Capitolo 14

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Mi volto molto lentamente, voglio vedere la sua espressione. Lascio la maniglia e faccio perno sui talloni per poi girarmi. Guarda per terra e si sta passando istericamente la mano tra i capelli, segno che è nervoso. Fisso anche io per terra, aspetto che parli ma non lo fa.
-Mi dispiace- sento un bisbiglio arrivare dalla sua bocca, alza lo sguardo per incrociare lo sguardo con il mio. Mi sento enormemente stupida, è successo più di un anno fa, perché ne stiamo parlando?
-È passato molto Genn non c'è bisogno che ti scusi-
-Io credo di sì, dopo sono partito senza dirti nulla, non mi sarei dovuto comportare così-
-No, infatti, ma eri ubriaco quindi non conta-
-Non si dice la verità quando si è ubriachi?-
Si avvicina e io sono già stufa di questa conversazione così apro la porta ed esco. Mi dirigo velocemente verso la ma camera e chiudo a chiave, mi stendo sul letto, resto con gli occhi aperti a fissare il muro fino alle 4.00 sono estremamente triste e mi sento come se qualcosa dentro di me si fosse spezzato.
Dieci minuti dopo capì che la mia conversazione con Gennaro mi aveva sconvolta, c'era un' unica soluzione.

I piedi a contatto con il pavimento freddo mi fecero arrivare un brivido lungo tutta la schiena, cercai di non pensarci e proseguì, passai davanti a tutte le camere fino ad arrivare a quella che mi interessava, bussai leggermente,  sono sicura che è sveglio, non dorme mai. Non sapevo se quello che stavo facendo era appropriato ma non mi importava, avevo bisogno di un serio conforto. Dylan aprì la porta e sul suo volto si fece spazio un meraviglioso sorriso, mi fece entrare, la sua stanza era ricoperta di disegni attaccati alle pareri tutti collegati gli uni agli altri da uno spago rosso, la luce sulla scrivania era accesa segno che non stava dormendo.
-Lo so, è un casino- si volta verso i disegni e segue con gli occhi ogni filo rosso.
-Io lo trovo stupendo- si volta verso di me con un' espressione sorpresa che non ho mai visto sul suo volto.
-C'è qualcosa che non va?- non ci conosciamo da molto ma ho capito subito che Dylan ha un' abilità nel capire le persone.
-In effetti si- si siede sul letto e mi fa cenno di sedermi con lui.
-Non credo di aver voglia di parlarne- abbasso lo sguardo verso il mio ventre.
-Non mi serve un altro caso umano, io basto- ridacchia e fa ridere anche me.
-Vuoi restare- annuisco, non voglio passare la notte da sola.

Beside you|| genn butchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora