Avete presente quando dovete bussare ad una porta ma non ce la fate perché avete paura di quello che succederà dopo che l'avete bussata? Bhe ecco io in questo momento mi trovo davanti alla porta di Gennaro da circa 10 minuti nella speranza che un segnale divino arrivi e mi dia la forza di bussare, io e Genn ci siamo parlati poco in questi giorni anzi in queste settimane e voglio sapere perché. Avvicino la mano alla porta ma mi arresto quando la porta si apre
- Avevi intenzione di bussarmi prima o poi oppure saresti restata qui per altri 10 minuti-
Genn. Genn è davanti a me e io sono pietrificata da quello che ha detto. Mi aveva visto? Che figura di merda, cosa penserà? che sono una stalker o roba del genere. Fermi tutti la domanda più importante: da quando mi faccio questi problemi con Gennaro Raia?
Mi riprendo dal mio stato di trance e vedo Genn sventolarmi una mano in faccia
- ci sei?-
- si, scusa- faccio una pausa - ti vorrei parlare- dico fissando un punto accanto a lui
- Ehm.. Io- cioè- si- okay- balbetta varie sillabe e parole alla rinfusa e l'unica cosa che riesco a capire davvero e Si
Mi fa entrare e io noto che almeno la sua casa non è cambiata dall anno scorso e questo mi rincuora molto, qualcosa deve rimanere sempre uguale.
Ci sediamo sul suo grande divano di pelle, i suoi a quanto pare non ci sono.
- Bhe, cioè..vuoi da mangiare o bere?- perché è diventato così difficile parlarci tra di noi? È una cosa che mi sconvolge. Scuoto la testa, non voglio niente voglio solo capire.
- Ti volevo parlar della festa e di altre cose, perché hai picchiato in quel modo Mark? prima non l'avresti mai fatto e sono spaventata da non te..cioè da si ecco... Okay si te.- il mio discorso non ha molto senso ma dal suo sguardo capisco che ha capito
- nessuno ti devo toccare, soprattutto lui è un lurido verme e un pezzo di merda- si bagna le labbra - e poi le persone cambiano- lo dice con disprezzo guardando per aria e io mi chiedo chi sia il ragazzo che ho davanti.
- hai urlato che sono la tua migliore amica mentre lo picchiavi- si alza con uno scatto in piedi e inizia a camminare per la stanza con fare nervoso passandosi le mani tra i capelli
- cosa ti innervosisce Genn?- lo dico nel modo più persuadente possibile, voglio mi ascolti.
- no, niente, cioè non avrei dovuto..ehm...dirlo-
-Tu-
- io cosa?- sono confusa dalla nostra conversazione
- tu mi innervosisci-
Cosa?
- ma Genn è assurdo, solo perché sei stato via un anno questo non vuol dire che il nostro rapporto sia cambiato, non ti fidi più di me?- mi alzo anche io in piedi.
Si guarda intorno in modo nervoso, è chiaramente in difficoltà peccato che io non ne capisca il motivo
- non ti fidi più di me?- ripeto la domanda ma con più convinzione
- certo che mi fido- risponde
- e che... Ho fatto così tante cose sbagliate Taylor, è tutto sbagliato... Tutto questo- gesticola con le mani per aria - non sarei dovuto tornare- - o partire-
Mi sono appena scordata tutto quello che gli volevo dire, tutte le domande, le curiosità, tutto sparito dalla mia testa. Mi serve un minuto, per rielaborare. Mi giro e chiudo gli occhi, respiro, respiro profondamente. Non posso scappare, sono entrata nella tana del lupo e non ne posso più uscire ormai.
Mi giro, lui mi fissa, io lo fisso. Siamo entrambi stremati dai nostri discorsi. Abbasso lo sguardo e quando lo rialzò Genn è a pochi centimetri dalla mia faccia in un secondo le sue braccia sono intorno a me, mentre io ho le mani lungo i fianchi e ora i ruoli si sono invertiti e va bene così. Quando stacca le sue braccia dal mio corpo, mi giro e vado verso la porta. Tutti i nostri discorsi si sono conclusi, non sono pienamente soddisfatta delle risposte ma ora come ora non mi importa.
- resta-
-per favore-
È lui, ovviamente è lui. E è proprio perché è lui che decido di voltarmi e sedermi e restare.
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Beside you|| genn butch
OverigDue pazzi non ne fanno uno sano, ma sono bravi a tenersi per mano