Capitolo 2

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Arrivate a casa di Mark entrammo in un' enorme villa, dentro il caos più totale: della gente ballava nell enorme salotto, alcune persone erano al "bar" allestito per l'occasione con alcolici di ogni tipo. Rimasi per un attimo incantata la musica, le luci, la gente, mi sembrava tutto fantastico. Io e Elise girammo un po' in cerca di una sua amica e raggiungemmo il bar, non sono molto sicura di voler bere, mi serve una mente lucida per non fare cavolate durante la serata perché sappiamo tutti come andrebbe a finire... Elise mi convince a fare un giro di shottini, ingurgitiamo 3 bicchierini di fila e io mi sento già brilla così decido di interrompermi. Vedo qualcuno venire dalla nostra parte mentre noi ridacchiano come delle cretine. Un gruppetto di ragazzi guidato da Mark ci si avvicina:
- Ei splendori, siete stupende-
- Taylor sei da togliere il fiato- lo dice mentre con lo sguardo percorre tutto il mio corpo non ci faccio molto caso sono troppo presa a ridere con Elise.
Dopo un paio di minuti mi ritrovo sola al bancone con Mark e non so come sia potuto accadere ne dove sia finita Elise... Si avvicina e mi cinge i fianchi fino a farmi toccare il bancone e poi mi sussurra - ti aspetto di sopra tra 10 minuti- se ne va, un brivido mi percorre la schiena. Non credo dovrei andare, no non credo proprio. Mi faccio strada tra i corpi sudati fino ad arrivare alla porta di ingresso, esco e mi ritrovo davanti il gruppetto di Mark, alcuni tizi fanno un sorrisetto perverso e uno di loro si gira verso di me. Resto immobile ma lo riconosco eccome se lo riconosco, non so se lui ricosse me ma dalla sua faccia non sembra. Gennaro Raia, il mio migliore amico. Restiamo a fissarci poi lui si avvicina
- ciao- mi dice come se non mi avesse mai visto prima
- sei per caso stupido?- chiedo in modo sarcastico, non mi aspetto una risposta.
- ottimo inizio-
Cosa?
- inizio?, INIZIO?- alzo la voce e il suo gruppetto si gira per guardami, lui gli fa cenno di voltarsi.
- mi dispiace- sussurra
- per cosa? Per non avermi detto che partivi? Per non avermi scritto? Per non avermi detto che eri tornato?-
Spalanco gli occhi
- ehm, sì.. Beh, sì per tutto questo- fa un goffo gesto con le mani facendole passare nello spazio che c'è tra i nostri corpi e abbassando lo sguardo.
- sei uno stronzo- dico impassibile. Faccio per andarmene quando mi afferra il polso
- possiamo andare a parlare da qualche altra parte?-
- ti vergogni anche di me adesso?- chiedo alzando un sopracciglio, scuote la testa ma non mi ha convinto tuttavia decido di voler ascoltare ciò che ha da dirmi.
- okay-
- okay?- mi guards sorpreso
- si, okay-
Mi guida dietro al portico dove c'è un' enorme piscina, lo spazio intorno a noi è vuoto e non sembra che ci sia una festa...
- mi dispiace davvero tanto-
Abbasso lo sguardo, forse non riuscirò ad affrontare questa conversazione
- non sono riuscito a restare mi sento un codardo- continua
Di cosa sta parlando? Un codardo? Non capisco
- genn non capisco a cosa ti riferisci-
- tu stavi male- fa una pausa - e io non sono riuscito a restare, a vederti in quel modo e mi sento un codardo perché stavi male tu eppure sono io che non sono riuscito a sopportarlo-
Mi guarda dritto negli occhi e mi accorgo di quanto sia cambiato solo dopo aver visto quegli occhi.
- non stavo male genn- dico - tu sai che io non stavo male, tutti lo credevano, ma tu sai che io non avevo niente che non andava-
- a quanto pare sono riusciti a convincere anche me alla fine- distoglie lo sguardo dai miei occhi mentre lo dice, devo interrompere questa cosa subito, mi giro e me ne vado ma stavolta nessuno mi afferra il polso.

Beside you|| genn butchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora