Capitolo 11 ~Just a moment?~

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CHRIS' POV:
Quando avevo otto anni, tutti i bambini che conoscevo chiedevano solo una cosa ai loro genitori... le macchinine. Volevano avere quelle più costose, quelle più nuove, quelle più belle.. io invece chiedevo in continuazione una sola cosa a mamma e papà.. una sorellina.. una sorellina che avrei sempre tenuto sotto una campana di vetro dai ragazzi che le facevano la corte e che non reputavo alla sua altezza -ovvero tutti-, da tutte le cattiverie che avrebbe subito a causa dei bulletti... una sorellina che avrei potuto consolare ogni qualvolta fosse stata triste o piena di pensieri e quando arrivò, quando arrivò quella sorellina tanto desiderata, mi ricordo che fui il bambino più felice del mondo. Adoravo prenderla in braccio quando il suo corpicino pesava un paio di chili, darle le pappette omogeneizzate quando mamma mi permetteva di farlo, pappette che puntualmente mi tirava addosso a causa del gusto disgustoso, mi piaceva farle il bagnetto insieme a papà e vederla schizzare l'acqua su tutti i muri e mi ricordo che mi misi a piangere dall'emozione quando mosse i suoi primi passi oppure disse la sua prima parolina.
A causa dei lavori dei nostri genitori e della differenza d'età, ho cresciuto io Charlotte e di questo me ne compiaccio solamente. Con lei ho sempre avuto il rapporto che speravo, le ho sempre dato consigli quando me li richiedeva, le ho sempre lasciato fare qualsiasi cosa volesse a mie spese e l'ho sempre appoggiata in qualunque cosa, anche la più sbagliata poiché consapevole del fatto che se io fossi stato al suo fianco, sempre e comunque, lei non avrebbe corso nessun tipo di pericolo... per questo -anche questa volta- abbandonarla e lasciarla nella più completa confusione oltre a ferire lei, ferirebbe anche me. Charlotte è la mia sorellina, la mia Gnat.. è l'unica persona per la quale sacriferei la mia vita.
So quanto ora sia furiosa con me, perché odia che anche l'unica persona di cui lei si fidi ciecamente le menta, ma non so cosa si siano detti lei e papà ne tantomeno il perché dopo essersi rinchiusa in camera non sia scesa per la cena, so solo che -perché lo sento- lei ha bisogno di me, ha bisogno di suo fratello e non di un ragazzo che le dica che quello che ha fatto è sbagliato.
Busso alla porta della sua camera, entrando subito dopo e senza aspettare il suo permesso -od orgogliosa com'è potrei aspettare fino alla morte-. Non appena mi vede, si gira dall'altra parte, dandomi la schiena e rannicchiandosi ancora di più tra le coperte del suo letto.

«Ti ho portato la cena.»

Mormoro, appoggiando il vassoio con la sua cena sopra il suo comodino ed andando a sedermi affianco a lei.

«Non ho fame.»

Ovviamente. Non proverò neanche a convincerla o nel suo stato d'animo attuale mi vomiterebbe tutto sulle ginocchia... quando avrà fame mangerà e basta.

«Non volevo tenerti nascoste le telefonate con Jamie.»

In realtà non è vero, se non l'avesse scoperto tutto sarebbe andato meglio, questo è certo ma se non le chiedessi scusa lei non farebbe il primo passo e rimarremmo a non parlarci per giorni.

«Ma lo hai fatto.»

«Pensavo che sarei riuscito ad aiutare te e Jamie.»

«Hai pensato male allora.»

È evidente che ho pensato male secondo lei o non mi terrebbe il muso e non farebbe l'offesa.
Invece di continuare a chiederle scusa e di spiegarle il mio punto di vista -che comunque sia non capirebbe-, finisco per stendermi al suo fianco, andandole a circondare il bacino con le braccia in modo da attirare il sul corpo esile al mio per stringerla forte e trasmetterle quante più rassicurazioni possibili.
Qualunque persona non conoscesse Charlotte le potrebbe dare facilmente dell'instabile a causa dei suoi atteggiamenti, ma lo farebbe semplicemente perché non la conosce veramente. È vero, può anche darsi che a volte una vena di instabilità ci sia in lei, ma è fatta così... o vive le cose a mille oppure non le vive, nonostante sappia che vivendole il novanta per cento delle volte si riduce ad uno straccio. È troppo emotiva, troppo sensibile.. non riuscirebbe neanche se volesse a non farsi coinvolgere in delle litigate stupide.. ed in momenti come questi vorrebbe al suo fianco solamente la persona che ama, poiché solo con lei riuscirebbe a tranquillizzarsi veramente ed a riprendere il controllo delle sue emozioni, il problema è... Lei chi pensa di amare? E chi ama veramente?

Be Mine 2 [Harry Styles] (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora