferita sul labbro inferiore - "Amore mio, che ti hanno fatto? Stupida io che non ho mantenuto il mio silenzio e ti ho messo in pericolo, avrei dovuto continuare a tacere come in questi mesi" - si avvicinò sedendosi sul bordo del letto e con una mano gli accarezzò lentamente la guancia cercando di non procurargli dolore, nel frattempo una lacrima si fece strada sulla guancia di lei.

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Stava sognando quando sentì una mano delicata sfiorargli il viso, la riconobbe immediatamente e aprì gli occhi.

"Francisca.." - la guardò stupito

"Scusa Raimundo, io...Come stai?" - si asciugò la lacrima e si alzò rapidamente voltandosi di spalle

"Non lo vedi con i tuoi occhi? Cosa sei venuta a fare qui?" - subito il suo tono cambiò e diventò aggressivo - "Sei venuta a compiacerti della mia disgrazia?"

"Come puoi pensare questo di me, Raimundo?!"

"Perché ti conosco, so che godi nel vedermi soffrire!"

"Ti sbagli di grosso Raimundo, ero venuta a vedere come stavi perchè ero preoccupata per te..."

"Non ti credo Francisca, e ora vattene!"

"Raimundo, lasciami.."

"Vattene ho detto! Non sopporto di vederti, ti disprezzo, ti odio!" - urlò

Sentendo le urla Emilia entrò velocemente in camera per capire cosa stesse succedendo e si scontrò con Francisca in lacrime che correva via dalla pensione.

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"Raimundo...
Le parole che mi hai dedicato oggi sono state tra le peggiori di tutta la mia vita, mi hai spezzato il cuore un'altra volta." - una lacrima rigò la sua guancia ma continuò a scrivere - "Come puoi pensare che io goda nel vederti star male? Come puoi pensare questo di me, amore mio? È vero che negli anni non mi sono comportata bene ma non mi sono mai rallegrata delle le tue disgrazie. La cosa che più rimpiango nella mia vita, è il non essere mai riuscita a mostrarti quanto ti amassi, quanto insieme a te io possa diventare una persona diversa, ritornare quella ragazzina innamorata, felice, buona che ero; quella di cui eri follemente innamorato. So che in qualche modo senti che dietro a queste tue ferite ci sia io ancora una volta, e non ti sbagli.. Ti avevo scritto una lettera nella quale ti spiegavo i veri motivi che mi avevano spinta a non diventare tua moglie e facendo questo ti ho messo in pericolo. Ho cercato per mesi di tenerti all'oscuro di tutto per non pregiudicarti e quando il dolore per averti perso è stato più forte della mia ragione, ti ho scritto... Altro errore da sommare ad un'altra infinità... Perdonami, perdonami ancora amore mio, ho cercato sempre il tuo bene e quasi mai sono riuscita a farlo senza farmi odiare da te, senza che tu te ne andassi...
La tua piccola,
Francisca." - con la vista annebbiata dal pianto piegò la lettera e la mise in una busta. Dal cassetto centrale della scrivania prese un piccolo pacchetto contenente un orologio in oro bianco con inciso sopra "Ti amo".

"Mauricio"

"Eccomi signora, mi stavate chiamando?"

"Sì capomastro, ho bisogno che tu faccia una cosa per me, ma devi giurarmi che non lo dirai a nessuno." - Mauricio annuì con la testa - "Porta questi a Raimundo senza essere visto da anima viva, devi darglieli personalmente e poi andartene."

"Ma signora.."

"Non voglio discussioni Mauricio, farai quanto ti ho chiesto?"

"Certamente signora" - prese la lettera ed il pacchetto e uscì dalla Villa.

Senza di te, non riesco a vivere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora