-Allora chi vuole iniziare?-
La voce della terapista mi rimbomba nelle orecchie fino a quando mi accorgo che mi trovo seduta in cerchio e che sono alla seduta mattutina della dottoressa Shelly. Nessuno alza la mano come al solito e scommetto che la dottoressa sceglierà proprio me per iniziare. E infatti chiama il mio nome, mi alzo e inizio la solita cantilena:
-My chiamo Taylor, ho 17 anni e in effetti non so perché sono qui visto che non ho nulla che non va..-
-Taylor per favore- mi prega la terapista
-Ho finito- mi siedo e incrocio le gambe sulla seggiola. La seduta passa e io non ascolto nemmeno una persona parlare dei suoi problemi, non faccio altro che pensare ai miei. Dopo che Alex ha detto quello che ha detto, lui e Genn da ubriachi quali erano sono scoppiati a ridere. Mi sono sentita quasi ferita, la confessione, sempre che fosse vera, ha avuto qualche significato per me, lo stesso non si può dire per Genn. Probabilmente era così ubriaco che non se lo ricorda nemmeno.
Sta mattina l'ho visto per il corridoio, mi ha sfoderato un grande sorriso. Non l'ho capito quel sorriso ma non importa. Per quanto riguarda Dylan dopo la terapia ci andrò a parlare, devo chiedergli scusa per quello che è successo ieri. Non sono stata affatto carina con lui. No, decisamente no. Ci alziamo dal cerchio e una mano mi afferra il polso; mi giro e incontrò il sorriso di Dylan.
-Ti stavo cercando in effetti- ricambio il sorriso. Rimaniamo in silenzio e provo una strana sensazione. Imbarazzo.
-Mi dispiace di averti lasciato qui e di essere andata via ieri- le parole escono dalla mia bocca molto velocemente e quasi non me ne accorgo, ho la tentazione di portarmi una mano davanti alla bocca per fermarla ma ho l' impressione che peggiorerebbe le cose.
-Okay-
-Okay?- le mie sopracciglia quasi arrivano all' attaccatura dei capelli, okay? Solo okay.
-Si, Okay-
-Sei quel tipo di ragazzo?-
-Quale tipo di ragazzo?-
-Il ragazzo del okay...-
-È una cosa brutta?-
Rifletto sulla risposta, in teoria si, ma non dico nulla alla fine.
Ci incamminiamo verso il giardino è noto il suo abbigliamento che lo mette in risalto. Porta dei jeans e una t-shirt azzurrina, sta bene direi. Molto bene.
La panchina fa un cigolio inquietante quando ci sediamo, ma almeno rompe il silenzio tra di noi.
-Visto che non voglio essere il ragazzo del okay ti spiegherò-
Lo trovo ragionevole perciò annuisco.
-Il fatto è che sei la mia unica amica qui dentro, l'unica che pensa che non sia pazzo e non dormo, non dormo mai, ma sai cosa faccio quando non dormo? Penso a te. E ho perso la capacità di leggere, scrivere, contare e..mi sento come...stupido. E non mi sono mai sentito stupido, e...Genn, Genn mi fa sentire ancora più stupido perché mi sta portando via l'unica persona di cui mi importa e io non posso fare nulla. Lui era il tuo migliore amico e sento che riuscirai a condividere più cose con lui che con me, perché...ecco, vedi, io sono vuoto, mi sento vuoto e non voglio che tu ti prenda la responsabilità di riempire questo vuoto.-
Si passa velocemente una mano sulla coscia come per calmarsi. Non so nemmeno cosa rispondere . Perciò lo faccio, lo bacio. Lo bacio velocemente e un po' di sfuggita.
Ci stacchiamo e la sua faccia sorridente appiattisce le mie insicurezze su quel gesto così impulsivo.
-Adoro le responsabilità-Il discorso di Dylan non so se si capisce molto ma dovete immaginarvelo come un discorso, perché scritto sembra piuttosto fatto male ma è un discorso diretto quindi...
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Beside you|| genn butch
De TodoDue pazzi non ne fanno uno sano, ma sono bravi a tenersi per mano